ALPINI. ADUNATA 2023: PRESIDENZA CR E ANA UD, COINVOLTO TUTTO IL FVG
(ACON) Rimini, 8 mag - "Siamo prontissimi, lo siamo da tre
anni". È con questo spirito che la sezione di Udine
dell'Associazione nazionale alpini (Ana) ha vissuto "la stecca",
ovvero il passaggio di consegne della responsabilità di
organizzare l'adunata nazionale 2023 delle penne nere, che dopo
Rimini si terrà appunto nella città friulana, da dove manca dal
1996. L'ultima adunata nazionale svoltasi in Friuli Venezia
Giulia, invece, si tenne a Pordenone nel 2014.
Tre anni di attesa dovuti ai tempi tecnici, circa un anno - ha
spiegato la presidenza dell'Ana di Udine - necessari per
preparare il programma e farlo approvare al Direttivo nazionale,
poi una volta pronti ci ha pensato il Coronavirus a fermare ogni
iniziativa, ma ora è giunta l'ora di dimostrare l'ospitalità
udinese, anzi di tutta la regione. Perché l'idea, a quanto pare
innovativa, è di coinvolgere tutto il territorio attraverso
l'ospitalità diffusa, permettendo così a chi ancora non lo
conosce di scoprire ogni sua bellezza e ricchezza, e far nascere
la voglia di ritornare.
A raggiungere Rimini per raccogliere il testimone è stata anche
una rappresentanza del Consiglio regionale, in primis della sua
presidenza, accompagnata da diversi sindaci, perché di festa si
tratta ma anche di tradizione, cultura, valori e riconoscimento
per quello spirito di sacrificio che da sempre contraddistingue
l'alpino nei momenti più sfortunati, si veda per tutti la
tragedia del terremoto del '76 in Friuli.
Perché non si tratta di ricordare solo ciò è stato fatto in tempo
di guerra, è stato ribadito dai responsabili Ana di Udine a
commento della festa regionale degli alpini appena istituita con
legge, da tenere ogni 20 maggio. Il supporto delle penne nere
arriva nelle calamità, nel momento del bisogno, e questo senza
nulla togliere alle altre associazioni e a tutti coloro che hanno
partecipato alla manifestazione di solidarietà che è nata dopo il
sisma. La data del 20 maggio, infatti, è quella che ha visto la
costituzione degli 11 cantieri di lavoro che l'allora presidente
nazionale Ana, Franco Bertagnolli, volle per aiutare "i fradis
furlans", i fratelli friulani. Perché l'alpino, oggi come sempre,
quando c'è da aiutare risponde: "Presente", e va.
Della stessa opinione la presidenza del Consiglio regionale, che
ricorda l'ampissima maggioranza con cui l'Aula ha approvato
quella legge e la sua principale finalità: dare un pubblico
riconoscimento allo spirito di abnegazione del Corpo degli
alpini, non per questo sottovalutando l'operato di tutti gli
altri Corpi. Perché incarna valori come lavoro di squadra,
comunità, popolo, reciproco aiuto, che possono fungere da guida
per i più giovani. Sotto questo aspetto, si tratta di una legge
che potrebbe essere d'esempio anche per le altre Regioni.
E il pensiero non è differente neppure riguardo all'ospitalità
diffusa che potrà e dovrà nascere dall'adunata nazionale 2023, il
cui fulcro sarà sì a Udine, ma che vedrà impegnato tutto il
territorio regionale a far bella mostra di sé e a dimostrare di
essere capace di un'offerta turistica importante come lo saranno
l'indotto economico e il ritorno di immagine.
Le quattro giorni di sfilate tra San Marino prima e Rimini poi,
con i passaggi delle sezioni Ana davanti al pubblico a cominciare
già dalle 8, con i primi ammassamenti in prossimità del lungomare
Giuseppe di Vittorio, si sono conlcusi con l'attesa stecca alle
20, con tanto di strette di mano tra il sindaco della città
romagnola, Jamil Sadegholvaad, e il vicesindaco di Udine, Loris
Michelini, e un arrivederci al 2023.
ACON/RCM