SALUTE. NO AULA A MOZIONE ZALUKAR SU REVISIONE PIANO EMERGENZA URGENZA
(ACON) Trieste, 27 apr - Disco rosso per l'istanza del
consigliere regionale Walter Zalukar (Gruppo Misto) volta a
pianificare un sistema basato su un modello dotato di un macro
assetto organizzativo articolato sul Dipartimento di Emergenza
Urgenza, uno per ciascuna Azienda sanitaria, al fine di
consentire l'effettivo coordinamento dell'attività delle diverse
strutture operative grazie a un'unica regia e a comuni procedure
operative condivise.
L'Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia ha dunque
respinto a maggioranza la mozione 336 Revisione del Piano
dell'Emergenza Urgenza del Fvg, illustrata all'Aula dallo stesso
Zalukar.
Il documento, in calce al quale ha chiesto di essere aggiunto
anche Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), mirava a impegnare la
Giunta regionale a identificare il governo del Sistema di
emergenza territoriale con la Centrale operativa provinciale,
centro direzionale che assicura in tempo reale il medical control
di sistema, la gestione del personale, la soluzione dei conflitti
e dei problemi, il risk management, la formazione del personale,
nonché il rapporto puntuale e continuo con le altre massime
istituzioni territorialmente convergenti a livello provinciale.
Fermo restando che l'apporto del volontariato è inteso quale
supporto integrativo (e mai sostitutivo), il provvedimento voleva
inoltre vincolare l'Esecutivo ad affidare la distribuzione dei
mezzi di soccorso sul territorio a ogni singola azienda sanitaria
con servizio di elisoccorso integrativo, e non sostitutivo, al
soccorso avanzato su gomma. La rete ospedaliera dell'emergenza
urgenza - riporta ancora il testo - va ridefinita con particolare
riferimento all'esigenza di ridurre i tempi di attesa in triage e
decongestionare i Pronto soccorso, nonché di rivedere la
configurazione delle Aree d'emergenza (Ade). Il tutto con
particolare attenzione alle aree montane.
"Questi punti - ha spiegato Zalukar - sono in grado di
riqualificare una rete che anni fa veniva definita eccellente. Il
piano attuale è però superato, lo dicono i medici che sono
testimoni della situazione reale e delle criticità presenti sotto
gli occhi di tutti".
"Una mozione anomala, più tecnica che politica": così l'ha
definita Andrea Ussai (M5S). Il pentastellato è infatti convinto
che "esiste l'assoluta urgenza di rivedere il piano attuale e di
fare una nuova proposta. È necessario un clima di collaborazione
con operatori e sindacati nell'ottica della massima trasparenza e
della piena collaborazione". Honsell ha invece promosso i
contenuti come "un autentico contributo di sostanza
tecnico-scientifica: approfondita, tecnica e quasi una proposta
di legge. Negli ultimi 20 anni sono cambiati i modelli e, davanti
a una proposta come questa, serve un'analisi attenta della
pluralità di elementi essenziali indicati".
Claudio Giacomelli (capogruppo di FdI) ha riportato, dal canto
suo, la memoria dei presenti "al 24 novembre 2021, quando era
stata approvata una mozione che impegnava l'assessore in una
certa direzione. Ci risulta - ha aggiunto - che stia mantenendo
gli impegni: sia redigendo il piano auspicato, sia valutando
tutte le indicazioni, sia confermando la disponibilità a parlarne
davanti a questo Consiglio".
Il capogruppo dem Diego Moretti, infine, pur apprezzando "il
lavoro analitico di Zalukar su un tema oggetto di contesa
politica, anche in periodo elettorale", ha parlato di "un piano
precedente ancora incompiuto, scritto e proposto da un gruppo
nutrito di professionisti, nessuno dei quali contattato in vista
di un aggiornamento. Sarebbe invece necessaria una relazione da
parte dei tecnici su cosa va e cosa non va, partendo proprio da
essa per apportare le modifiche necessarie".
La replica del vicegovernatore Fvg con delega alla Salute,
Riccardo Riccardi, ha preso il via dalla considerazione secondo
la quale "siamo in emergenza dal 2018 e, da allora, dormiamo
poche ore a notte cercando di dare le migliori soluzioni ai
problemi. Eventuali ritardi non sono certamente figli di
comportamenti irresponsabili o di poca voglia di lavorare, mentre
le semplificazioni che sento sono troppo spesso gratuite".
"Il compito del Consiglio regionale - ha quindi obiettato - non è
quello di procedere con mozioni che rasentano piani operativi: è
come se avessimo il progetto di un ponte e discutessimo invece di
una singola sezione. Un concetto inaccettabile e irricevibile. Il
mio impegno - ha concluso Riccardi - rimane quello di onorare
quanto espresso il 24 novembre: ci sono state chieste alcune cose
e le abbiamo fatte. Inoltre, siamo pronti a presentarle in una
delle prossime sedute della Commissione competente".
ACON/DB-fc