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DEMANIO MARITTIMO. OK PRELIMINARE I COMM A PIANO UTILIZZO DIPORTISTICO

09.03.2022
13:07
(ACON) Trieste, 9 mar - "Non si tratta di una norma ma, piuttosto, di uno strumento ricognitivo e programmatorio molto flessibile che consentirà ai Comuni di procedere nelle rispettive attività di pianificazione delle coste per l'uso diportistico. Benché il diporto sia competenza della Regione, infatti, abbiamo comunque voluto rispettare le funzioni dei Comuni sui rispettivi territori, senza andare a influire sui loro piani regolatori".

Lo ha precisato l'assessore regionale a Patrimonio e Demanio, Sebastiano Callari, in apertura dei lavori della I Commissione permanente, presieduta da Alessandro Basso (FdI) e riunita a Trieste nell'aula consiliare, che successivamente ha espresso parere favorevole a maggioranza sulla deliberazione 68 della Giunta regionale, incentrata sul decreto legislativo 152/2006 (Norme in materia ambientale) e sulla legge regionale 22/2006 (Norme in materia di demanio marittimo con finalità turistico-ricreativa e modifica alla legge regionale 16/2002 in materia di difesa del suolo e di demanio idrico).

Il progetto per il piano di Utilizzazione del Demanio marittimo statale a uso diportistico (Pud-Dip), corredato da un rapporto ambientale e un'ampia documentazione collaterale, era già passato attraverso il via libera preliminare del Consiglio delle Autonomie locali (Cal) e anche in sede di I Commissione non ha trovato voti contrari, nonostante l'astensione da parte dei rappresentanti dell'Opposizione.

"Abbiamo costruito qualcosa di adeguabile - ha spiegato Callari - a tutte le attività regolatorie che i vari Enti locali decideranno di fare. Siamo forse la prima Regione in Italia a dotarsi di uno strumento di questo genere, molto imponente e forte anche di un apparato cartografico, espressione di quanto esiste e di quanto sarà possibile fare sulla base di una ricognizione puntuale. Ovviamente, il Piano è suscettibile di eventuali proposte emendative, mentre ascolteremo nuovamente i vari attori e gli stakeholders che svolgono attività legate al diporto (comprese quelle sportive e quelle che si occupano di disabilità). Auspichiamo, quindi, la sua approvazione definitiva entro l'anno e, nel frattempo, saremo disponibili anche a un'ulteriore audizione davanti alla Commissione".

"Questo elaborato - ha aggiunto ancora l'assessore - costituisce il frutto di un lavoro enorme, iniziato nel 2018, che ha visto impegnate anche le direzioni Salute, Ambiente e Infrastrutture, nonché le Autorità portuali, le Capitanerie di porto e gli Enti locali. Tanti attori per costruire un documento molto importante e utile per il futuro. Purtroppo, sul tema c'è ancora una grande confusione, perché rimane in atto una norma di riferimento (il Codice della navigazione del 1942) che, volente o nolente, determina alterazioni della realtà attuale. Le spiagge vanno invece inserite nel grande comparto del turismo e del patrimonio culturale e ambientale di un Paese ormai rimasto unico, insieme alla Grecia, privo di una normativa coerente".

Il dibattito generale, caratterizzato da un apprezzamento trasversale per la completezza e la profondità analitica del documento, è stato aperto dal capogruppo forzista Giuseppe Nicoli che ha rimarcato la necessità di "non separare questo strumento di pianificazione da un esame territoriale regionale nella sua complessità, comprendendo anche le zone produttive, industriali e tutte le altre realtà che gravitano intorno alle aree demaniali. Il Piano Urbanistico regionale generale (Purg) risale infatti al 1978 ed è giunto il momento di fare un ragionamento realmente complessivo, discutendo anche le situazioni di collegamento urbanistico. Questo immane lavoro deve essere traguardato attraverso una pianificazione generale in modo che le forze politiche dell'Aula possano dare il loro contributo".

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, dal canto suo, ha rilevato "l'assenza della parola dragaggi, insieme a indicazioni sul mercurio, l'inquinamento batteriologico e altre questioni. Dobbiamo, invece, tener conto dell'ambiente che circonda quelle aree e gli impatti che possono subire. Compresa la gestione dei rifiuti". Il collega pentastellato Andrea Ussai ha quindi ricordato di aver depositato "una proposta di legge relativa a al demanio marittimo statale finalizzato all'uso turistico e ricreativo, lasciato a uso pubblico, per creare una linea di finanziamento a favore dei Comuni che esercitano funzioni di gestione amministrativa".

Anche Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha plaudito a quello che ha definito "un lavoro sterminato e interessate. Tuttavia, sono necessari degli approfondimenti - ha auspicato - per poterlo inquadrare bene. In particolare, riguardo l'iter che seguirà e le indicazioni emerse da un eventuale percorso partecipativo con il territorio. Senza dimenticare le numerose acque interne presenti in Friuli Venezia Giulia alle prese con situazioni critiche". Il capogruppo dem Diego Moretti, infine, si è concentrato soprattutto "sulla necessità di una coerenza con il piano paesaggistico regionale e di avere chiarimenti in merito alla situazione delle concessioni in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato". ACON/DB-fc



Il presidente della I Commissione, Alessandro Basso (FdI), insieme all'assessore regionale Sebastiano Callari
Diego Moretti (Pd)
Giuseppe Nicoli (FI)
Cristian Sergo e Andrea Ussai (M5S)