MATTARELLA BIS. ZANIN A DIALOGHI EUROPEI: UNA RIVINCITA DEL PARLAMENTO
+++Bolzonello: anche politica deve adeguarsi a tecnologia+++
(ACON) Trieste, 3 mar - "Al di là di una decisione alla fine
organizzata e cosciente, possiamo senza dubbio parlare di una
rivincita del Parlamento rispetto ai leader. Non ha prevalso il
Centrodestra e neppure il Centrosinistra che, di fatto, avrebbero
potuto dare le carte. Tuttavia, nessuna delle forze politiche
aveva la forza per imporre un nome e sulle proposte non c'erano
comunque i numeri, benché nessuno si potesse permettere una crisi
di Governo".
Lo ha sottolineato a Trieste, nella sala conferenze del Circolo
della Stampa, il presidente del Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, intervenuto alla tavola
rotonda incentrata sulla rielezione di Sergio Mattarella alla
presidenza della Repubblica italiana e organizzata nell'ambito
della rassegna "Le tavole rotonde di Dialoghi europei".
"Quindi - ha proseguito Zanin - o veniva trasferito al Quirinale
l'inquilino di palazzo Chigi (cosa a lui gradita), oppure era
necessario optare per il cosiddetto usato sicuro (Mattarella).
Altre soluzioni non sarebbero mai passate attraverso il
Parlamento che, alla fine, si è preso la sua piccola rivincita,
premiando soprattutto quella parte che aveva cercato la soluzione
migliore e più ragionevole".
"È stata molto forte - ha aggiunto il presidente del Cr Fvg - la
soddisfazione per essere stato individuato come grande elettore.
Al tempo stesso, però, si è fatto sentire anche il peso della
responsabilità per essere stato scelto dall'Aula. L'ho
interpretato come un segnale di stima nei miei confronti per aver
svolto in questi anni il ruolo di presidente in modalità
realmente super partes".
Zanin ha quindi ribadito la sua emozione "per essere entrato a
far parte di un meccanismo costituzionale così importante. Il
presidente della Repubblica è espressione del Parlamento, ma in
tale occasione stessa dignità viene data anche alle Assemblee
legislative regionali. Una responsabilità, forse, più immaginaria
che reale, ma che ti fa sentire comunque investito di qualcosa di
importante in una Roma particolarmente suggestiva e quasi
disabitata, priva di turisti e con i grandi elettori a girare
solitari per le strade: sembrava quasi un film di Sorrentino".
L'evento, introdotto dal giornalista Pierluigi Sabatti
(presidente del Circolo, che ha evidenziato come una delle
sintesi più efficaci del secondo mandato di Mattarella al
Quirinale sia stata espressa come "il miglior risultato possibile
raggiunto nel modo peggiore"), ha visto anche la partecipazione
del consigliere regionale Sergio Bolzonello (uno dei tre grandi
elettori regionali, insieme al governatore Fvg, Massimiliano
Fedriga, e allo stesso Zanin), nonché di Roberto Weber
(presidente dell'Istituto Ixè), Giorgio Rossetti (ex parlamentare
europeo) e Giorgio Perini (neo presidente di Dialoghi europei)
che ha aperto i lavori, visibili anche in streaming sulla pagina
Facebook del Circolo della Stampa.
Bolzonello, dal canto suo, ha ricordato il suo viaggio in treno
verso Roma e la permanenza nella Capitale, citando "i contenuti
di un quaderno che ho quasi riempito con le mie impressioni e le
mie emozioni per quella che non ho mai considerato una semplice
gita premio o la mera partecipazione a una votazione. Impegno,
vicinanza alle persone, fatica, talvolta solitudine e un alto
senso alto delle Istituzioni sono stati i sentimenti che mi hanno
sempre mosso, lasciandomi onorato e gratificato per essere stato
votato dai miei colleghi per l'atto più alto previsto dalla
nostra democrazia".
"L'ingresso a Montecitorio, insieme a Zanin e Fedriga, ha
rappresentato per me un atto particolarmente simbolico. Smetterò
di fare politica l'ultimo giorno di questa legislatura - ha
rivelato - e oggi porto a casa con orgoglio anche un bel ricordo
del Partito democratico nell'arco di una settimana quando, già
allora, lo spettro della guerra in Ucraina aleggiava su tutti noi
impegnati nelle votazioni".
Il consigliere regionale ha anche aggiunto nel corso del
dibattito che "oggi ci troviamo in una terra di mezzo, iniziata
20-25 anni fa ma che durerà ancora molto. La parola chiave è
tecnologia e anche la politica deve calarsi in fretta su un
modello e una piattaforma mondiale basati proprio sulla
tecnologia. Le letture passate non possono essere più valide e,
ci piaccia o no, devono adeguarsi a un processo inarrestabile".
"Sono comunque convinto - ha invece concluso Zanin - che, salvo
eventi eccezionali, si tratti di un mandato pieno per Mattarella
che, di certo, non è rimasto al suo posto solo per scaldare la
sedia a Draghi".
ACON/DB-fc