PNRR. GIUNTA CHIEDE COLLABORAZIONE A CONSIGLIO PER PROGETTI RURALI
(ACON) Trieste, 10 mag - La Regione è alla ricerca, a
strettissimo giro perché il tempo incalza, di oltre 60 dei 70
progetti - quelli già ricevuti non arrivano a 10 - da presentare
al Governo necessari per poter utilizzare la quota di risorse del
Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) destinata al
Friuli Venezia Giulia per il paesaggio rurale, ovvero il recupero
di edifici non inurbati come casali, cascine, masserie.
Lo ha spiegato la Giunta regionale alla V Commissione consiliare,
aggiornandola sulle ricadute del Pnrr nel nostro territorio
quanto a bandi per borghi, Comuni con meno di 5.000 abitanti,
accessibilità a musei e biblioteche, giardini storici e, appunto,
paesaggio rurale.
Quest'ultimo - ha detto la Giunta - era partito come un
intervento che il Ministero aveva assicurato potesse coprire
progetti importanti, ovvero quelli da 1,5 a 1,8 milioni di euro,
per edifici privati di pregio storico più che artistico. Ma dal
monte delle risorse finanziarie del Pnrr destinate al ministero
della Cultura sono stati sottratti 500 milioni di euro da
destinare al recupero di Cinecittà, secondo una decisione però
non concordata con le Regioni. Questo ha comportato che per ogni
intervento locale non siano assicurati più di 150mila euro, una
cifra già ridicola di per sé anche senza ricordare che c'è il
rincaro dei materiali edilizi.
Il futuro immediato vede le Regioni impegnate a chiedere
innanzitutto al Governo un differimento della scadenza del bando,
che al momento è prevista per il 20 maggio prossimo, di almeno un
mese per poter fare opera di sensibilizzazione presso i privati
interessati e sollecitare la presentazione dei progetti che, come
detto, devono arrivare ad essere almeno 70. Ciò che più dispiace
è che la responsabilità di non riuscire eventualmente a spendere
i fondi a disposizione ricadrà sulle Regioni, anche quella del
Friuli Venezia Giulia, da sempre virtuosa nello sfruttare le
opportunità che arrivano dall'Unione europea. L'appello
indirizzato ai consiglieri regionali è stato, dunque, di aiutare
la ricerca e la sollecitazione a presentare domande per questa
linea di contributo.
Un altro settore che vede le Regioni in difficoltà è quello dei
giardini storici, per i quali bisogna formare almeno 100
giardinieri, un numero che non vede distinzioni tra Regioni
grandi e Regioni piccole. Come soluzione, il Fvg ha avanzato una
candidatura con il Veneto per corsi di formazione infraregionale,
ma il bando non prevede rimborsi per le trasferte dei
partecipanti perciò si teme che l'interesse non risulterà molto
forte. Non da ultimo, ci sono aspetti tecnici della parte più
strettamente formativa mal posti rispetto ai dettami europei,
nazionali e regionali e si sta cercando di porvi rimedio.
ACON/RCM-fc