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MONTAGNA. MORETUZZO (PATTO): NASCE COORDINAMENTO, GIOVANI ANIMA CAMBIAMENTO

09.04.2022
15:31
(ACON) Trieste, 9 apr - Nasce il Coordinamento del Patto per l'Autonomia per la montagna friulana. L'annuncio è stato dato a Venzone nel corso dell'incontro "Zovins in mont, zovins ator pal mont": una serata di giovani e per i giovani, organizzata dal Patto con le incursioni musicali di Nicole Coceancig e Leo Virgili.

Lo annuncia in una nota il Gruppo consiliare regionale del Patto per l'Autonomia, evidenziando che "il Coordinamento lavorerà per la definizione di una nuova politica per la montagna, fondata sulla valorizzazione del territorio in un'ottica di sostenibilità, su percorsi economici innovativi e coraggiosi, legati alle dinamiche dell'economia solidale, sul creare le condizioni favorevoli affinché la gente scelga di restare in montagna o di andare a viverci".

Il capogruppo Massimo Moretuzzo, segretario del Patto, ha ribadito nel corso delle conclusioni "la nostra disponibilità ad ascoltare i giovani, che rappresentano un elemento di speranza per innescare processi di cambiamento necessari e urgenti", riferendosi in particolare "a coloro che hanno dimostrato di avere capacità, esperienza e competenze da mettere a disposizione del territorio e delle loro comunità".

I numerosi relatori hanno condiviso le rispettive esperienze con il pubblico presente in sala. Numerosi gli interventi dei giovani, moderati da Annalisa Bonfiglioli (vicepresidente della cooperativa "Cramars"): Alessandro Ambrosino, venzonese, dottorando di un istituto di ricerca di Ginevra; Leonardo Cerno, guida naturalistica di Lusevera; Miriam De Giorgi, progettista nell'ambito della finanza agevolata, originaria di Ampezzo; Agata Gridel, operatrice culturale e imprenditrice agricola di Comeglians; Elena Matiz per la cooperativa "La Chiusa" di Chiusaforte; Aura Zanier, operatrice culturale di Socchieve. Giovani, provenienti da svariati luoghi della montagna friulana, che vi risiedono e si impegnano nel loro territori o che stanno vivendo un'esperienza di studio o di lavoro all'estero, ma vogliono rientrare in Friuli nella loro comunità.

"Nelle aree interne, in particolare quelle montane, sono presenti limiti, ma anche nuove opportunità - evidenzia la nota, riprendendo le parole di alcuni relatori - e, per cogliere il loro potenziale, bisogna saperne riconoscere le specificità. Sia per dare valore alle numerose realtà esistenti e agli operatori impegnati sul territorio (cooperative di comunità, associazioni culturali e sportive, varie forme di imprenditorialità, guide naturalistiche e storiche, centri di aggregazione), sia per adattarvi strumenti di programmazione, pianificazione e progettazione futuri".

"Tutte le energie espresse dalla montagna friulana - conclude il comunicato del Patto per l'Autonomia - pretendono un'alternativa e vogliono partecipare, sul territorio e insieme, a una ridefinizione delle politiche per la montagna. Una realtà fragile per condizioni fisico-geografiche, ambientali e per processi modificativi della vita sociale intervenuti nel tempo, ma che può giocarsi il suo futuro investendo, e anche sperimentando, sulla cultura, sulle filiere locali e sui beni comuni, sulla naturalità, con una dimensione d'area che supera i confini comunali. Lo sviluppo dei territori montani, nella loro diversità, non può seguire un sentiero uniforme, calato dall'alto, tracciato da forze estranee ai sistemi locali". ACON/COM/db



Massimo Moretuzzo (Patto)