AMBIENTE. MORETUZZO (PATTO): AGIRE SUBITO PER SALVEZZA LAGO DI CAVAZZO
(ACON) Trieste, 6 apr - "La rinaturalizzazione del lago di
Cavazzo deve essere riconosciuta come un obiettivo primario da
parte dell'Amministrazione regionale. L'assestamento di bilancio,
nel mese di luglio, sarà l'occasione giusta per investire risorse
adeguate sulla ricerca e sull'avvio di progettualità per la
costruzione dell'opera di bypass, necessaria a convogliare
direttamente le acque gelide e torbide della centrale di
Somplago. Diminuendo in questo modo l'impatto sul livello del
lago, soggetto a forte oscillazione, sulla sua fruibilità
turistica e sulle attività legate alla pesca".
Lo afferma in una nota il capogruppo del Patto per l'Autonomia
nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Massimo
Moretuzzo, aggiungendo che "la Giunta regionale ha disponibilità
economiche mai viste negli ultimi anni: basti pensare ai 60
milioni di euro investiti sui poli sciistici e su impianti che
rischiano di rimanere inutilizzati nel giro di pochi anni, visto
che in buona parte di questi non sarà più possibile sciare come
conseguenza dell'aumento delle temperature".
"Finora, invece, ben poco è stato fatto per mettere
definitivamente in sicurezza il lago di Cavazzo, dando seguito
alle proposte del Laboratorio Lago dei Tre Comuni, tavolo tecnico
istituito per individuare le criticità e proporre soluzioni
finalizzate a recuperare le condizioni di naturalità e a
garantire la fruibilità, anche a fini turistici, in conformità al
Piano regionale di tutela delle acque. Non vorremmo - continua la
nota del Patto - che il laboratorio fosse un diversivo per non
dare seguito ad azioni concrete per la rinaturalizzazione e la
fruibilità dello stesso lago. Significherebbe non comprenderne la
strategicità per il rilancio della valle e della montagna in
generale, ma anche per il sistema acquifero. Rinaturalizzare il
lago oggi significa, infatti, anche immaginare un nuovo e diverso
utilizzo dell'acqua per i sistemi irrigui e per produrre energia
in modo sostenibile".
"Si tratta quindi di un caso paradigmatico - spiega ancora
Moretuzzo, esprimendosi a margine della seduta della IV
Commissione consiliare che ha visto l'audizione dei partecipanti
del Laboratorio, richiesta dal suo Gruppo consiliare ormai un
anno fa - per il ripensamento del modello di sviluppo regionale
e, in particolare, dell'area montana. Una tempistica che,
purtroppo, non ci stupisce".
"In merito al progetto della Società italiana per l'oleodotto
transalpino per la realizzazione di un nuovo impianto di
produzione di energia elettrica da fonti fossili a Cavazzo
Carnico - conclude la nota - è necessaria chiarezza, soprattutto
su un'infrastruttura che deve necessariamente essere oggetto di
una riflessione condivisa e partecipata".
ACON/COM/db