ENERGIA. CAPOZZELLA (M5S): CRISI, FONTI FOSSILI NON SONO LA RISPOSTA
(ACON) Trieste, 6 apr - "Bene che il presidente Fedriga abbia
allontanato l'ipotesi di un rigassificatore nel Golfo di Trieste.
Ci piacerebbe che il suo fosse un passo verso il progressivo
abbandono delle fonti fossili a favore delle rinnovabili ma,
purtroppo, così non è".
Lo afferma in una nota il capogruppo del Movimento 5 Stelle nel
Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Mauro Capozzella,
aggiungendo che "l'Italia è provvista di buone risorse di vento,
acqua e sole ma le sfrutta poco. Attualmente, il mix di energia
elettrica è circa 30-40% da rinnovabili, ma la parte del leone
(60-70%) la recitano le fonti fossili: centrali a gas e derivati
del petrolio con il carbone in declino. Chi, come il consigliere
leghista Stefano Turchet, considera demagogico parlare di fonti
rinnovabili, non si rende evidentemente conto che, se siamo in
questa situazione, è proprio per una mancanza di sguardo al
futuro negli anni passati. Un errore che non va ripetuto oggi: il
passaggio non potrà ovviamente essere immediato, ma occorre
programmarlo seriamente".
"L'Italia, in pratica, da ormai molti anni si è messa da sola -
continua l'esponente pentastellato - nella condizione di farsi
ricattare per il consumo di fossili, con le conseguenze a cui
stiamo assistendo a livello di costi per le famiglie e le
imprese. Si dovrebbe invece pensare di chiudere il gas e
aumentare il ricorso alle rinnovabili. Invece, si ipotizza una
crescita del gas estratto in Italia: ciò non risolverebbe i
problemi, visto che si passerebbe dall'attuale 5% a un massimo
del 10% del fabbisogno energetico".
"Come ci ha ricordato il ministro Patuanelli - conclude
Capozzella- se oggi le rinnovabili erogassero il 70% dell'energia
necessaria in Italia, anziché l'attuale 30%, il prezzo
dell'energia sarebbe invariato, garantendo un vantaggio enorme
per gli italiani e per le nostre imprese. Già prima degli ultimi
aumenti, il prezzo del kWh delle rinnovabili costava meno del kWh
dei fossili, e oggi è ancora più conveniente. Non solo: il gas
metano, oltre a peggiorare il riscaldamento globale con la CO2
prodotta nella combustione, la peggiora ulteriormente a causa
delle perdite fisiologiche di metano nell'atmosfera, pari al 5%,
con un effetto serra di 40 volte rispetto all'anidride carbonica".
ACON/COM/db