SCUOLA/LAVORO. PERCORSI IEFP PRESENTATI A VI COMM COME SICURI E UTILI
(ACON) Trieste, 3 mar - La sicurezza nei percorsi di istruzione
e formazione professionale - triennali o quadriennali, noti come
percorsi Iefp - è finita sul tavolo della VI Commissione
consiliare presieduta da Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar) alla
presenza dell'assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen,
attraverso le audizioni dei rappresentanti dei principali
settori: formativo, imprenditoriale, sindacale. Non senza una
polemica iniziale da parte di Furio Honsell (Open Fvg), che ha
lamentato il non aver coinvolto i rappresentanti degli studenti.
Gabriele De Simone, presidente dell'Associazione temporanea di
imprese (Ati) del Friuli Venezia Giulia che si chiama
EffePi-Formazione professionale, "a cui fanno riferimento 13 enti
di formazione professionale per 4.500 studenti, 310 corsi
organizzati ogni anno, 22 tipologie di percorso di diploma per 62
profili".
"All'inizio del periodo - ha spiegato ancora De Simone -, vi sono
le visite mediche per gli iscritti; dal secondo anno, inizia per
loro un'attività di stage limitata, che andrà via via aumentando
nel corso dei restanti tre anni. Da subito, prima di qualunque
attività pratica, è organizzato un corso sulla sicurezza".
Inoltre tutti i docenti sono dei preposti, l'azienda che impiega
i ragazzi deve essere formativa e tutto ciò che viene fatto viene
registrato giornalmente.
De Simone si è, quindi, addentrato nell'aspetto della
funzionalità dei corsi spiegando che "nei sei mesi successivi al
conseguimento del diploma, l'occupazione degli studenti è del
94%. Spesso coloro che arrivano nei Centri di formazione
professionale hanno abbandonato altri percorsi di studio, quindi
la nostra azione ha anche l'obiettivo di ridurre la dispersione
scolastica".
A domanda specifica di Honsell su come siano scelte le aziende
dove vengano effettuati i percorsi duali, se siano certificate
dal punto di vista della sicurezza sul lavoro e se lo si possa
pretendere per accompagnarle verso un percorso di miglioramento,
se un ragazzo sia informato sui suoi diritti di lavoratore, il
presidente di EffePi ha risposto: "Noi per primi vogliamo creare
lavoratori informati e competenti; saper fare ma anche saper
essere, è il nostro skill. Per quanto attiene le certificazioni
aziendali, queste riguardano ciò che l'azienda produce, invece
noi chiediamo sia garantita la giusta tutela per i ragazzi
durante i loro stage".
A nome della Cisl, Alberto Monticco si è espresso in termini di
percorso di qualità dell'addestramento dei ragazzi
all'ambientazione al lavoro e a quella che, un domani, sarà la
loro professione. Diverso, invece, parlare di sicurezza sui
luoghi di lavoro per tutti, dove in Italia si continua ad avere
una media di tre morti al giorno, 32 gli incidenti mortali in Fvg
nel 2021.
"Tematica a noi molto cara", ha detto Adriano Luci, presidente di
Confindustria Udine, che ha poi evidenziato l'aspetto della
fatalità così come quello della "mancanza di cultura generale
verso la sicurezza, come cittadini, come lavoratori e come
impresari, sebbene sia stato fatto molto da parte di
Confindustria Fvg affinché sia materia primaria".
Ugo Previti, della Uil, ha abbozzato una proposta di protocollo
tra Confindustria, sindacati ed enti della formazione affinché
l'allievo che entra in azienda sia seguito da un rappresentante
dei lavoratori che ne certifichi e ne aumenti l'operare in
sicurezza.
Per Mauro Capozzella (M5S), "nel momento in cui lo
studente/allievo replica i gesti che ha osservato, la sua
attenzione va tutta alla mansione da svolgere, ciò diminuisce
inevitabilmente la percezione del rischio circostante. Se avviene
in luoghi ad alto rischio, il ragazzo è esposto a un pericolo
maggiore. Gli incidenti capitano a chi è esperto, per chi è uno
studente il pericolo è ancora più grande e dunque ha bisogno di
un'attenzione maggiore".
"In Fvg - gli ha risposto De Simone - non ci sono aziende ad alto
rischio. Quanto alla formazione, il percorso sviluppato nel
triennio è tutto improntato alla sicurezza e all'attività pratica
affinché il ragazzo non sia impreparato quando entrerà in
azienda".
"Ci sono situazioni che non vanno strumentalizzate", ha
sottolineato Franco Mattiussi (FI), a detta del quale "fare
sempre il processo alle aziende è troppo facile. Personalmente ha
vissuto casi di ragazzi non abbastanza preparati, non
sufficientemente attenti a ciò che facevano, superficiali nei
loro comportamenti. Gli studenti apprendere anche quelli che sono
i loro doveri all'interno di un'azienda". D'accordo con Honsell
sul fatto di audire i ragazzi con una prossima seduta di
Commissione per conoscere cosa vorrebbero veder migliorato.
Occasione mancata, invece, per Chiara Da Giau (Pd) per poter
capire cosa faccia l'ente formatore per evitare le situazioni
dove le aziende non rispondono a sufficienza ai criteri di
qualità. Quanto, invece, alle colpe dei ragazzi se non hanno
sviluppato una coscienza della sicurezza del lavoro, è nei
compiti del datore di lavoro formarli e, se serve, seguirli anche
di più, interfacciandosi con l'ente avvisando del loro
comportamento.
"Non ritengo che le nostre aziende sfruttino i ragazzi", ha
sostenuto Stefano Turchet (Lega). "Grazie alla qualità dei
percorsi Iefp, si consente lo studio di materie quali la
geografia, la storia, la matematica e l'inglese, per far crescere
gli allievi da tutti i punti di vista. È importante continuare a
sostenere il sistema duale e permettere ai giovani di formarsi e
imparare in modi alternativi rispetto a quelli tradizionali".
"Non dimentichiamo - ha concluso l'assessore Rosolen - che il
ragazzo che entra in azienda viene seguito sia da tutor dell'ente
di formazione sia da uno aziendale. E molte delle nostre prassi
sono divenute punto di riferimento e strumenti da copiare a
livello nazionale. Dietro ogni percorso formativo ci sono
controlli puntuali. È vero che spesso si tratta di giovani che
hanno lasciato la scuola e vedono nei percorsi Iefp una
possibilità per mantenersi ma, seppure raramente, c'è chi
riprende lo studio in un istituto superiore o magari anche si
iscrive all'università".
ACON/RCM-fc