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ENERGIA. PICCIN (FI): I NO A PRESCINDERE DANNO PER FAMIGLIE E IMPRESE

22.04.2022
13:14
(ACON) Trieste, 22 apr - "In materia energetica, in questo delicato momento servono buonsenso e serietà e non rincorrere facili slogan: il pensiero prima di tutto deve andare alle nostre famiglie e alle nostre imprese, invece assistiamo a prese di posizione ideologiche del tutto fuori luogo, con no bipartisan anche tra le forze politiche della Regione".

Lo afferma in una nota la consigliera regionale di Forza Italia, Mara Piccin.

"Mi riferisco anche, ma non soltanto, alle reazioni sulla stampa sulle possibili ricadute regionali del Piano della transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai) - continua la Piccin -, che individua le aree in cui é consentito lo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale. È figlio dei Governi Conte, ma soltanto grazie al Governo Draghi si è arrivati alla sua pubblicazione. Un Piano che già di per sé limita fortemente le attività, ma, se migliorato, potrebbe avviare il rilancio dell'estrazione di gas in Italia, necessaria dopo due decenni di declino, eredità dei talebani del 'no triv'".

"Ora assistiamo a una crociata, anche in Friuli Venezia Giulia, contro questo strumento - osserva la forzista -. Al di là della sua validità e applicabilità concreta, che va verificata e probabilmente migliorata, ciò che spaventa sono ancora alcuni no a prescindere, a spot e bipartisan, nonostante a fine marzo il Consiglio regionale abbia approvato una mozione di Forza Italia su caro bollette ed energia, che ha impegnato la Giunta Fedriga a favorire una politica all'insegna della diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico, con un unico fine: contenere le spese di famiglie e imprese. Una posizione politica opposta a quella dei no a prescindere: richiamiamo tutte le forze politiche alla responsabilità".

"Appaiono quanto meno discutibili le motivazioni di chi si oppone anche soltanto alle attività di ricerca del gas, che il Pitesai individua in aree ritenute idonee, non in mare, nei fiumi o in molti altri siti sensibili. Abbiamo letto un'espressione come 'chiudere il gas'. Sarebbe una follia: l'auspicabile sviluppo delle rinnovabili si deve necessariamente ancora accompagnare alle fonti fossili, pena un disastro economico. Ne è consapevole persino il ministro Di Maio, alla spasmodica ricerca in Africa di contratti per la fornitura di gas, in sostituzione di quella russa. Ma anche il rilancio della produzione di gas in Italia, con la situazione che si è creata - conclude la Piccin -, è necessario. Quello che non serve ai cittadini del Fvg è il fumo negli occhi". ACON/COM/rcm



Mara Piccin (FI) mentre presiede la IV Commissione consiliare