ANTIMAFIA. RELAZIONE ANNUALE: TREMILA IMPRESE A RISCHIO USURA IN FVG
+++Presidente Penta conclude mandato. Zanin: grazie per il lavoro
svolto+++
(ACON) Trieste, 14 apr - Poco meno di tremila imprese del Friuli
Venezia Giulia si trovano in uno stato di sofferenza finanziaria
e sono state segnalate come insolventi dagli intermediari alla
Centrale dei rischi della Banca d'Italia. Una situazione che
rischia di farle "scivolare tra le braccia degli usurai". Lo si
legge nella relazione annuale dell'Osservatorio regionale
antimafia, presieduto dall'ex prefetto Michele Penta, che è stata
esaminata e approvata oggi dall'Ufficio di presidenza del
Consiglio regionale.
Il testo realizzato dall'Osservatorio non si limita a riassumere
l'attività annuale - forte di dodici sedute in videoconferenza
con rappresentanti delle istituzioni, del mondo della formazione,
della cultura e dell'associazionismo - e traccia un quadro
generale della situazione in una regione dove si fa avanti "la
strategia mafiosa di espansione economica spesso silenziosa,
sotto traccia", che punta "all'accaparramento di interi settori
dell'economia legale, grazie all'enorme liquidità garantita dai
traffici illeciti, assai numerosi in Friuli Venezia Giulia come è
emerso dalle numerose operazioni condotte dalle forze di polizia".
L'infiltrazione della criminalità organizzata è ancor più
pericolosa oggi, quando "la carenza di liquidità che famiglie e
imprese stanno patendo a causa della grave congiuntura economica
fa crescere sempre più il rischio serio e concreto di essere
vittime della criminalità attraverso l'odiosa pratica
dell'usura". Per questo motivo è necessario "cogliere in anticipo
qualsiasi segnale di rischio". "Rendere i cittadini e gli
imprenditori informati su questi meccanismi perversi - si legga
ancora nella relazione - è uno dei più qualificanti impegni
dell'Osservatorio, attraverso i suoi numerosi contatti sul
territorio".
Uno dei problemi più urgenti è proprio quello della "bollinatura"
di cui si parlava all'inizio, che per legge non consente alle
aziende insolventi di accedere ad alcun prestito erogato dal
canale finanziario legale. Per questo motivo la Cgia di Mestre -
che ha realizzato lo studio in grado di quantificare il numero di
imprese a rischio usura in Friuli Venezia Giulia - auspica
l'impegno del Governo, attraverso il Fondo di prevenzione
dell'usura, per aiutare le banche a sostenere le aziende in
difficoltà, specie quelle di modeste dimensioni.
Quanto ai settori economici più appetiti dalla criminalità
organizzata, l'Osservatorio segnala "il traffico illecito di
prodotti petroliferi, in particolare dalla Croazia e dalla
Slovenia attraverso il territorio friulano" e ricorda che "il
Prefetto di Trieste ha richiamato alla memoria come lo scalo
giuliano sia già stato scenario di tentativi di infiltrazione da
parte della criminalità organizzata nella commercializzazione dei
derivati del petrolio". Anche il mercato del contrabbando di
tabacco vede "la regione al primo posto in Italia, trascinata da
Trieste (al primo posto) e da Udine (al settimo posto)".
La relazione fa anche il punto sui beni sequestrati alle mafie.
Si tratta di 22 proprietà attualmente in gestione da parte
dell'Agenzia nazionale (4 a Udine, 4 a Casarsa della Delizia, 3 a
Trieste, 3 ad Aquileia, 2 a Tricesimo, 2 a Tavagnacco, 1 a
Sgonico, Povoletto e Treppo Grande), di 38 beni già consegnati a
un destinatario (16 a Spilimbergo, 9 a Trieste, 3 a Lignano
Sabbiadoro, 3 a Duino Aurisina, 2 a Udine, 2 ad Aviano, 1 a
Cervignano, Tricesimo e Sappada) e di tre aziende confiscate in
gestione all'Agenzia, 2 a Palmanova e 1 a Monfalcone.
Nell'intensa attività di monitoraggio e sensibilizzazione svolta
dall'Osservatorio, va segnalata l'importante iniziativa dei
tirocini curricolari rivolti agli studenti universitari degli
atenei di Udine e Trieste, che con l'aiuto dei tutor ha
consentito una vera e propria full immersion con attività di
analisi, studio e ricerca sul fenomeno della criminalità
organizzata, anche grazie a numerosi incontri formativi nel corso
dell'anno.
La relazione di oggi ha fornito al presidente del Consiglio
regionale, Piero Mauro Zanin, l'occasione per salutare Michele
Penta e ringraziarlo del lavoro svolto. Il presidente
dell'Osservatorio regionale antimafia, chiamato ad assumere altri
incarichi, sta infatti per concludere anticipatamente il suo
mandato e Zanin ha voluto manifestargli il massimo apprezzamento
da parte dell'intera assemblea legislativa.
ACON/FA