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COVID. ZALUKAR (MISTO): FINE EMERGENZA MA GREEN PASS PER UN ALTRO MESE

18.03.2022
10:43
(ACON) Trieste, 18 mar - "Le voci che davano il green pass per morto si susseguivano da giorni ma, purtroppo, l'ostinazione del ministro Speranza ha avuto la meglio ancora una volta. Spesso la politica si affida a simboli e, allora, non è escluso che il ministro abbia scelto per sé il green pass. Avrebbe potuto prediligere altri suoi marchi di fabbrica, come gli Ospedali di Comunità o le Case di Comunità: anch'essi di dubbia utilità ma, forse, contrassegni più adatti agli addetti ai lavori e ai tecnici della sanità. Diversa, invece, la forza evocativa del green pass quale strumento di potere e di coercizione in guanto di velluto: vieta, ma lo fa ammantandosi di probità".

Lo afferma in una nota il consigliere regionale Walter Zalukar (Gruppo Misto), aggiungendo che "il passaporto verde, oltre che sigillo dell'azione politica di Speranza, è altresì rappresentativo della nostra vita nella pandemia con il freno a mano tirato: scuola, lavoro e relazioni, tutto è rallentato e faticoso. A questo punto, però, corre l'obbligo di un ragionamento che merita attenzione".

"Dalla crescita economica - continua la nota - deriva un miglioramento individuale e collettivo di benessere in tutte le dimensioni della vita. Nel nostro sistema economico, la capacità di spendere e investire sulla sanità dipendono dal Pil. Due elementi incidono sulla crescita economica: la stabilità e, da non trascurare, la percezione. L'economia è infatti una scienza sociale e, pertanto, le percezioni umane della situazione influenzano la domanda e l'offerta: ossia, il mercato. Per questo motivo, anche nel linguaggio ci si riferisce al mercato con aggettivi propri a un essere umano: euforico, depresso, allegro o stabile, per esempio".

"Il green pass - spiega Zalukar - dà ancora la percezione di una pandemia virulenta e, di fatto, raffredda il mercato, deprimendolo senza motivazioni epidemiologiche consistenti. La crisi ucraina, oltre alla tragedia umana dei civili, getta un'ombra di incertezza anche sull'Occidente benestante e certo non contribuisce a una percezione ottimistica sul futuro".

"A maggior ragione, sarebbe stato opportuno - conclude l'esponente del Gruppo Misto - lanciare un messaggio liberatorio almeno sul fronte Covid ma, evidentemente, i simboli del potere sono duri da abbattere". ACON/COM/db



Walter Zalukar (Gruppo Misto)