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VINO. ZANIN: BENE VOTO EUROPARLAMENTO, DIFENDERE PRODOTTI TIPICI

16.02.2022
15:45
(ACON) Trieste, 16 feb - "L'emendamento di Italia e Francia che ha cancellato il riferimento al vino nel Piano anti-cancro dell'Unione Europea è senz'altro un'ottima notizia. Ma dobbiamo tenere alta la guardia contro l'eccesso di zelo che a Bruxelles periodicamente prende di mira i grandi prodotti della tradizione italiana". Commenta così Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, il voto del Parlamento Europeo sul piano "L'Europa che combatte il cancro", che da qualche mese stava mettendo in apprensione l'intero settore del vino, un comparto che in Italia vale quasi 15 miliardi di euro.

"Nella prima versione del Piano - ricorda infatti Zanin - anche il consumo di vino era stato indicato tra i fattori cancerogeni, a dispetto dei numerosi studi scientifici che dimostrano come un consumo moderato consenta viceversa di rafforzare le nostre difese contro le malattie cardiovascolari, grazie alle proprietà antiossidanti di alcune sostanze".

Un approccio dunque totalmente sbagliato, quello inizialmente adottato in seno alla Commissione Europea, "dal momento che non è scientificamente plausibile fare di tutta l'erba un fascio, equiparando il prodotto-vino ai superalcolici e mettendo sullo stesso piano il consumatore attento che fa un uso moderato delle sostanze alcoliche e chi cerca lo sballo del binge drinking, perniciosa abitudine dei giovani specie in alcuni Paesi del nord".

La sollevazione delle associazioni di categoria e l'emendamento proposto da due europarlamentari italiani e una deputata francese hanno però consentito di rettificare il testo, stabilendo che il consumo di vino non è di per se stesso un fattore di rischio e cancellando ogni riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta. "È evidente però - osserva ancora il presidente - che qualcuno porta avanti politiche dirette a colpire i prodotti della tradizione forse per favorirne altri, gli analcolici realizzati e distribuiti dalle grandi multinazionali ad esempio, più facili da bere e universalmente accettati in ogni angolo del mondo in quanto non violano alcun precetto culturale o religioso". "Si tratta - conclude Zanin - di una sorta di globalizzazione dei consumi, una normalizzazione dei gusti che non mi piace per nulla e che è l'esatto contrario di quel che serve all'Europa, come vado ripetendo da tempo negli organismi comunitari di cui faccio parte, il Comitato delle Regioni e la Conferenza delle assemblee legislative europee. Dovremmo invece valorizzare le specificità delle diverse regioni e delle diverse comunità. A cominciare dal vino". ACON/FA



Il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin