SALUTE. USSAI (M5S): MEDICI FAMIGLIA E GUARDIE MEDICHE, NUMERI CARENTI
(ACON) Trieste, 20 apr - "I numeri relativi agli ambiti
territoriali carenti di medici di Medicina generale (Mmg) e agli
incarichi vacanti nella continuità assistenziale continuano a
peggiorare: rispettivamente, infatti, sono +46,8% e +35,5% in due
anni. Dati che portano alle scene alle quali abbiamo assistito in
questi giorni a Gorizia, con gli utenti in fila fin dalle prime
luci dell'alba per accaparrarsi il medico appena arrivato".
Lo evidenzia in una nota il consigliere regionale del Movimento 5
Stelle, Andrea Ussai, invocando "soluzioni da parte della Giunta
regionale, ma senza scaricare, come al solito, responsabilità e
scelte solamente sul livello nazionale. Parliamo del primo punto
di contatto tra cittadino e servizio sanitario, senza il quale i
pazienti finiscono per intasare i Pronto soccorso e il Numero
unico per le emergenze 112/118".
"I numeri di fine marzo 2022 - dettaglia l'esponente
pentastellato - dicono che, per quanto riguarda i medici di
famiglia (che in regione sono quasi 800), le zone carenti sono
arrivate a 116, contro le 79 di due anni fa e le 103 del 2021,
con un incremento significativo soprattutto in Asugi (da 21 a 41
negli ultimi due anni). Per quanto concerne invece le ex guardie
mediche, gli incarichi vacanti sono cresciuti dai 138 nel 2020
(solo 17 assegnati e 121 rimasti scoperti) agli attuali 187,
passando per i 162 dell'anno passato. Anche in questo caso,
l'incremento maggiore è in Asugi (da 19 a 48 negli ultimi due
anni)".
"Per quanto riguarda i medici di continuità assistenziale, si
sconta la scelta dei professionisti - spiega Ussai - verso
mansioni meno rischiose e meglio retribuite (Usca, tracciamento e
vaccinazioni) e ancora non è chiaro se sia stata portata avanti
l'ipotesi di riorganizzazione, presentata dall'assessore Riccardo
Riccardi, di accorpare in un'unica cabina di regia la gestione
dei turni nelle varie attività, oggi affidata separatamente a
Dipartimenti della prevenzione e Distretti".
"Relativamente ai medici di Medicina generale - prosegue la nota
del M5S - emerge un deficit di programmazione del turnover,
tenuto conto che sappiamo che entro il 2030 ne andranno in
pensione più della metà. Il pur apprezzabile raddoppio (da 20 a
40) delle borse di studio Ceformed non è sufficiente a coprire le
necessità, e non sappiamo a che punto siano le soluzioni,
proposte dalla Regione, di includere nelle zone carenti i
pensionamenti dei primi tre mesi dell'anno successivo e di
riportare il rapporto tra medico e residenti a 1/1000, al fine di
anticipare l'ingresso del maggiore numero di Mmg".
"L'obiettivo deve essere quello di consentire ai medici di
famiglia di fare al meglio il loro mestiere, occupandosi quindi
più di aspetti clinici che non organizzativi, burocratici e
amministrativi. Per farlo, servono investimenti per sostenerli
negli affitti e nell'individuazione di ambulatori, anche
condivisi e con l'adeguato supporto amministrativo,
infermieristico e con personale riabilitativo. Inoltre, serve
soprattutto un intervento - conclude Ussai - per salvaguardare le
aree periferiche, come Carso e montagna, con incentivi per
operare nei territori meno appetibili, oltre a favorire la
formazione di apposito personale amministrativo che supporti il
lavoro dei medici e faciliti il percorso di accesso ai servizi
dei cittadini".
ACON/COM/db