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GREEN PASS. ZALUKAR (MISTO): HA VINCOLI ASSURDI, COSÌ È ACCANIMENTO

02.03.2022
11:20
(ACON) Trieste, 2 mar - "Di fronte alle evidenti incongruità del Green Pass, c'è da chiedersi quale sia il limite de 'il fine giustifica i mezzi'. Se nei primi mesi di pandemia, e altresì al susseguirsi delle varianti del Coronavirus, era comprensibile un eccesso di cautela e quindi un'interpretazione estensiva del principio di precauzione nelle strategie di politica sanitaria, adesso queste strategie devono adattarsi alla realtà che ormai conosciamo".

Inizia così la nota del consigliere regionale Walter Zalukar (Gruppo Misto) in tema di efficacia del certificato Covid digitale dell'Unione europea.

"Con gli attuali dati di letalità e mortalità del Covid - afferma Zalukar -, forse una strategia di mitigazione sarebbe stata più appropriata. Lockdown così severi, il blocco della vita economica e sociale hanno avuto costi troppo alti, anche in termini di salute (ricordiamo che non ci si ammala e non si muore solo di Coronavirus). Impariamo per il futuro".

"I cittadini italiani ed europei hanno accettato ogni sorta di restrizione ed è difficile dimenticare i droni per scovare le persone a passeggio, i mitra spianati nelle strade con gente che andava a fare la spesa, le flottiglie di motovedette nei nostri golfi a caccia di natanti, le innumerevoli versioni dell'autocertificazione e le irrinunciabili quanto inutili mascherine all'aperto. Difficile dimenticare. E in ultimo arrivò il Green Pass. A mio dire comprensibile come inizialmente proposto, nella primavera 2021, quale strumento per consentire aperture più precoci, essendo ritenuto allora un'attestazione di non contagiosità, su cui ci si è dovuti ricredere già in estate. Ma adesso?", si chiede il consigliere regionale.

"Il Green Pass con le sue regole assurde, con le sue tabelle interpretative: i giorni pari si, quelli dispari no, il Green Pass rafforzato, quello un po' meno forte, in bicchiere, gocciato, macchiato caldo, insomma è una farsa. E ormai non è più una misura di prevenzione sanitaria, ma comincia ad assumere i contorni di un accanimento, di un feticcio, di qualcosa di morboso in cui qualcuno, al Governo, sembra intrappolato per giustificare se stesso".

"I numeri parlano chiaro - riporta Zalukar riferendosi a dati de Il Sole 24 Ore -: siamo al 91,23% dei parzialmente protetti (guariti o almeno prima dose), le fasce di popolazione più a rischio, dai 50 in su hanno percentuali di vaccinazione da terza dose che vanno dal 75% all' 86%. Mantenere lo strumento del Green Pass con pesanti vincoli e contrazioni dei diritti al limite del lecito sembra accanimento, non politica sanitaria". ACON/COM/rcm



Walter Zalukar (Gruppo Misto) durante una videoconferenza