ECCIDIO NAZISTA. ZANIN: NECESSITÀ DI IMPEGNARSI PER PACE E LIBERTÀ
(ACON), Udine, 10 apr - "Non va mai data per scontata
l'acquisizione della pace". È questo il messaggio che il
presidente del Consiglio regionale del Fvg, Piero Mauro Zanin, ha
lanciato in occasione del 77esimo anniversario dell'eccidio dei
29 patrioti trucidati dai nazifascisti nel cortile delle carceri
di via Spalato a Udine.
"Il significato di commemorazioni di questo tipo - ha evidenziato
il presidente - è quello di esaltare il sacrificio di questi
uomini morti per la libertà e per il senso di pace, dopo mesi di
guerra fratricida e civile che è avvenuta anche nel nostro
Friuli. L'aspetto più importante però, su cui dobbiamo meditare,
visto quanto vissuto prima con la pandemia e ora con la guerra in
Ucraina, è la necessità di tenere sempre alti questi valori, di
non darli mai per scontati. Per evitare che questo avvenga
oggigiorno, ma soprattutto in futuro, è necessario che a queste
commemorazioni partecipino i ragazzi, a partire già dalle
elementari, per conoscere la storia con i suoi drammi e i suoi
successi, i fatti per poterli combattere in futuro. Se rimangono
nell'ignoranza, infatti - ha concluso Zanin - rischiano di
diventare preda di chi magari li vuole strumentalizzare anche per
interessi economici e di supremazia".
Durante la cerimonia, organizzata da Anpi Udine con la
collaborazione del Comune di Udine, i fatti sono stati
ricostruiti dal professor Fabio Verardo ricordando come, mentre
gli Alleati cominciavano l'offensiva oltre la linea Gotica, il 9
aprile 1945, alle 5 del mattino, le SS radunarono i 29
partigiani, garibaldini e osovani, nel cortile del carcere
udinese. Negando loro ogni conforto religioso, li divisero in tre
gruppi e li falcidiarono sotto raffiche di mitraglia. Chi era
rimasto ancora in vita fu finito a colpi di pistola.
In loro memoria è stata deposta una corona d'alloro e sono
intervenute le autorità presenti tra cui l'assessore
all'Istruzione del Comune di Udine Elisabetta Marioni, la
medaglia d'oro al valore militare Paola Del Din e il presidente
di Anpi Udine Dino Spanghero. I vari discorsi, incluso quello di
Zanin, sono stati intervallati dalle voci del Coro Popolare della
Resistenza.
"È importante - ha sottolineato Spanghero - che ogni anno ci
ritroviamo qui per ricordare ma non solo: una cerimonia come
questa ha senso solo se il messaggio che da essa proviene ha
un'attualità al giorno d'oggi e penso che quello di pace che
deriva da questi luoghi sia più che mai di attualità".
Furono fucilati Angelo Adamo da Comiso, anni 30; Gio Batta Beccia
da Ronchis, anni 21; Mario Bolognato da Firenze, anni 26; Umberto
Bon da Manzano, anni 31; Matteo Bossa da Paesana, anni 19; Luigi
Ciol da Teglio Veneto, anni 19; Giunio Coloricchio da Pozzuolo,
anni 19; Luigi Coradazzi da Socchieve, anni 23; Francesco Del
Vecchio da Barletta, anni 23; Giuseppe Favret da Azzano X, anni
18; Ovidio Favret da Azzano X, anni 21; Mario Foschiani da Udine,
anni 32; Salvatore Genovese da Randazzo, anni 24; Giovanni
Ghidina da Forni di Sotto, anni 41; Albino Gonano da Prato
Carnico, anni 26; Luigi Grahrelj da Gorizia, anni 18; Elio Livoni
da Buttrio, anni 25; Mario Modotti da Udine, anni 32; Valentino
Monai da Amaro, anni 29; Antonio Morocutti da Treppo Carnico,
anni 27; Leandro Nonini da Gemona, anni 29; Gino Nosella da
Portogruaro, anni 20; Enrico Pascuttini da Spilimbergo, anni 20;
Elio Polo da Forni di Sotto, anni 52; Arduino Potocco da Buttrio,
anni 22; Enno Radina da Villasantina, anni 31; Benito Siniciali
da Sesto al Reghena, anni 21; Giulio Tesolin da Fiume Veneto,
anni 21; Napoleone Zompicchiatti da Manzano, anni 41.
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