MINORI. PITTARO (GARANTE): STRANIERI NON ACCOMPAGNATI, MANCANO TUTORI
(ACON) Trieste, 2 mar - "C'è molto bisogno di Tutori volontari
che accettino di rappresentare legalmente i minori stranieri non
accompagnati (Msna). Perché il rapporto, a oggi, è di una
cinquantina di volontari attivi per poco meno di un migliaio di
ragazzi, troppo pochi per poterli seguire al meglio e senza un
eccesso di carico per il Tutore stesso".
È l'annuncio che il Garante regionale dei diritti della persona,
Paolo Pittaro, sta rivolgendo da tempo agli over 25 del Friuli
Venezia Giulia, cittadini che non devono avere un particolare
titolo di studio ma essere disposti a prendersi cura di chi è
arrivato in Italia fuggendo da guerre, persecuzioni, povertà
estrema.
Grazie al seminario informativo organizzato in modalità
telematica dal Garante Fvg, è stato possibile ascoltare le
esperienze di chi Tutore volontario di Msna già lo è, a
cominciare da Konstantina, Tutrice da più di due anni, che ha
iniziato seguendo 3 ragazzi, oggi 11.
"Ogni Tutore - ha spiegato - si muove a modo proprio: chi fa un
lavoro di accompagnamento burocratico-amministrativo, chi invece
li porta anche a passeggiare e li frequenta più assiduamente,
molto dipende da quanti sono i ragazzi da tutelare e dalla loro
età. C'è un rapporto diretto con il ragazzo, ma anche con la
comunità che lo ospita. L'importante è essere sensibili,
ricettivi e dialogare con la comunità ospitante. Se c'è la
necessità di spostarsi, si può sempre delegare l'educatore della
comunità per il periodo di assenza".
Ilaria, impegnata dal 2020 e mamma di tre figli, ha parlato del
fatto che "i ragazzi che sono in Fvg sono praticamente tutti
maschi, provenienti da Pakistan, Bangladesh, alcuni
dall'Afghanistan, molti arrivano a ridosso della maggiore età".
Lei ha iniziato facendo il corso specifico e poi le è arrivata la
convocazione dal presidente del Tribunale dei minori di Trieste,
oggi unico referente e responsabile delle procedure, per
l'assegnazione dei suoi primi due Msna.
"E da lì è iniziata una storia che mi ha lasciato un segno per
sempre, sono ancora in contatto costante con loro e ora ho anche
iniziato la procedura di affidamento per maggiorenne per uno di
loro. È una cosa che si fa per gli altri, ma fa star bene se
stessi". Ilaria oggi ha 30 ragazzi sotto tutela, "ma causa
situazione emergenziale perché non è la normalità, l'ho accettato
io. In realtà c'è molta flessibilità nel dare la propria
disponibilità, come tempo e anche come territorio. La tutela non
è e non deve essere standardizzata, ma è necessario auto-formarsi
costantemente, ad esempio sui permessi di soggiorno piuttosto che
sulle culture dei ragazzi".
"Esiste una rete di supporto tra i Tutori per scambiare le
esperienze e risolvere gli eventuali problemi", ha aggiunto
Pittaro prima di dare la parola a Elena, di recente diventata
Tutrice e che ha in carico due pakistani collocati in due
comunità diverse. "L'inizio è stato un po' scoraggiante - ha
ammesso -. Si trattava di mettere in gioco se stessi, ma per
fortuna ho trovato aiuto soprattutto negli altri Tutori. Un
grosso ostacolo è di potersi esprimere nella lingua dei ragazzi.
Nel mio caso, solo uno parla un po' di inglese e così possiamo
dialogare, ma spero tanto che imparino presto l'italiano".
"Io so di non essere una Tutrice ottimale - ha ammesso Elena -,
dovrei avere più tempo da dedicare ai minori, ma ci tengo a dire
che ci sono e che cerco di fare tutto il meglio. Anch'io ho tre
figli e quando ho dovuto accompagnare uno dei due ragazzi a me
assegnati dal medico, è stata un'esperienza molto bella e mi ha
riportata al mio ruolo di mamma".
"Un corso on line per Tutori volontari è in predicato per quattro
pomeriggi ai primi di aprile, ma non è necessario attendere il
corso - ha infine reso noto Pittaro - per poter segnalare la
propria disponibilità all'ufficio del Garante nel voler seguire
un minore straniero nel suo percorso di crescita. Un utile
vademecum è disponibile e scaricabile dal link
www.consiglio.regione.fvg.it/cms/pagine/garante-diritti-persona/TU
TORI/Materiali-di-approfondimento.html".
A oggi non ci sono rimborsi né riconoscimenti pecuniari, ma si
sta lavorando in questo senso e soprattutto per far riconoscere i
permessi di assenza dal luogo di lavoro, è l'ultima notizia
appresa dalle esperienze emerse durante il webinar.
ACON/RCM