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SCUOLA. SIBAU (PROG FVG/AR): NO CHIUSURE IN MONTAGNA SE LINGUA SLOVENA

30.03.2022
17:53
(ACON) Trieste, 30 mar - "Superare l'impasse legato ai parametri ministeriali grazie alla presenza della scuola di lingua slovena ed evitare, così, la ventilata ipotesi di chiusura delle scuole nelle zone montane".

Questo il contributo portato all'Aula dal consigliere regionale Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar), supportato dai contenuti del decreto 233/1998 laddove si attribuisce, anche in assenza dei parametri minimi, autonomia scolastica per l'esercizio del diritto allo studio alle scuole e istituti di istruzione statali con lingua d'insegnamento slovena.

"Il decreto - sottolinea in una nota Sibau - dispone che la medesima autonomia possa essere attribuita alle scuole con lingua d'insegnamento italiana, site negli stessi ambiti territoriali, demandano alle Conferenze provinciali di tener conto delle decisioni assunte nei confronti delle scuole con lingua d'insegnamento slovena. In Friuli Venezia Giulia le Province non ci sono più, però ci sono gli enti di decentramento regionale (Edr) e, si spera, quanto prima anche il riconoscimento di una piena autonomia in materia di organizzazione scolastica".

"Dobbiamo prendere coscienza di come la scuola rappresenti una fonte di radicamento al territorio e non possiamo lasciare che questi servizi subiscano dei tagli, a discapito delle zone marginali. Pensiamo, poi, alla perdita di attrattiva nei confronti di una famiglia intenzionata a trasferirsi in montagna. Davanti a un'ipotesi di chiusura delle scuole, si vanificano tutti gli sforzi attuati dall'amministrazione regionale per incentivare il ripopolamento delle zone montane".

"La Regione attualmente non ha competenze in materia di organizzazione scolastica, che sono statali, così come il riconoscimento delle deroghe", aggiunge Sibau collegandosi alla sua interrogazione presentata per chiedere "un intervento dell'amministrazione regionale nei confronti del ministero dell'Istruzione intenzionato a ridurre, per l'anno scolastico 2022/23, l'organico da assegnare agli Uffici scolastici regionali che hanno subito un calo demografico della popolazione scolastica. Un'ipotesi - sottolinea il consigliere - che a caduta andrebbe a penalizzare le comunità montane e le zone a bassa densità demografica, essendo il numero di posti di organico da ripartire addirittura minore di quello attuale". ACON/COM/rcm



Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar)