SALUTE. III COMM: VIA LIBERA AL PIANO REGIONALE PREVENZIONE 2021-25
(ACON) Trieste, 16 feb - "Il Friuli Venezia Giulia sconta da
molti anni indici di performance, legati alle attività di
prevenzione, non proprio eccellenti. È quindi necessario fare
investimenti importanti per un lavoro di recupero e per ottenere
risultati nel brevissimo tempo. Qualcuno ha detto che questo
documento è un mero adempimento: sarebbe un errore considerarlo
come tale, benché sia ovvio che, se dovesse finire in un
cassetto, non risulterebbe utile. Qui, invece, è presente un
lavoro importante rispetto il concetto di salute e non solo il
contesto di sanità".
Lo ha evidenziato il vicegovernatore Fvg con delega alla Salute,
Riccardo Riccardi, nel corso del suo intervento durante i lavori
della III Commissione permanente, presieduta da Ivo Moras (Lega)
e riunita a Trieste nell'aula consiliare, che ha espresso parere
positivo a maggioranza in merito alla deliberazione della Giunta
regionale 2023 dedicata all'approvazione preliminare del "Piano
regionale della Prevenzione 2021-25".
Un documento di quasi 500 pagine (legato alla Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province
autonome per definire gli obiettivi di prevenzione, nonché gli
interventi di educazione e di promozione della salute) a tal
punto complesso e articolato che, in occasione della precedente
convocazione della stessa III Commissione, aveva portato alla
richiesta del dem Roberto Cosolini di poter ottenere alcuni
giorni supplementari di tempo per procedere a un'attenta
valutazione e alla formulazione di un parere compiuto.
Espressione alla fine giunta con i voti negativi della civica
Simona Liguori e di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg),
l'astensione degli altri rappresentanti dell'Opposizione, il
disco verde concesso invece dal M5S e da Walter Zalukar (Misto).
Honsell, aprendo la discussione generale, aveva parlato di "un
lavoro estremamente articolato, antologico ed enciclopedico, ma
privo di un aggancio immediato con un'operatività in grado di
dare risposte a tutte le sollecitazioni che arrivano dal
territorio. Non è chiaro come si possa tradurre, visto che le
risorse economiche e di personale non sono precisate. Voterò
contro - aveva preannunciato - perché è urgente affrontare il
tema a un livello molto più concreto". Anche Cosolini ha
evidenziato "un quadro d'insieme abbastanza chiaro e
condivisibile, ma pare anche che le enunciazioni di principio
presenti non abbiano gambe sufficienti per essere portate avanti.
Si tratta più di un adempimento che di uno strumento di lavoro.
Inoltre, avrei preferito attendere altri 8-10 mesi per poter
contare su un'analisi di contesto molto più aggiornata che
tenesse conto di una realtà ormai profondamente cambiata".
Liguori, dal canto suo, ha suggerito che "per offrire delle gambe
a questo Piano la Giunta deve esplicitare le soluzioni che vuole
mettere in campo, soprattutto per un personale sanitario in grave
difficoltà come carichi di lavoro. Il reclutamento di medici e
infermieri extra Ue costituisce infatti solo una cura palliativa
dettata dall'emergenza che, però, non rafforza il sistema
regionale". Sul fronte Partito democratico, anche Nicola
Conficoni ha invitato "a focalizzare l'attenzione sulle risorse
umane, perché è necessario comprendere quante saranno destinate
alle singole aziende. Rispetto le previsioni del Piano, va anche
indicato se si prevede un potenziamento degli organici dei
dipartimenti per attivare le azioni indicate".
Il pentastellato Andrea Ussai (M5S) ha convenuto con i colleghi
"riguardo la necessità di fornire risorse adeguate al
raggiungimento degli obiettivi qui dettagliati". Quindi, si è
soffermato anche sui temi "della prevenzione, delle risorse e di
un personale che non può essere inventato ma che, altresì, va
formato con evidenti criticità nel reperirlo, a causa di una
programmazione carente a livello nazionale e regionale".
L'intervento di Ussai si è concluso citando "il Livello
essenziale di assistenza (Lea), il rischio di sovrapposizione di
competenze tra fisioterapisti e laureati in Scienze motorie,
l'istituzione del Centro epidemiologico Ambiente e Salute del
Fvg, l'educativa di strada, gli screening e il trittico
salute-alimentazione-sostenibilità".
Queste ultime osservazioni, ha confermato Riccardi nella sua
replica in modalità telematica, saranno "tenute in debita
considerazione. Riguardo il Piano regionale della Prevenzione mi
preme però rimarcare che si tratta di uno strumento importante,
perché l'attività di prevenzione ha due temi di fondo: la
correzione dei percorsi di domanda di salute e l'alleanza sociale
con la quale si raggiunge". Per quanto concerne la sua presunta
staticità, ha inoltre aggiunto che "i piani non sono paracarri e
le soluzioni devono evolvere anche davanti a impatti come quello
provocato dalla pandemia. Ecco perché il tema dell'eventuale
aggiornamento ha una solidità che condivido".
Riguardo il tema del personale, infine, il vicegovernatore Fvg ha
menzionato le critiche pervenute "per aver approvato un documento
di attuazione che consente a professionisti di altre Regioni di
essere reclutati. In realtà, siamo stati una delle ultime Regioni
a farlo e, se esistono alternative, le attendo. Il problema
odierno non è invece costituito dalle risorse
economico-finanziarie, ma dalle competenze professionali e dalla
possibilità reali di reperire il personale. Un problema che non
riguarda solo questa Regione, ma l'intero sistema Paese: noi
stiamo esercitando le pressioni sullo Stato, affinché avvengano i
mutamenti necessari".
ACON/DB-fc