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MATTARELLA BIS. ZANIN A DIALOGHI EUROPEI: UNA RIVINCITA DEL PARLAMENTO

03.03.2022
20:19
+++Bolzonello: anche politica deve adeguarsi a tecnologia+++

(ACON) Trieste, 3 mar - "Al di là di una decisione alla fine organizzata e cosciente, possiamo senza dubbio parlare di una rivincita del Parlamento rispetto ai leader. Non ha prevalso il Centrodestra e neppure il Centrosinistra che, di fatto, avrebbero potuto dare le carte. Tuttavia, nessuna delle forze politiche aveva la forza per imporre un nome e sulle proposte non c'erano comunque i numeri, benché nessuno si potesse permettere una crisi di Governo".

Lo ha sottolineato a Trieste, nella sala conferenze del Circolo della Stampa, il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, intervenuto alla tavola rotonda incentrata sulla rielezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica italiana e organizzata nell'ambito della rassegna "Le tavole rotonde di Dialoghi europei".

"Quindi - ha proseguito Zanin - o veniva trasferito al Quirinale l'inquilino di palazzo Chigi (cosa a lui gradita), oppure era necessario optare per il cosiddetto usato sicuro (Mattarella). Altre soluzioni non sarebbero mai passate attraverso il Parlamento che, alla fine, si è preso la sua piccola rivincita, premiando soprattutto quella parte che aveva cercato la soluzione migliore e più ragionevole".

"È stata molto forte - ha aggiunto il presidente del Cr Fvg - la soddisfazione per essere stato individuato come grande elettore. Al tempo stesso, però, si è fatto sentire anche il peso della responsabilità per essere stato scelto dall'Aula. L'ho interpretato come un segnale di stima nei miei confronti per aver svolto in questi anni il ruolo di presidente in modalità realmente super partes".

Zanin ha quindi ribadito la sua emozione "per essere entrato a far parte di un meccanismo costituzionale così importante. Il presidente della Repubblica è espressione del Parlamento, ma in tale occasione stessa dignità viene data anche alle Assemblee legislative regionali. Una responsabilità, forse, più immaginaria che reale, ma che ti fa sentire comunque investito di qualcosa di importante in una Roma particolarmente suggestiva e quasi disabitata, priva di turisti e con i grandi elettori a girare solitari per le strade: sembrava quasi un film di Sorrentino".

L'evento, introdotto dal giornalista Pierluigi Sabatti (presidente del Circolo, che ha evidenziato come una delle sintesi più efficaci del secondo mandato di Mattarella al Quirinale sia stata espressa come "il miglior risultato possibile raggiunto nel modo peggiore"), ha visto anche la partecipazione del consigliere regionale Sergio Bolzonello (uno dei tre grandi elettori regionali, insieme al governatore Fvg, Massimiliano Fedriga, e allo stesso Zanin), nonché di Roberto Weber (presidente dell'Istituto Ixè), Giorgio Rossetti (ex parlamentare europeo) e Giorgio Perini (neo presidente di Dialoghi europei) che ha aperto i lavori, visibili anche in streaming sulla pagina Facebook del Circolo della Stampa.

Bolzonello, dal canto suo, ha ricordato il suo viaggio in treno verso Roma e la permanenza nella Capitale, citando "i contenuti di un quaderno che ho quasi riempito con le mie impressioni e le mie emozioni per quella che non ho mai considerato una semplice gita premio o la mera partecipazione a una votazione. Impegno, vicinanza alle persone, fatica, talvolta solitudine e un alto senso alto delle Istituzioni sono stati i sentimenti che mi hanno sempre mosso, lasciandomi onorato e gratificato per essere stato votato dai miei colleghi per l'atto più alto previsto dalla nostra democrazia".

"L'ingresso a Montecitorio, insieme a Zanin e Fedriga, ha rappresentato per me un atto particolarmente simbolico. Smetterò di fare politica l'ultimo giorno di questa legislatura - ha rivelato - e oggi porto a casa con orgoglio anche un bel ricordo del Partito democratico nell'arco di una settimana quando, già allora, lo spettro della guerra in Ucraina aleggiava su tutti noi impegnati nelle votazioni".

Il consigliere regionale ha anche aggiunto nel corso del dibattito che "oggi ci troviamo in una terra di mezzo, iniziata 20-25 anni fa ma che durerà ancora molto. La parola chiave è tecnologia e anche la politica deve calarsi in fretta su un modello e una piattaforma mondiale basati proprio sulla tecnologia. Le letture passate non possono essere più valide e, ci piaccia o no, devono adeguarsi a un processo inarrestabile".

"Sono comunque convinto - ha invece concluso Zanin - che, salvo eventi eccezionali, si tratti di un mandato pieno per Mattarella che, di certo, non è rimasto al suo posto solo per scaldare la sedia a Draghi". ACON/DB-fc



Introduzione dei lavori al Circolo della Stampa di Trieste
L'intervento del presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin
L'intervento del consigliere regionale Sergio Bolzonello