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GIORNO RICORDO. MINUTO SILENZIO IN AULA. ZANIN: TRAGEDIA SOTTACIUTA

22.02.2022
12:00
(ACON) Trieste, 22 feb - "In Friuli Venezia Giulia, più ancora che in altre regioni d'Italia, sappiamo che la tragedia istriana è stata troppo a lungo dimenticata, sottaciuta, derubricata a incidente di percorso della storia. E ancora oggi c'è chi cerca di ridurne la portata e chi addirittura contesta il Giorno del Ricordo con la violenza, come è accaduto purtroppo a Udine, dove è stato divelto il cartello stradale con il nome di Norma Cossetto".

Lo ha detto oggi Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, nel corso della celebrazione solenne in Aula del Giorno del ricordo, culminata con il minuto di silenzio e raccoglimento in memoria delle vittime dell'esodo e delle foibe.

"Per fortuna la grande maggioranza della popolazione - ha proseguito Zanin - ha oggi coscienza di quel che successe, anche grazie all'istituzione di questa Giornata nazionale e alle parole che tre presidenti della Repubblica nel corso degli anni hanno pronunciato con solennità e chiarezza, da Carlo Azeglio Ciampi a Giorgio Napolitano fino all'attuale Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha parlato di "sofferenze delle genti istriano-fiumano-dalmate che non possono essere negate".

"Fare memoria di quegli avvenimenti è dunque un esercizio prezioso e irrinunciabile, ma non deve diventare motivo di conflitto con altri Paesi. Oggi infatti - ha concluso il presidente - il Friuli Venezia Giulia intrattiene fecondi rapporti con Slovenia e Croazia, due delle Repubbliche che negli anni novanta si resero indipendenti dalla Jugoslavia e che ora governano quelle terre. E assieme a loro dobbiamo impegnarci a costruire una memoria condivisa".

È toccato poi al professor Davide Rossi, dell'Università di Trieste, autore di numerose ricerche e pubblicazioni sull'esodo e sulla storia dell'alto Adriatico, ripercorrere le tragiche vicende del confine orientale. Rossi ha parlato di "un triplice silenzio sceso come un macigno su quelle vicende". "La tragedia dell'Istria - ha proseguito lo storico - rimase confinata nella sola storia locale, anche se Pola si svuotò interamente e più di 350mila persone abbandonarono le loro case. Il Giorno del ricordo è stato uno strumento fondamentale per conoscere la storia di chi si trovò nel posto sbagliato al momento sbagliato".

Rossi, nato nell'anno di quel trattato di Osimo "che chiuse malamente la questione del confine orientale", è convinto che resti "ancora molto cammino da fare", dal momento che "negare e ridimensionare quanto successe costituisce una nuova forma di violenza". Ma ha anche auspicato iniziative comuni con Slovenia e Croazia per far diventare l'Alto Adriatico "un mare veramente europeo".

In videocollegamento dalla Sardegna, il direttore dell'Ecomuseo di Fertilia, Mauro Manca, ha raccontato la storia del paese di 1500 abitanti "rifondato" dagli esuli istriani sotto la guida del parroco di Orsera, don Francesco Dapiran. "Qui dal 1947 per decenni si è parlato solo dialetto istriano, fiumano e dalmata, e abbiamo voluto allestire un museo - ha detto Manca, nel ringraziare il presidente Zanin per la sua visita nel giorno dell'inaugurazione - per mantenere una luce accesa sulla memoria, che rischia di perdersi con il passare del tempo. Nel museo c'è un simbolico filo che collega Fertilia con l'Istria, e noi dobbiamo ricucirlo di continuo, ma guardando avanti, a un futuro di pace. E in questa direzione è importante l'iniziativa di Gorizia-Nova Gorica capitale europea della cultura". ACON/FA-fc



Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, e il governatore Fvg, Massimiliano Fedriga, ringraziano per l'intervento il professore Davide Rossi
L'aula durante il minuto di silenzio per il Giorno del Ricordo
I banchi della Presidenza e della Giunta durante il minuto di silenzio per il Giorno del Ricordo
Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, e il professore Davice Rossi dell'Università di Trieste