SOCIALE. ZANIN: DON DE ROJA, GIGANTE DELLA SOLIDARIETÀ E DELL'IMPEGNO
(ACON) Udine, 26 feb - "Un grande uomo, un autentico gigante
della solidarietà e dell'impegno sociale che si è sempre dedicato
agli ultimi e che, proprio negli ultimi, sapeva trovare una
piccola fiamma di speranza, pur partendo da situazioni disagiate".
Lo ha sottolineato a Udine il presidente del Consiglio regionale
del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, in occasione
dell'inaugurazione della mostra "Costruire sempre: una passione
per l'uomo don Emilio de Roja. Storia di una vita costantemente
all'opera", evento organizzato dall'Associazione Partigiani
Osoppo Friuli insieme al Centro culturale Il Villaggio e al
Comune di Udine.
"L'operato di don de Roja - ha aggiunto il presidente del Cr Fvg
- costituisce anche una metafora per il nostro futuro: il Friuli
è ricco economicamente ma, forse, oggi deve recuperare alcuni
valori spirituali. A cominciare da quelli della speranza, della
carità e della capacità di confrontarsi con il prossimo, principi
umani che don Emilio ha saputo non solo incarnare, ma anche
diffondere a piene mani".
La rassegna espositiva, visitabile fino al 3 aprile negli spazi
della galleria Tina Modotti (allestiti al fianco della chiesa di
San Pietro Martire), si pone come obiettivo quello di omaggiare,
nel trentennale della sua scomparsa, la memoria di un sacerdote
che ha dedicato la sua vita alla solidarietà e all'impegno verso
gli altri.
Nato a Klagenfurt, ha partecipato attivamente alla Resistenza (fu
tra i protagonisti della liberazione di Udine) e, nel, 1952 ha
fondato la Casa dell'Immacolata. A lui si devono anche la Scuola
di Arti e Mestieri per qualificare professionalmente i giovani
senza lavoro e, dopo il terremoto del 1976, anche la Caritas
diocesana udinese.
L'appuntamento, al quale ha presenziato anche il consigliere
regionale Lorenzo Tosolini, è stato aperto dalle parole del
sindaco di Udine, Pietro Fontanini, che ha ricordato come "don
Emilio è stato un uomo di costruzione e di ricostruzione. Si
dedicò a regalare dignità, assistenza e prospettive ai giovani
attraverso la formazione professionale. Durante la II Guerra
mondiale fu fondamentale per l'uscita dei tedeschi da Udine,
dedicandosi in prima persona alle trattative. Abbiamo fortemente
voluto questa mostra, perché il suo ricordo è ancora molto forte".
Tra la diffusione di letture e la proiezione di immagini inedite,
si sono quindi succeduti anche gli interventi dell'arcivescovo di
Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, del presidente della
Fondazione Casa dell'Immacolata, Vittorino Boem, del presidente
dell'Associazione Amici di don De Roja, Daniele Cortolezzis, e
del presidente del Centro culturale Il Villaggio, Paolo Benedetti.
Roberto Volpetti, presidente Associazione Partigiani Osoppo
Friuli, ha quindi rimarcato la figura di "un grande sacerdote, un
grande patriota combattente per la libertà, un grande educatore e
un grande uomo di carità che accolse nella sua struttura migliaia
di ragazzi per avviarli verso una professione e una vita
dignitosa. È necessario ricordare il suo metodo e il suo
messaggio: costruire, costruire sempre".
"Parliamo di una figura fondamentale - ha sottolineato Zanin nel
corso della cerimonia, ospitata nella chiesa di San Pietro
Martire - per la solidarietà e per l'aiuto fornito ai giovani nei
momenti difficili dopo il secondo conflitto mondiale, quando si
dedicò per cercare anche nei cuori delle persone più in
difficoltà e dedite al crimine quella fiamma di bontà presente in
ognuna di loro. Dando così delle opportunità nella formazione,
insegnando un mestiere e ponendole al centro della comunità".
"Parliamo perciò a ragione dei figli di don Emilio - ha concluso
il presidente del Cr - che, grazie a lui, hanno fatto fortuna,
costruito una famiglia e o testimoniato la bontà delle sue
azioni. Dal bene, è evidente, nasce sempre il bene".
ACON/DB