DEMANIO MARITTIMO. OK PRELIMINARE I COMM A PIANO UTILIZZO DIPORTISTICO
(ACON) Trieste, 9 mar - "Non si tratta di una norma ma,
piuttosto, di uno strumento ricognitivo e programmatorio molto
flessibile che consentirà ai Comuni di procedere nelle rispettive
attività di pianificazione delle coste per l'uso diportistico.
Benché il diporto sia competenza della Regione, infatti, abbiamo
comunque voluto rispettare le funzioni dei Comuni sui rispettivi
territori, senza andare a influire sui loro piani regolatori".
Lo ha precisato l'assessore regionale a Patrimonio e Demanio,
Sebastiano Callari, in apertura dei lavori della I Commissione
permanente, presieduta da Alessandro Basso (FdI) e riunita a
Trieste nell'aula consiliare, che successivamente ha espresso
parere favorevole a maggioranza sulla deliberazione 68 della
Giunta regionale, incentrata sul decreto legislativo 152/2006
(Norme in materia ambientale) e sulla legge regionale 22/2006
(Norme in materia di demanio marittimo con finalità
turistico-ricreativa e modifica alla legge regionale 16/2002 in
materia di difesa del suolo e di demanio idrico).
Il progetto per il piano di Utilizzazione del Demanio marittimo
statale a uso diportistico (Pud-Dip), corredato da un rapporto
ambientale e un'ampia documentazione collaterale, era già passato
attraverso il via libera preliminare del Consiglio delle
Autonomie locali (Cal) e anche in sede di I Commissione non ha
trovato voti contrari, nonostante l'astensione da parte dei
rappresentanti dell'Opposizione.
"Abbiamo costruito qualcosa di adeguabile - ha spiegato Callari -
a tutte le attività regolatorie che i vari Enti locali
decideranno di fare. Siamo forse la prima Regione in Italia a
dotarsi di uno strumento di questo genere, molto imponente e
forte anche di un apparato cartografico, espressione di quanto
esiste e di quanto sarà possibile fare sulla base di una
ricognizione puntuale. Ovviamente, il Piano è suscettibile di
eventuali proposte emendative, mentre ascolteremo nuovamente i
vari attori e gli stakeholders che svolgono attività legate al
diporto (comprese quelle sportive e quelle che si occupano di
disabilità). Auspichiamo, quindi, la sua approvazione definitiva
entro l'anno e, nel frattempo, saremo disponibili anche a
un'ulteriore audizione davanti alla Commissione".
"Questo elaborato - ha aggiunto ancora l'assessore - costituisce
il frutto di un lavoro enorme, iniziato nel 2018, che ha visto
impegnate anche le direzioni Salute, Ambiente e Infrastrutture,
nonché le Autorità portuali, le Capitanerie di porto e gli Enti
locali. Tanti attori per costruire un documento molto importante
e utile per il futuro. Purtroppo, sul tema c'è ancora una grande
confusione, perché rimane in atto una norma di riferimento (il
Codice della navigazione del 1942) che, volente o nolente,
determina alterazioni della realtà attuale. Le spiagge vanno
invece inserite nel grande comparto del turismo e del patrimonio
culturale e ambientale di un Paese ormai rimasto unico, insieme
alla Grecia, privo di una normativa coerente".
Il dibattito generale, caratterizzato da un apprezzamento
trasversale per la completezza e la profondità analitica del
documento, è stato aperto dal capogruppo forzista Giuseppe Nicoli
che ha rimarcato la necessità di "non separare questo strumento
di pianificazione da un esame territoriale regionale nella sua
complessità, comprendendo anche le zone produttive, industriali e
tutte le altre realtà che gravitano intorno alle aree demaniali.
Il Piano Urbanistico regionale generale (Purg) risale infatti al
1978 ed è giunto il momento di fare un ragionamento realmente
complessivo, discutendo anche le situazioni di collegamento
urbanistico. Questo immane lavoro deve essere traguardato
attraverso una pianificazione generale in modo che le forze
politiche dell'Aula possano dare il loro contributo".
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, dal canto
suo, ha rilevato "l'assenza della parola dragaggi, insieme a
indicazioni sul mercurio, l'inquinamento batteriologico e altre
questioni. Dobbiamo, invece, tener conto dell'ambiente che
circonda quelle aree e gli impatti che possono subire. Compresa
la gestione dei rifiuti". Il collega pentastellato Andrea Ussai
ha quindi ricordato di aver depositato "una proposta di legge
relativa a al demanio marittimo statale finalizzato all'uso
turistico e ricreativo, lasciato a uso pubblico, per creare una
linea di finanziamento a favore dei Comuni che esercitano
funzioni di gestione amministrativa".
Anche Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha plaudito a quello che
ha definito "un lavoro sterminato e interessate. Tuttavia, sono
necessari degli approfondimenti - ha auspicato - per poterlo
inquadrare bene. In particolare, riguardo l'iter che seguirà e le
indicazioni emerse da un eventuale percorso partecipativo con il
territorio. Senza dimenticare le numerose acque interne presenti
in Friuli Venezia Giulia alle prese con situazioni critiche". Il
capogruppo dem Diego Moretti, infine, si è concentrato
soprattutto "sulla necessità di una coerenza con il piano
paesaggistico regionale e di avere chiarimenti in merito alla
situazione delle concessioni in seguito alla sentenza del
Consiglio di Stato".
ACON/DB-fc