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ALPINI. ZANIN A COMMEMORAZIONE DEL GALILEA: OGGI IL MONDO È CONFUSO

27.03.2022
15:38
(ACON) Muris di Ragogna, 27 mar - "Vicinanza e solidarietà agli alpini, ai quali presto l'Assemblea legislativa dedicherà con una norma ad hoc una giornata celebrativa regionale, e a tutti coloro che, dopo tanti anni, si sono sentiti attratti da questo monte e dal sacrificio che da qui viene urlato alle famiglie non solo del nostro Friuli, della nostra amata Patria, ma del mondo intero. Siamo a ricordare una tragedia che, per numeri, mi ha ricordato quella del terremoto del '76".

All'appuntamento, a Monte di Muris di Ragogna, per ricordare il naufragio della nave Galilea, lì dove il monumento ai caduti guarda alla chiesetta alpina Julia e domina sulla pianura udinese, c'era anche il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin. E con lui, l'assessore regionale Barbara Zilli e la consigliera regionale Mariagrazia Santoro.

La storia racconta che ancor prima sorgesse l'alba del 29 marzo 1942, il piroscafo-ospedale Galilea, durante il trasporto dalla Grecia all'Italia del Battaglione Gemona della Divisione alpina Julia e di numerosi tra carabinieri, bersaglieri, marinai, avieri e prigionieri, per quasi 1.300 uomini, affondò nei pressi del canale di Otranto, squarciata da un siluro del sottomarino inglese Proteus.

A Muris il generale Fabio Maioli, comandante della Brigata alpina Julia, ha ricordato che dei 991 soldati che persero la vita in quel frangente 651 erano alpini, e dei 279 superstiti 205 le penne nere.

"Giovani che affrontavano quel viaggio con apprensione, ma che si sentivano parte di un ideale, di un dovere, dell'accoglimento di un servizio", ha detto ancora Zanin ai tanti presenti, sottolineando come, per quel servizio, persero la vita. "Ecco che dobbiamo ricordare ciò che hanno saputo affrontare in termini di obbedienza, di sacrificio, di valore. In un mondo disorientato come quello che la pandemia ci ha lasciato e che la guerra in Ucraina sta continuando a confondere, dobbiamo capire come mai dopo tanti anni ci sia ancora qualcuno che immagina di sopraffare il proprio vicino per questioni di potere, economiche, di guadagnare un metro di terra bagnato del sangue di civili spesso inermi".

"Qui non siamo con lo sguardo rivolto al passato. Questi morti ci dicono di far sì che i valori per cui hanno dato la vita diventino i valori di tutti noi - ha rimarcato Zanin -, a cominciare dai bambini in cui risiede la speranza. Commemorare non significa nulla se quell'insegnamento non entra in ciascuno di noi. Ed è responsabilità delle istituzioni assicurare che queste commemorazioni abbiano la pulizia etica e morale dei soldati che si sono sacrificati per la Patria. A noi sta la responsabilità di affermarlo e ai giovani di difenderlo per il futuro".

La giornata commemorativa di Muris ha visto la Fanfara della Brigata alpina Julia intonare "Speroni e sciabole" e poi con "Fanteria", assieme al picchetto d'onore, ha dato il giusto riconoscimento al labaro dell'Associazione nazionale alpini e al gonfalone della città di Udine, decorato di medaglia d'oro al valor militare. A seguire, l'alzabandiera, le allocuzioni di autorità civili e militari, la santa messa celebrata dal cappellano don Albino D'Orlando, a cui ha fatto da cornice il coro Amici della montagna diretto da Cristina Narduzzi. Alla fine, gli Onori ai Caduti con la deposizione delle corone. In prima fila, ad ascoltare la preghiera del naufrago dedicata agli alpini del Gemona, anche Paola Dal Din, medaglia d'oro al valor militare.

Alma Concin, sindaca di Ragogna, ha rammentato che con l'80esimo dall'affondamento si celebra anche il 50esimo dall'inaugurazione del monumento in cui sono incisi tutti i nomi dei naufraghi di quella tremenda notte. Agli alpini ha detto: "Siete esempio per tutti, in Italia e nel mondo; grazie".

Emozionato e sentito l'intervento del presidente nazionale dell'Ana, Sebastiano Favero, e parimenti quello dell'assessore Zilli che ha portato i saluti del presidente della Regione. "Da questo angolo di Friuli si scrive ancora la storia e lo si fa nell'emozione che viviamo in questo momento di grande fragilità internazionale", ha detto ringraziando tutti "per il grande senso di appartenenza alla nostra storia, per la voglia di coglierne gli insegnamenti e consegnare ai ragazzi ciò che non deve più accadere". ACON/RCM



Il presidente Piero Mauro Zanin alla commemorazione del Galilea, a Monte di Muris, in Comune di Ragogna
Il presidente Piero Mauro Zanin durante il suo intervento a Monte di Muris di Ragogna