SALUTE. DAL ZOVO (M5S): LEGIONELLA A TERME MONFALCONE, INTERROGAZIONE
(ACON) Trieste, 27 apr - "A seguito dell'accesso agli atti
effettuato, i dubbi che rimangono sono moltissimi. Abbiamo così
deciso di depositare una interrogazione alla Giunta regionale,
per fare luce su quanto accaduto".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale del Movimento 5
Stelle, Ilaria Dal Zovo, in merito alla presenza di legionella
alle terme di Monfalcone.
"Chiederemo quali azioni di sorveglianza epidemiologica siano
state effettuate dall'Azienda sanitaria Asugi in seguito ai
rilevamenti di legionella nei locali delle terme romane di
Monfalcone, se e quanti casi di legionellosi siano stati
riscontrati e con quali esiti. È doveroso inoltre conoscere -
continua la Dal Zovo - quali siano state le azioni di gestione
del rischio e di comunicazione verso i lavoratori e gli utenti
della struttura, previste dalle linee guida ministeriali in
questi casi".
"In base all'accesso agli atti che avevamo richiesto a marzo -
ricorda l'esponente del M5S -, è emerso che le analisi,
effettuate sui campioni di acqua prelevati il 28 ottobre scorso,
mostravano presenza di legionella nella piscina numero 2 e non
solo in un rubinetto, come reso noto dopo la sospensione
dell'attività. Successive analisi di laboratorio, su prelievi di
dicembre, confermavano la stessa situazione nelle piscine
riabilitative. Ma soltanto il 23 dicembre, Asugi ha disposto la
sospensione dell'autorizzazione sanitaria alla struttura.
L'Azienda sanitaria aveva anche chiesto al sindaco di Monfalcone
di sospendere l'attività wellness, ma non ci risulta che ciò sia
stato fatto, anche se è arrivata una chiusura per interventi di
manutenzione. Chiediamo quindi di sapere perché a novembre non
sia stata sospesa subito l'attività sanitaria, visti i risultati
delle analisi".
"Ulteriori test, svolti nei primi due mesi del 2022 e i cui esiti
sono stati resi noti il 23 febbraio, testimoniano una presenza
residua di legionella. Cinque giorni dopo, Asugi ha notificato la
revoca della sospensione dell'autorizzazione, riaprendo la
possibilità di accedere alle prestazioni sanitarie, senza
l'utilizzo dall'impianto di acqua calda sanitaria,
momentaneamente disattivato, sino a quando i risultati delle
analisi non avessero dato differenti evidenze a riguardo del
rischio da legionella. Contestualmente, è stata annunciata la
riapertura anche della parte non sanitaria. Azioni e tempistiche
- conclude la consigliera pentastellata - rendono necessario un
chiarimento".
ACON/COM/rcm