SALUTE. CONFICONI (PD): TENSIONI TRA CRO E PN, URGE CAMBIAMENTO ROTTA
(ACON) Trieste, 28 feb - "Anziché tutelare e valorizzare le
eccellenze sanitarie del territorio, l'assessore Riccardi (da un
lato) e il direttore generale dell'Asfo, Polimeni (dall'altro),
stanno creando tensioni e spaccature tra il Cro di Aviano e
l'ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, dove restano
ancora ferme le terapie oncologiche. Ciò si aggiunge allo
svilimento di alcuni reparti, come Neurologia e Oculistica.
Chiediamo da tempo un cambio di rotta che non arriva, nemmeno a
fronte dell'allentamento del Covid".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Nicola Conficoni
(Pd), prendendo la parola a margine delle interrogazioni ospitate
durante i lavori della III Commissione permanente (competente in
tema di salute), attraverso le quali aveva chiesto alla Giunta
regionale di chiarire "la situazione del reparto di Oncologia
dell'ospedale di Pordenone, ancora non ripartito" e anche "I
disservizi di Neurologia nel Pordenonese".
"Riccardi - aggiunge l'esponente dem - governa la sanità da
quattro anni: non chiarisce i tempi entro cui riprenderanno le
chemioterapie a Pordenone, ma cerca di scaricare sull'Opposizione
la responsabilità delle tensioni tra Cro di Aviano e Santa Maria
degli Angeli. In realtà, la dannosa contrapposizione tra le due
importanti strutture è alimentata non solo dalla mancata
riattivazione dei trattamenti ai malati oncologici nel capoluogo
ma, soprattutto, dallo squilibrio nei finanziamenti, rispetto
agli altri territori del Fvg. Aggravato dalla Giunta Fedriga e
dai comportamenti del direttore dell'Asfo Polimeni che, oltre a
macinare utili lesinando servizi e personale, ha generato
confusione sull'assetto di Oncologia previsto nell'atto
aziendale".
"Per risollevare le sorti della sanità pordenonese, invece di
paventare la fusione tra Cro e Asfo, bisogna valorizzare
l'ospedale del capoluogo - suggerisce Conficoni - attraverso un
piano di rilancio. Per l'Irccs non ci si fermi all'importante
terapia a protoni, ma si dia seguito all'attuazione della Rete
oncologica regionale all'interno della quale l'istituto di Aviano
deve avere un ruolo centrale".
"Nel quadro di svilimento generale del sistema sanitario del
Friuli Occidentale, continuano a essere in sofferenza svariati
reparti - conclude la nota del Partito democratico - come
Neurologia, dove proprio dalla risposta di Riccardi si conferma
una situazione critica, e Oculistica dove, con 721 giorni di
attesa per una visita (contro i 107 a Palmanova o il giorno a
Gorizia), i forti problemi sono ben lontani dall'essere risolti".
ACON/COM/db