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ECONOMIA. ZANIN A DIBATTITO PN: CAMBIARE MODELLO, NO LIBERISMO SPINTO

16.02.2022
20:17
(ACON) Roveredo in Piano (Pn), 16 feb - Su un piatto della bilancia ci sono i numeri, impietosi, scanditi dall'economista Fulvio Mattioni di Rilancia Friuli. Cifre che indicano una vera e propria decrescita infelice del Friuli Venezia Giulia, e in particolare della sua componente friulana, già prima della pandemia, nel decennio 2009-19. Sull'altro piatto c'è la sfida della ripartenza, il Pnrr che assegna finanziamenti straordinari e il disegno della regione del futuro.

Su questo delicato equilibrio si è sviluppato il dibattito ospitato dall'auditorium comunale di Roveredo in Piano, moderato dalla giornalista Elena Del Giudice, che ha chiamato in causa rappresentanti delle istituzioni, uomini del mondo delle imprese ed esperti di politica economica.

"La domanda di fondo - ha detto Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale - è quale modello di sviluppo vogliamo. Negli ultimi anni siamo stati educati a puntare sulla globalizzazione, su un'economia di mercato spinta con delocalizzazioni e concentrazioni, ma la pandemia ci ha insegnato che il modello liberista estremo non vince. Io caldeggio il modello della dottrina sociale della Chiesa, con il primato dell'uomo sul lavoro e anche sull'ambiente. E la Regione è chiamata a dare risposte, per quanto è nelle sue competenze, con un piano infrastrutturale: ancora oggi andare a Pordenone passando per Trieste, Gorizia e Udine richiede tempi fuori dalla logica".

"Abbiamo anche bisogno - ha aggiunto Zanin - di un sistema logistico forte: la provincia di Udine, che aveva un sistema manifatturiero molto forte, deve sfruttare le opportunità di sviluppo legate al porto di Trieste, come bene ha fatto Pordenone, imitando lo scalo di Rotterdam che dà ricchezza a tutto il territorio nel raggio di 200 chilometri". "È poi necessario affrontare le questioni in modo non ideologico - ha raccomandato ancora il presidente dell'assemblea legislativa Fvg - anche sul piano dell'energia e dei rifiuti: insieme alle energie rinnovabili, che però da sole non bastano, come fonte di energia abbiamo solo il nucleare, dovremo pure dircelo, perché per l'idrogeno ci vorrà tempo".

"L'Italia è un Paese strano, che non ha mai avuto una vera politica industriale - ha osservato Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico - e che non investe in infrastrutture per colpa di quattro comitati… In regione ad esempio non riusciamo a far decollare una infrastruttura strategica come la Cimpello-Sequals-Gemona. Abbiamo poi bisogno di sviluppare una politica energetica perché oggi dipendiamo totalmente dall'estero: anche in regione si potrebbero realizzare centrali di cogenerazione per recuperare il calore che produciamo con vetrerie e altoforni, e produrre i combustibili dai rifiuti, senza avere paura di chi nel territorio si scaglia contro i termovalorizzatori. E bisogna uscire da quella che io chiamo la religione del green: non si può vivere solo di eolico e fotovoltaico, numerose esperienze nel mondo lo insegnano".

Secondo il consigliere regionale Emanuele Zanon "occorre replicare il modello virtuoso del post terremoto, e inserire i giovani nel mondo del lavoro precocemente per evitare la diaspora che vede il Fvg tra le regioni più penalizzate in Italia". "I Comuni - ha aggiunto l'esponente di Regione Futura - vanno aiutati a intercettare i fondi del Pnrr. E dobbiamo sviluppare le infrastrutture, anche la Sequals-Gemona come diceva Agrusti".

Giuseppe Bortolussi, amministratore delegato dell'Interporto di Pordenone che in pochi anni ha conosciuto uno straordinario sviluppo passando da zero a 60 treni alla settimana, ha affrontato temi concreti come la difficoltà di trovare personale qualificato e il problema del consumo di energia. "Serve un piano industriale e serve un piano logistico: in Germania la logistica è la seconda voce del Pil, da noi è ancora marginale". Ma ci sono numerose potenzialità: "Il Fvg ha una posizione geografica ottima e ci sono le caratteristiche per migliorare il nostro stile di vita ed essere attrattivi verso le aziende più propositive. La nostra regione è un retroporto naturale di Monaco di Baviera".

Renzo Liva, responsabile economico del Pd a livello regionale, è convinto che sia necessario "darsi delle priorità rispetto a un numero infinito di problemi, perché da questo si vede la qualità della classe dirigente e della classe politica. E oggi la Regione ha mezzi finanziari straordinari, un'occasione da non sprecare". ACON/FA-fc



Il presidente Piero Mauro Zanin (a sinistra) accanto al consigliere regionale Emanuele Zanon e all'economista Fulvio Mattioni
Un altro momento del convegno sulla ripartenza: accanto al presidente Zanin, la moderatrice Elena Del Giudice
Il tavolo dei relatori al convegno di Roveredo in Piano