SICUREZZA INTEGRATA. PD: SERVE AGIRE CONTRO LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
(ACON) Trieste, 5 mag - Il tema della sicurezza non può essere
affrontato con l'enfasi tipica della Lega, guardando in maniera
miope a telecamere e vigilanti ma, tenendo conto soprattutto di
quanto emerso dall'ultimo rapporto dell'Osservatorio antimafia,
si ampli lo spettro di azione per evitare che le mani della
criminalità organizzata finiscano sul nostro patrimonio
attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), un
piatto ricco per le mafie, o che prolifichino traffici illeciti.
Lo affermano in una nota i consiglieri regionali del Pd a margine
del parere, in V Commissione, sul "Programma regionale di
finanziamento in materia di politiche di sicurezza integrata per
l'anno 2022".
A loro dire, il report sulla sicurezza consegna un quadro del
Friuli Venezia Giulia con lati positivi, ma soprattutto
problematiche legate a traffici illeciti riguardanti il petrolio,
situazioni di difficoltà economiche che rappresentano terreno
fertile per l'usura e una forte preoccupazione per le
infiltrazioni mafiose, già rilevate in ambito commerciale e sui
rischi nel campo degli investimenti immobiliari. Il Pnrr
rappresenta per la criminalità organizzata un piatto ricco, fonte
di opportunità. Per questo vanno messe al sicuro le opere
pubbliche, soprattutto in ambito trasportistico. Non esistono
solo porte blindate e telecamere, ma azioni necessarie per
evitare che pezzi del nostro patrimonio finiscano nelle mani
della criminalità organizzata.
Secondo i dem, l'indirizzo del Centrodestra in tema di sicurezza
si è focalizzato nel perseguire un modello quasi parallelo e
sussidiario a quello dello Stato. Loro diversamente pensano che,
oltre a essere sbagliata questa duplicazione, sia necessario
agire in termini più generali. Il tema sul quale la Regione Fvg
dovrebbe lavorare, accanto ai Comuni, è dunque quello della
sicurezza complessiva dei cittadini: bisogna fare i conti su
fenomeni nuovi e legati alla mole di investimenti pubblici che
riguardano molti piccoli Comuni.
Serve dunque uno sforzo progettuale per costruire nuove
dimensioni di interventi, come per esempio supportare gli uffici
tecnici delle amministrazioni locali con delle squadre di esperti
nella valutazione degli appalti, anziché concentrarsi su squadre
di vigilanti. La Regione deve offrire quindi delle competenze per
evitare le possibili infiltrazioni della malavita negli appalti
pubblici, segnalati dallo stesso procuratore generale del Fvg.
ACON/COM/rcm