ALPINI. ZANIN A COMMEMORAZIONE DEL GALILEA: OGGI IL MONDO È CONFUSO
(ACON) Muris di Ragogna, 27 mar - "Vicinanza e solidarietà
agli alpini, ai quali presto l'Assemblea legislativa dedicherà
con una norma ad hoc una giornata celebrativa regionale, e a
tutti coloro che, dopo tanti anni, si sono sentiti attratti da
questo monte e dal sacrificio che da qui viene urlato alle
famiglie non solo del nostro Friuli, della nostra amata Patria,
ma del mondo intero. Siamo a ricordare una tragedia che, per
numeri, mi ha ricordato quella del terremoto del '76".
All'appuntamento, a Monte di Muris di Ragogna, per ricordare il
naufragio della nave Galilea, lì dove il monumento ai caduti
guarda alla chiesetta alpina Julia e domina sulla pianura
udinese, c'era anche il presidente del Consiglio regionale, Piero
Mauro Zanin. E con lui, l'assessore regionale Barbara Zilli e la
consigliera regionale Mariagrazia Santoro.
La storia racconta che ancor prima sorgesse l'alba del 29 marzo
1942, il piroscafo-ospedale Galilea, durante il trasporto dalla
Grecia all'Italia del Battaglione Gemona della Divisione alpina
Julia e di numerosi tra carabinieri, bersaglieri, marinai, avieri
e prigionieri, per quasi 1.300 uomini, affondò nei pressi del
canale di Otranto, squarciata da un siluro del sottomarino
inglese Proteus.
A Muris il generale Fabio Maioli, comandante della Brigata alpina
Julia, ha ricordato che dei 991 soldati che persero la vita in
quel frangente 651 erano alpini, e dei 279 superstiti 205 le
penne nere.
"Giovani che affrontavano quel viaggio con apprensione, ma che si
sentivano parte di un ideale, di un dovere, dell'accoglimento di
un servizio", ha detto ancora Zanin ai tanti presenti,
sottolineando come, per quel servizio, persero la vita. "Ecco che
dobbiamo ricordare ciò che hanno saputo affrontare in termini di
obbedienza, di sacrificio, di valore. In un mondo disorientato
come quello che la pandemia ci ha lasciato e che la guerra in
Ucraina sta continuando a confondere, dobbiamo capire come mai
dopo tanti anni ci sia ancora qualcuno che immagina di sopraffare
il proprio vicino per questioni di potere, economiche, di
guadagnare un metro di terra bagnato del sangue di civili spesso
inermi".
"Qui non siamo con lo sguardo rivolto al passato. Questi morti ci
dicono di far sì che i valori per cui hanno dato la vita
diventino i valori di tutti noi - ha rimarcato Zanin -, a
cominciare dai bambini in cui risiede la speranza. Commemorare
non significa nulla se quell'insegnamento non entra in ciascuno
di noi. Ed è responsabilità delle istituzioni assicurare che
queste commemorazioni abbiano la pulizia etica e morale dei
soldati che si sono sacrificati per la Patria. A noi sta la
responsabilità di affermarlo e ai giovani di difenderlo per il
futuro".
La giornata commemorativa di Muris ha visto la Fanfara della
Brigata alpina Julia intonare "Speroni e sciabole" e poi con
"Fanteria", assieme al picchetto d'onore, ha dato il giusto
riconoscimento al labaro dell'Associazione nazionale alpini e al
gonfalone della città di Udine, decorato di medaglia d'oro al
valor militare. A seguire, l'alzabandiera, le allocuzioni di
autorità civili e militari, la santa messa celebrata dal
cappellano don Albino D'Orlando, a cui ha fatto da cornice il
coro Amici della montagna diretto da Cristina Narduzzi. Alla
fine, gli Onori ai Caduti con la deposizione delle corone. In
prima fila, ad ascoltare la preghiera del naufrago dedicata agli
alpini del Gemona, anche Paola Dal Din, medaglia d'oro al valor
militare.
Alma Concin, sindaca di Ragogna, ha rammentato che con l'80esimo
dall'affondamento si celebra anche il 50esimo dall'inaugurazione
del monumento in cui sono incisi tutti i nomi dei naufraghi di
quella tremenda notte. Agli alpini ha detto: "Siete esempio per
tutti, in Italia e nel mondo; grazie".
Emozionato e sentito l'intervento del presidente nazionale
dell'Ana, Sebastiano Favero, e parimenti quello dell'assessore
Zilli che ha portato i saluti del presidente della Regione. "Da
questo angolo di Friuli si scrive ancora la storia e lo si fa
nell'emozione che viviamo in questo momento di grande fragilità
internazionale", ha detto ringraziando tutti "per il grande senso
di appartenenza alla nostra storia, per la voglia di coglierne
gli insegnamenti e consegnare ai ragazzi ciò che non deve più
accadere".
ACON/RCM