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SALUTE. ZALUKAR (MISTO): ASUGI ANNUNCIA INCONCRETE CASE DI COMUNITÀ

03.03.2022
11:35
(ACON) Trieste, 3 mar - "Preoccupano le grandi manovre sulle Case di comunità, sugli ospedali di comunità e sulle Centrali operative territorialie annunciate dal direttore dell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi), Antonio Poggiana, perché non sembrano le risposte adeguate a problemi concreti, ma appaiono sempre più come scatole vuote di contenuti".

Lo afferma in una nota il consigliere regionale Waltewr Zalukar, Gruppo Misto.

"L'organizzazione dell'offerta di servizi sanitari o sociali non si fa proponendo dei contenitori - sottolinea Zalukar -, ma pianificando una strategia e progettando come realizzarla, rispondendo a una semplice domanda su cosa diamo a chi e come. Il luogo viene dopo. E prima ancora dobbiamo preoccuparci delle risorse umane (medici e infermieri) piuttosto che di quelle logistiche".

"Gli obiettivi di Asugi, declinati in un futuro più remoto che prossimo, vertono come sempre sulla continuità assistenziale e sull'assistenza domiciliare. Di queste abbiamo cominciato a parlarne oltre 20 anni fa e a tal fine si sono realizzati i distretti e l'assistenza domiciliare integrata, che hanno funzionato nei limiti delle risorse umane disponibili. Per assistere a casa un paziente servono essenzialmente medici e infermieri coordinati dal distretto e connessi con i servizi di diagnosi e cura specialistici, che ovviamene devono anch'essi disporre di sufficienti risorse umane. Sono queste che mancano - asserisce il consigliere regionale -, insieme ad un governo meno burocratico e più empatico dei servizi, non serve aggiungere nuovi sportelli".

"Del resto abbiamo visto che fine hanno fatto i Centri di assistenza primaria (Cap) voluti dalla precedente amministrazione, e le Case della comunità non sono altro che Cap con il nome cambiato. Perché dovrebbero funzionare laddove i primi hanno fallito? E gli ospedali di comunità? Anche questi sarebbero ridondanti perché farebbero quello che già fanno le Rsa; diamo piuttosto maggiori risorse a queste e più contributi per alleggerire le rette. Che poi vengano pensati anche come luogo dove fornire le prime cure con l'obiettivo di ridurre la pressione sui Pronto soccorso, è privo di senso".

"Forse sarebbe meglio agire concretamente sul presente e dare soluzioni a chi attende all'infinito per essere curato oggi, non in un futuro incerto", è la sua considerazione finale. ACON/COM/rcm



Walter Zalukar (Gruppo Misto)