SALUTE. SANTORO (PD): CALA MORSA COVID MA CIVIDALE RESTA PENALIZZATA
(ACON) Trieste, 23 feb - "Se la morsa della pandemia Covid sta
regredendo e la fine dello stato di emergenza è plausibile per il
prossimo 31 marzo, per il presidio ospedaliero di Cividale
restano solo le promesse di riaperture e ritorno alla normalità,
che poi negli atti nemmeno esistono. Mentre molti cittadini del
territorio sono costretti a recarsi altrove anche per semplici
cure, la Giunta regionale risponde con vuota propaganda fatta di
annunci lontani da una realtà dove il presidio è stato svilito e
indebolito e dove a pagare sono cittadini e operatori".
Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Mariagrazia
Santoro (Pd) a margine della risposta dell'assessore regionale
alla Salute, Riccardo Riccardi, all'interrogazione con la quale
l'esponente dem chiedeva chiarezza sui tempi di ripresa delle
attività pre-pandemia al presidio ospedaliero di Cividale del
Friuli.
"Solo pochi giorni fa, il 17 febbraio, i timonieri della sanità
regionale, il presidente e l'assessore alla Salute, garantivano
un ripristino in termini di personale e attività. Di promesse ne
abbiamo piene le orecchie, un'amministrazione deve parlare
attraverso gli atti che poi vanno attuati. Per Cividale non
esiste alcun documento che fissi quanto presidente e assessore
raccontano, nemmeno nella bozza dell'atto aziendale dell'AsuFc di
cui attendiamo ancora di vedere una versione definitiva. Il
personale spostato da Cividale ad altre sedi per esigenze legate
al Covid deve tornare al proprio posto, perché di muri vuoti ne
abbiamo abbastanza".
ACON/COM/fa