AMBIENTE. FVGREEN: OK VI COMM A FORMAZIONE, PROBABILI FUTURE MODIFICHE
(ACON) Trieste, 26 apr - Disco verde ai percorsi formativi su
sostenibilità e transizione energetica contenuti nel disegno di
legge 163 FVGreen nella consapevolezza che, da future audizioni e
anche dall'eventuale esame di tre norme collegate da parte di un
comitato ristretto, potrebbe scaturire una serie di variazioni
sostanziali in grado di rendere necessaria una seconda
valutazione.
Basandosi su queste premesse, la VI Commissione permanente,
presieduta da Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar) e riunita a
Trieste nell'aula consiliare, ha concessio il via libera a
maggioranza (astenuti i rappresentanti dell'Opposizione con il
solo Furio Honsell di Open Sinistra Fvg contrario) alle parti di
competenza del ddl 163 FVGreen, depositato dalla Giunta regionale
il 4 aprile scorso.
Preceduto dalla presentazione iniziale dell'assessore regionale a
Formazione, Istruzione, Ricerca e Università, Alessia Rosolen, il
pronunciamento è stato rivolto a 6 dei 22 articoli complessivi
del provvedimento, toccando soprattutto i percorsi formativi
collegati al tema della sostenibilità e della transizione
energetica.
Nello specifico, la cabina di regia per la strategia regionale
per lo sviluppo sostenibile, il Piano regionale di mitigazione e
adattamento ai cambiamenti climatici, le azioni di
sensibilizzazione, gli incentivi per la transazione energetica e
la riduzione dei rifiuti in plastica.
"Vanno necessariamente aggiunti alcuni elementi - ha spiegato
Rosolen - soprattutto in merito alle competenze trasversali in
ambito educativo e formativo per costruire una linea di azione
comune tra le varie direzioni regionali. I riferimenti vanno
dunque al sistema dei nostri enti di ricerca, oggetto di
interventi molto puntuali sui percorsi formativi, compresi quelli
per la simbiosi industriale già presenti nel nostro protocollo
Argo. Senza dimenticare l'istituzione di un centro di ricerca
finalizzato allo sviluppo di tecnologie e di processi per la
produzione dell'idrogeno".
Parere radicalmente negativo quello di Honsell che ha parlato di
"un testo troppo generico: privo di una scadenza, se non quella
del 2045, ma anche di competenze e di risorse concrete. Serve una
squadra che istruisca e sorge così il problema della formazione
dei formatori. Sembra quasi uno studio di fattibilità e non una
legge. Non è praticabile".
Il dem Cristiano Shaurli (Pd) ha invece auspicato "il rinvio
dell'espressione da parte della Commissione, giacché le future
audizioni e gli esiti del lavoro del comitato ristretto
potrebbero portare delle proposte in grado di modificare il testo
e, quindi, di alterare anche le nostre parti di competenza". Il
capogruppo pentastellato Mauro Capozzella, facendo riferimento ai
contenuti dell'articolo 12, ha ricordato dal canto suo
"un'iniziativa realizzata da alcuni studenti che potremmo
invitare in audizione affinché, visto che ci hanno persino
preceduti, possano portare alcuni elementi innovativi".
Il capogruppo leghista Mauro Bordin ha invitato a manifestare
comunque il parere della Commissione, giacché "stiamo
considerando solo una parte contenuta di un ddl che è incardinato
in un'altra Commissione, dove si faranno tutti i passaggi
propedeutici necessari. Difficile inoltre che pervengano
modifiche sostanziali sul tema della formazione". Chiara Da Giau
(Pd) si è infine limitata a chiedere dettagli in merito "agli
incontri di formazione. Chi sono gli oggetti: gli insegnanti o i
formatori? Percepisco un pizzico di ridondanza e di confusione
tra informazione e formazione, bisognerebbe perciò dettagliare
meglio le figure coinvolte e i destinatari".
ACON/DB-fc