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SALUTE. III COMM: VIA LIBERA AL PIANO REGIONALE PREVENZIONE 2021-25

16.02.2022
12:55
(ACON) Trieste, 16 feb - "Il Friuli Venezia Giulia sconta da molti anni indici di performance, legati alle attività di prevenzione, non proprio eccellenti. È quindi necessario fare investimenti importanti per un lavoro di recupero e per ottenere risultati nel brevissimo tempo. Qualcuno ha detto che questo documento è un mero adempimento: sarebbe un errore considerarlo come tale, benché sia ovvio che, se dovesse finire in un cassetto, non risulterebbe utile. Qui, invece, è presente un lavoro importante rispetto il concetto di salute e non solo il contesto di sanità".

Lo ha evidenziato il vicegovernatore Fvg con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, nel corso del suo intervento durante i lavori della III Commissione permanente, presieduta da Ivo Moras (Lega) e riunita a Trieste nell'aula consiliare, che ha espresso parere positivo a maggioranza in merito alla deliberazione della Giunta regionale 2023 dedicata all'approvazione preliminare del "Piano regionale della Prevenzione 2021-25".

Un documento di quasi 500 pagine (legato alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome per definire gli obiettivi di prevenzione, nonché gli interventi di educazione e di promozione della salute) a tal punto complesso e articolato che, in occasione della precedente convocazione della stessa III Commissione, aveva portato alla richiesta del dem Roberto Cosolini di poter ottenere alcuni giorni supplementari di tempo per procedere a un'attenta valutazione e alla formulazione di un parere compiuto. Espressione alla fine giunta con i voti negativi della civica Simona Liguori e di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), l'astensione degli altri rappresentanti dell'Opposizione, il disco verde concesso invece dal M5S e da Walter Zalukar (Misto).

Honsell, aprendo la discussione generale, aveva parlato di "un lavoro estremamente articolato, antologico ed enciclopedico, ma privo di un aggancio immediato con un'operatività in grado di dare risposte a tutte le sollecitazioni che arrivano dal territorio. Non è chiaro come si possa tradurre, visto che le risorse economiche e di personale non sono precisate. Voterò contro - aveva preannunciato - perché è urgente affrontare il tema a un livello molto più concreto". Anche Cosolini ha evidenziato "un quadro d'insieme abbastanza chiaro e condivisibile, ma pare anche che le enunciazioni di principio presenti non abbiano gambe sufficienti per essere portate avanti. Si tratta più di un adempimento che di uno strumento di lavoro. Inoltre, avrei preferito attendere altri 8-10 mesi per poter contare su un'analisi di contesto molto più aggiornata che tenesse conto di una realtà ormai profondamente cambiata".

Liguori, dal canto suo, ha suggerito che "per offrire delle gambe a questo Piano la Giunta deve esplicitare le soluzioni che vuole mettere in campo, soprattutto per un personale sanitario in grave difficoltà come carichi di lavoro. Il reclutamento di medici e infermieri extra Ue costituisce infatti solo una cura palliativa dettata dall'emergenza che, però, non rafforza il sistema regionale". Sul fronte Partito democratico, anche Nicola Conficoni ha invitato "a focalizzare l'attenzione sulle risorse umane, perché è necessario comprendere quante saranno destinate alle singole aziende. Rispetto le previsioni del Piano, va anche indicato se si prevede un potenziamento degli organici dei dipartimenti per attivare le azioni indicate".

Il pentastellato Andrea Ussai (M5S) ha convenuto con i colleghi "riguardo la necessità di fornire risorse adeguate al raggiungimento degli obiettivi qui dettagliati". Quindi, si è soffermato anche sui temi "della prevenzione, delle risorse e di un personale che non può essere inventato ma che, altresì, va formato con evidenti criticità nel reperirlo, a causa di una programmazione carente a livello nazionale e regionale". L'intervento di Ussai si è concluso citando "il Livello essenziale di assistenza (Lea), il rischio di sovrapposizione di competenze tra fisioterapisti e laureati in Scienze motorie, l'istituzione del Centro epidemiologico Ambiente e Salute del Fvg, l'educativa di strada, gli screening e il trittico salute-alimentazione-sostenibilità".

Queste ultime osservazioni, ha confermato Riccardi nella sua replica in modalità telematica, saranno "tenute in debita considerazione. Riguardo il Piano regionale della Prevenzione mi preme però rimarcare che si tratta di uno strumento importante, perché l'attività di prevenzione ha due temi di fondo: la correzione dei percorsi di domanda di salute e l'alleanza sociale con la quale si raggiunge". Per quanto concerne la sua presunta staticità, ha inoltre aggiunto che "i piani non sono paracarri e le soluzioni devono evolvere anche davanti a impatti come quello provocato dalla pandemia. Ecco perché il tema dell'eventuale aggiornamento ha una solidità che condivido".

Riguardo il tema del personale, infine, il vicegovernatore Fvg ha menzionato le critiche pervenute "per aver approvato un documento di attuazione che consente a professionisti di altre Regioni di essere reclutati. In realtà, siamo stati una delle ultime Regioni a farlo e, se esistono alternative, le attendo. Il problema odierno non è invece costituito dalle risorse economico-finanziarie, ma dalle competenze professionali e dalla possibilità reali di reperire il personale. Un problema che non riguarda solo questa Regione, ma l'intero sistema Paese: noi stiamo esercitando le pressioni sullo Stato, affinché avvengano i mutamenti necessari". ACON/DB-fc



La III Commissione permanente riunita nell'aula consiliare
Ivo Moras (Lega), presidente della III Commissione consiliare
Il vicegovernatore Fvg con delega alla Salute, Riccardo Riccardi
Andrea Ussai (M5S)