MONTAGNA. MORETUZZO (PATTO): NASCE COORDINAMENTO, GIOVANI ANIMA CAMBIAMENTO
(ACON) Trieste, 9 apr - Nasce il Coordinamento del Patto per
l'Autonomia per la montagna friulana. L'annuncio è stato dato a
Venzone nel corso dell'incontro "Zovins in mont, zovins ator pal
mont": una serata di giovani e per i giovani, organizzata dal
Patto con le incursioni musicali di Nicole Coceancig e Leo
Virgili.
Lo annuncia in una nota il Gruppo consiliare regionale del Patto
per l'Autonomia, evidenziando che "il Coordinamento lavorerà per
la definizione di una nuova politica per la montagna, fondata
sulla valorizzazione del territorio in un'ottica di
sostenibilità, su percorsi economici innovativi e coraggiosi,
legati alle dinamiche dell'economia solidale, sul creare le
condizioni favorevoli affinché la gente scelga di restare in
montagna o di andare a viverci".
Il capogruppo Massimo Moretuzzo, segretario del Patto, ha
ribadito nel corso delle conclusioni "la nostra disponibilità ad
ascoltare i giovani, che rappresentano un elemento di speranza
per innescare processi di cambiamento necessari e urgenti",
riferendosi in particolare "a coloro che hanno dimostrato di
avere capacità, esperienza e competenze da mettere a disposizione
del territorio e delle loro comunità".
I numerosi relatori hanno condiviso le rispettive esperienze con
il pubblico presente in sala. Numerosi gli interventi dei
giovani, moderati da Annalisa Bonfiglioli (vicepresidente della
cooperativa "Cramars"): Alessandro Ambrosino, venzonese,
dottorando di un istituto di ricerca di Ginevra; Leonardo Cerno,
guida naturalistica di Lusevera; Miriam De Giorgi, progettista
nell'ambito della finanza agevolata, originaria di Ampezzo; Agata
Gridel, operatrice culturale e imprenditrice agricola di
Comeglians; Elena Matiz per la cooperativa "La Chiusa" di
Chiusaforte; Aura Zanier, operatrice culturale di Socchieve.
Giovani, provenienti da svariati luoghi della montagna friulana,
che vi risiedono e si impegnano nel loro territori o che stanno
vivendo un'esperienza di studio o di lavoro all'estero, ma
vogliono rientrare in Friuli nella loro comunità.
"Nelle aree interne, in particolare quelle montane, sono presenti
limiti, ma anche nuove opportunità - evidenzia la nota,
riprendendo le parole di alcuni relatori - e, per cogliere il
loro potenziale, bisogna saperne riconoscere le specificità. Sia
per dare valore alle numerose realtà esistenti e agli operatori
impegnati sul territorio (cooperative di comunità, associazioni
culturali e sportive, varie forme di imprenditorialità, guide
naturalistiche e storiche, centri di aggregazione), sia per
adattarvi strumenti di programmazione, pianificazione e
progettazione futuri".
"Tutte le energie espresse dalla montagna friulana - conclude il
comunicato del Patto per l'Autonomia - pretendono un'alternativa
e vogliono partecipare, sul territorio e insieme, a una
ridefinizione delle politiche per la montagna. Una realtà fragile
per condizioni fisico-geografiche, ambientali e per processi
modificativi della vita sociale intervenuti nel tempo, ma che può
giocarsi il suo futuro investendo, e anche sperimentando, sulla
cultura, sulle filiere locali e sui beni comuni, sulla
naturalità, con una dimensione d'area che supera i confini
comunali. Lo sviluppo dei territori montani, nella loro
diversità, non può seguire un sentiero uniforme, calato
dall'alto, tracciato da forze estranee ai sistemi locali".
ACON/COM/db