SOLIDARIETÀ. ZANIN: A LIGNANO IN FIORE RINASCE LA VOGLIA DI VIVERE
(ACON) Lignano, 24 apr - Si definiscono dei "resistenti". Sono
i volontari dell'associazione Lignano in fiore Onlus (Lif) che,
dopo due anni di fermo forzato, hanno riaperto stand di piante e
chioschi vari nel parco Hemingway della città balneare udinese
all'insegna della vita che deve andare avanti, "resistere"
appunto, nonostante pandemie e guerre, perché lo chiedono i
bambini, lo impone il rispetto per se stessi, lo esigono la Terra
e un'esigenza di pace che accomuna tutti.
La 36esima edizione di Lignano in fiore si presenta più che mai
come una grande festa di solidarietà, a cui non manca una
raccolta fondi per i profughi dell'Ucraina, che come si sa sono
soprattutto donne e bambini, perché lo spirito della Lif è sempre
stato quello di avere un occhio di riguardo per i più piccoli in
stato di disagio e per gli indifesi. "Il primo progetto nacque 38
anni fa per i piccoli pazienti dell'ospedale infantile Burlo
Garofolo di Trieste", ha spiegato la presidente
dell'associazione, Donatella Pasquin, dando il via
all'inaugurazione della manifestazione.
Tra i partecipanti, i consiglieri regionali Maddalena Spagnolo,
Mariagrazia Santoro e Mauro Bordin, il cui pensiero è stato
espresso dal presidente dell'Assemblea legislativa del Friuli
Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, che si è congratulato con
l'operato dell'amministrazione comunale e soprattutto dei
volontari della Lif: "Voi, per noi istituzioni, siete un faro. A
voi va la nostra più profonda gratitudine per ciò che fate, anche
perché agite con il cuore".
Dopo che anche il sindaco di Lignano, Luca Fanotto, ha
sottolineato l'importanza della Lif e dell'evento per la
cittadina intera, Zanin ha fatto presente che "i fiori stessi
sono simbolo di vita e rinascita, di colore e gioia. La Lif si è
sempre distinta per la sua solidarietà verso i più deboli e
neppure la pandemia ha potuto fermarla. Ora la solidarietà si sta
dimostrando attraverso l'ospitalità data dalle famiglie locali
alla popolazione ucraina".
"Il ricavato della festa, che si svolgerà con tante iniziative
sino al primo maggio - ha spiegato infatti la Pasquin - andrà per
sostenere i profughi accolti nelle nostre case per un progetto
coordinato dal Comune e a cui hanno aderito diverse associazioni
lignanesi. Il lavoro è tanto, ma aiutare gli altri ci ripaga di
tutto".
L'apertura ufficiale di Lignano in fiore ha registrato anche un
momento di riflessione attraverso la lettura di alcune poesie,
tra cui "Ode alla speranza" della poetessa ucraina Lesja
Ukrainka, scritta alla fine dell'800 e che già allora era
dedicata all'"intonare canzoni nella speranza della pace", mentre
a chiudere i versi anche di Gianni Rodari, che si chiedeva
"chissà se la luna di Kiev sia la stessa di Roma o sua sorella".
ACON/RCM