AMBIENTE. SERGO (M5S): LAVORI SUL TORRE, SCOCCIMARRO FA CONFUSIONE
(ACON) Trieste, 25 feb - "In merito ai lavori da farsi sul
torrente Torre, l'assessore Fabio Scoccimarro fa confusione e al
contempo minaccia denunce".
Lo afferma il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio
regionale, Cristian Sergo, dopo la risposta del titolare
regionale della difesa dell'ambiente alla sua interrogazione sul
perché i lavori sul Torre, che avrebbero dovuto essere conclusi
nel 2016, siano attualmente fermi e quando riprenderanno.
"Nella sua risposta - spiega Sergo in una nota - l'assessore ha
confermato i dubbi dei comitati circa la scarsa conoscenza della
situazione in essere. Abbiamo chiesto a Scoccimarro se, a
distanza di dieci anni dal parere favorevole della Commissione
tecnica per la valutazione di impatto ambiente (Via) al progetto
presentato dalla società Salit, l'alveo si fosse modificato o se
le condizioni fossero ancora tali da permettere i lavori iniziati
nel 2020. La risposta ha confermato che anche gli uffici della
Regione, alla luce delle probabili modifiche del corso d'acqua,
abbiano ritenuto che fosse opportuno avviare un secondo screening
di Via e che lo stesso si sarebbe concluso nel luglio 2020".
"Peccato che quello screening nulla abbia a che vedere con i
lavori in alveo e di riqualificazione idraulica, ma solo con una
modifica alla viabilità di accesso - aggiunge il capogruppo del
M5S - come confermato dai sevizi regionali intervenuti nella
procedura. Infatti lo stesso proponente della modifica, il
consorzio Inerti friulani e non la società Salit, nelle carte
della procedura ammette che i lavori in alveo sono iniziati nel
gennaio 2020, sei mesi prima del rilascio del secondo parere
favorevole della Regione".
"Circa il blocco dei lavori - fa sapere ancora il pentastellato
-, Scoccimarro ha ricordato che durante i rilievi per i lavori
del secondo lotto ci sono stati i tagli di alberi da cui sono
sorte le contestazioni dei comitati, aggiungendo che alcune
modifiche all'intervento sono state indotte proprio a seguito
delle proteste, ma anche che tuttora non è stato rilasciato il
disciplinare di concessione per il prelievo del materiale
litoide".
"L'assessore conclude con un laconico invito: chiunque ritenga
siano stati commessi illeciti si rechi in Procura, come farà la
Regione se si verificheranno danni da piena", risposta che fa
chiedere a Sergo "chi vorrebbe denunciare la Regione" e "di chi
sarebbe esattamente la colpa di lavori approvati nel 2012 e
iniziati solo nel 2020 senza, tra l'altro, una ulteriore verifica
del cambiamento delle condizioni del torrente".
ACON/COM/rcm