SVILUPPO. MINORANZA SU DDL 153: MINI-POR DI SERIE B, RICCO MA GENERICO
(ACON) Trieste, 22 feb - "Un mini-Por autonomo di serie B" e
una sorta di "borsellino milionario della Giunta dal quale
attingere nell'ultimo anno del proprio mandato: il 2023".
Serie perplessità, da parte dei relatori di minoranza, sui
contenuti del disegno di legge 153 Crescita&Sviluppo. Perplessità
legate non tanto alle ingenti risorse messe a disposizione,
quanto alle modalità di assegnazione dei cospicui fondi
disponibili.
"Una norma - così la ha definita Furio Honsell (Open Sinistra
Fvg) - che risulta vagamente futuribile per la parte
finanziariamente più consistente e, per l'altra, un paracadute
per eventuali criticità nella gestione dei fondi europei. Se da
un lato va infatti valutato positivamente il fatto di prevedere
ulteriori 20 milioni di euro per finanziare svariati progetti
secondo modalità europee, lascia invece molto perplessi la
genericità della destinazione di tali risorse".
"In sede di Commissione - ha ricordato Honsell - ci è stato detto
che i bandi verranno definiti con delibera di della Giunta solo
quando sarà ultimata la negoziazione del Programma operativo
regionale con la Commissione europea e, quindi, presumibilmente
non prima del 2023. Poiché le risorse sono disponibili a valere
su quest'anno finanziario, sarebbe opportuno impiegarle più
proficuamente nei numerosi settori finora trascurati dalla
Giunta, senza aspettare di investirle in progetti scartati. Se
davvero questa Giunta ha poche idee programmatiche, ma tante
risorse disponibili da poter addirittura fare una provvista di
ben 20 milioni di euro a favore di progetti generici, ma
certamente già bocciati, sarebbe stato il caso di investirli più
proficuamente e subito in progetti importanti".
"Appare stupefacente - ha concluso l'esponente di Open Sinistra
Fvg - vedere una Regione che attraversa un periodo tanto pingue
nella disponibilità di risorse finanziarie al punto che, non
sapendo dove investirle, decide di avviare un proprio mini-Por
autonomo di serie B, rispetto a quello negoziato con la Ue.
Inoltre, una leggera preoccupazione desta anche l'articolo 2 che
prevede un paracadute per coprire spese sostenute, ma non
rendicontabili, nell'ambito di progetti europei: il concetto di
'cause non imputabili al beneficiario' è troppo generico e
andrebbe precisato. In Commissione ci siamo astenuti e, se in
Aula non verranno precisate le finalità con le quali saranno
erogate le risorse, non potremo dare parere favorevole a questo
borsellino milionario della Giunta".
"Il ddl prevede un intervento finanziario significativo - ha
esordito Roberto Cosolini (Pd), primo relatore di minoranza a
intervenire - volto a sostenere progettualità strategiche
regionali. L'articolo 1 prevede infatti lo stanziamento di 20
milioni di euro, già previste nella legge regionale di stabilità
2022. Una somma che verrà successivamente implementata con altri
10 milioni, come dichiarato dall'assessore regionale alle
Finanze, Barbara Zilli. Interventi definiti strategici
dall'Amministrazione regionale, perché non rientrano nella chiara
e condivisa progettualità che sostiene le azioni della
programmazione 2021-27. Tuttavia, se i progetti strategici che
verranno finanziati non dovessero rientrare nei 4 obiettivi di
policy della prossima programmazione (un'Europa più intelligente,
più verde, più connessa e più vicina ai cittadini) è doveroso
interrogarsi sulla natura di questa scelta".
"Di certo, sono risorse che rappresentano una novità, aggiuntive,
senza legami con il Por Fesr e che nascono in una logica di
fabbisogni. Inoltre, sono già chiaramente allocate - ha aggiunto
il rappresentante del Partito democratico - come si evince dalle
norme finanziarie che prevedono 10 milioni di euro stanziati
sulla Missione 9, 4 milioni sulla 10, 3 milioni sulla 5 e 3
milioni sulla 1. Il fatto di sostenere progetti che non hanno
nessuna attinenza con la progettualità del Por Fesr li rende non
assimilabili al cosiddetto parco progetti, come previsto dal
Piano aggiuntivo regionale e, pertanto, non rendicontabile
all'interno del Programma".
"La definizione stessa dei progetti strategici da finanziare
attraverso delibera di Giunta, seppure previa consultazione della
competente Commissione consiliare, richiede però, per evitare il
rischio di azioni discrezionali, la conferma della procedura a
bando. Abbiamo preso atto dell'affermazione dell'assessore - si è
congedato Cosolini - che ha consentito che una nostra posizione
critica mutasse in un'astensione: attendiamo anche in aula, però,
la conferma di tale indispensabile procedura di garanzia. È stato
definito un mini Por: si vuole dunque far passare l'attribuzione
di queste cospicue risorse come un intervento orientato da
criteri di obiettività e trasparenza in linea con i criteri
comunitari ma, in realtà, diventa l'ennesima distribuzione di
risorse. Le logiche sono legittime, ma è tutto da dimostrare come
tali risorse consentano di centrare gli obiettivi che la
programmazione europea offre a vantaggio del nostro territorio".
ACON/DB-fc