GREEN PASS. ZALUKAR (MISTO): HA VINCOLI ASSURDI, COSÌ È ACCANIMENTO
(ACON) Trieste, 2 mar - "Di fronte alle evidenti incongruità
del Green Pass, c'è da chiedersi quale sia il limite de 'il fine
giustifica i mezzi'. Se nei primi mesi di pandemia, e altresì al
susseguirsi delle varianti del Coronavirus, era comprensibile un
eccesso di cautela e quindi un'interpretazione estensiva del
principio di precauzione nelle strategie di politica sanitaria,
adesso queste strategie devono adattarsi alla realtà che ormai
conosciamo".
Inizia così la nota del consigliere regionale Walter Zalukar
(Gruppo Misto) in tema di efficacia del certificato Covid
digitale dell'Unione europea.
"Con gli attuali dati di letalità e mortalità del Covid - afferma
Zalukar -, forse una strategia di mitigazione sarebbe stata più
appropriata. Lockdown così severi, il blocco della vita economica
e sociale hanno avuto costi troppo alti, anche in termini di
salute (ricordiamo che non ci si ammala e non si muore solo di
Coronavirus). Impariamo per il futuro".
"I cittadini italiani ed europei hanno accettato ogni sorta di
restrizione ed è difficile dimenticare i droni per scovare le
persone a passeggio, i mitra spianati nelle strade con gente che
andava a fare la spesa, le flottiglie di motovedette nei nostri
golfi a caccia di natanti, le innumerevoli versioni
dell'autocertificazione e le irrinunciabili quanto inutili
mascherine all'aperto. Difficile dimenticare. E in ultimo arrivò
il Green Pass. A mio dire comprensibile come inizialmente
proposto, nella primavera 2021, quale strumento per consentire
aperture più precoci, essendo ritenuto allora un'attestazione di
non contagiosità, su cui ci si è dovuti ricredere già in estate.
Ma adesso?", si chiede il consigliere regionale.
"Il Green Pass con le sue regole assurde, con le sue tabelle
interpretative: i giorni pari si, quelli dispari no, il Green
Pass rafforzato, quello un po' meno forte, in bicchiere,
gocciato, macchiato caldo, insomma è una farsa. E ormai non è più
una misura di prevenzione sanitaria, ma comincia ad assumere i
contorni di un accanimento, di un feticcio, di qualcosa di
morboso in cui qualcuno, al Governo, sembra intrappolato per
giustificare se stesso".
"I numeri parlano chiaro - riporta Zalukar riferendosi a dati de
Il Sole 24 Ore -: siamo al 91,23% dei parzialmente protetti
(guariti o almeno prima dose), le fasce di popolazione più a
rischio, dai 50 in su hanno percentuali di vaccinazione da terza
dose che vanno dal 75% all' 86%. Mantenere lo strumento del Green
Pass con pesanti vincoli e contrazioni dei diritti al limite del
lecito sembra accanimento, non politica sanitaria".
ACON/COM/rcm