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FERROVIE. IN IV COMM RISPOSTE RFI SU NODO DI UDINE E SACILE-GEMONA

15.02.2022
16:09
(ACON) Trieste, 15 feb - Uno degli obiettivi strategici di Rete ferroviaria italiana (Rfi) è sciogliere il cosiddetto nodo di Udine, alleggerendo il traffico che attualmente grava sulla stazione ferroviaria del capoluogo friulano e spostando il traffico merci sul percorso Palmanova-Cervignano. Lo hanno spiegato oggi gli ingegneri dell'ente ferroviario, durante l'audizione in videoconferenza con i consiglieri della IV Commissione, coordinati in aula dalla presidente Mara Piccin (FI). Ecco di seguito gli argomenti sviluppati nella parte finale della seduta.

NODO E STAZIONE DI UDINE. I consiglieri Mariagrazia Santoro (Pd), Giuseppe Sibau (Prog Fvg/Ar), Lorenzo Tosolini (Lega) e Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) hanno chiesto chiarimenti sul nodo di Udine e sui miglioramenti da apportare alla stazione. Rfi ha spiegato che la priorità è il rifacimento degli impianti tecnologici, che risalgono agli anni Sessanta. Successivamente si appronteranno i progetti definitivi per tutte le altre fasi del complesso progetto da 200 milioni. In chiusura di seduta l'assessore Graziano Pizzimenti ha annunciato che dal Cipe è giunto l'ok al finanziamento di ulteriori 40 milioni per il nodo di Udine, che vanno ad aggiungersi ai 50 già stanziati: i restanti 110 arriveranno una volta completata la progettazione. I tecnici Rfi hanno parlato anche dei lavori per l'ascensore nella stazione del capoluogo, rispondendo nello specifico a Honsell e spiegando che "il ritardo è dovuto alle inadempienze del costruttore-installatore, che non ha rispettato i tempi". A Santoro, che aveva chiesto chiarimenti sul progetto di abbassare il piano ferroviario entro il 2050, caldeggiato dal Comune di Udine, è stato assicurato che "ogni intervento dovrà essere compatibile con quel che stiamo facendo adesso: l'idea è di scendere a meno 1, meno 2 rispetto all'assetto attuale. Si tratta di un intervento difficile e impattante, che richiede studi e analisi, ma non certo impossibile: lo stiamo realizzando a Trento e a Bolzano".

RISANAMENTO ACUSTICO. Sempre riguardo a Udine, Santoro ha sollecitato una soluzione al problema rumori nella zona sud della città, tra via Pradamano, via Prati e via Buttrio. Ma oggi - le è stato risposto dai responsabili di Rfi - quell'area non fa parte del piano di risanamento acustico e bisognerebbe prima attestare il superamento dei limiti per entrare nel piano delle barriere acustiche.

LINEA SACILE-GEMONA. Su sollecitazione dei consiglieri Emanuele Zanon (Regione Futura), Nicola Conficoni (Pd), Tiziano Centis (Cittadini) e Stefano Turchet (Lega) si è parlato anche del futuro della linea Sacile-Pinzano-Gemona, importante per il Pordenonese non solo sul piano turistico ma anche del trasporto passeggeri e merci. Rfi ha fatto sapere di avere a disposizione 7 milioni, "ma non sappiamo quanti ne servano per riattivare la linea. Procederemo per fasi: intanto fino a Pinzano e poi da Pinzano a Osoppo. Siamo in fase di valutazione economica su questa prima fase. La priorità è riattivare il trasporto passeggeri, perché per attivare il trasporto merci servono richieste da parte di realtà industriali". Rispondendo in particolare a Zanon, i tecnici hanno fatto il punto anche sulle richieste dei Comuni di gestire in comodato beni di proprietà delle Ferrovie. Si è parlato anche della soppressione dei passaggi a livello in una linea che ne detiene un numero record: 56 in 50 chilometri di tracciato.

RITARDI TRATTA UDINE-GORIZIA-TRIESTE. I tecnici di Rfi hanno rassicurato i consiglieri che avevano posto il problema, elencando i dati che attestano un miglioramento in termini di guasti ed eventi anomali su questa linea e anche sulla Udine-Cervignano.

SATURAZIONE VENEZIA-UDINE. Il dem Conficoni ha lamentato una sproporzione di investimenti tra la linea Venezia-Udine - che pure sarebbe in alcuni punti più trafficata - e la Venezia-Trieste. Ma Rfi ha assicurato che al momento "la Venezia-Udine-Tarvisio non ha problemi di saturazione, e l'unico collo di bottiglia è il nodo di Udine. Stiamo studiando comunque un ulteriore collegamento con la Casarsa-Portogruaro, per la quale è arrivato il finanziamento destinato all'elettrificazione". In chiusura di seduta i tecnici hanno risposto anche ad Antonio Calligaris (Lega), confermando al consigliere che la lunetta di Gorizia, destinata a collegare l'Interporto con la Venezia-Trieste, verrà completata solo nel 2025, dal momento che l'opera non rientra nel Pnrr e bisogna rispettare le tempistiche standard.

In termini più generali, il dirigente di Rfi Carlo De Giuseppe ha parlato anche dell'impegno preso con il Porto di Trieste per arrivare a far circolare in regione 25mila treni merci in un anno, mentre oggi siamo fermi a 10-11mila: "Le linee afferenti - ha detto il responsabile della direzione commerciale per il Nordest - devono essere in grado di sopportare questo carico annuo". ACON/FA



L'assessore alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti. Alla sua destra la presidente della IV Commissione, Mara Piccin
Mariagrazia Santoro (Pd)
Stefano Turchet (Lega)