UCRAINA. OK UNANIME AULA A DDL CHE SBLOCCA AIUTI A SETTORE AGRICOLO
(ACON) Trieste, 11 mag - Via libera unanime del Consiglio
regionale al disegno di legge che consentirà di finanziare in
modo più ampio e flessibile il comparto agricolo e agroalimentare
del Friuli Venezia Giulia, in ragione della crisi innescata dal
conflitto in Ucraina che ha provocato un forte aumento dei costi.
Sarà una delibera di Giunta, ha chiarito l'assessore competente,
a distribuire liquidità e quote di contribuzione alle aziende che
si trovano in difficoltà.
Il ddl 166 istituisce infatti il Programma anticrisi conflitto
russo-ucraino ed estende a questa nuova emergenza regole e
procedure della legge 5 del 2020, la norma che venne varata
durante la prima ondata Covid e che ha consentito di concedere
contributi e aiuti a condizioni più favorevoli. Ancora una volta
- ha sottolineato il massimo rappresentante dell'Assemblea
legislativa, che ha ringraziato i consiglieri di tutti i gruppi
politici - l'Aula ha risposto in modo compatto e unitario a una
situazione di emergenza.
I nuovi aiuti sono possibili grazie al Quadro temporaneo di crisi
adottato dalla Commissione Europea dopo l'aggressione della
Russia all'Ucraina - che consente agli Stati membri, fino al 31
dicembre di quest'anno, di avvalersi della flessibilità prevista
dalle norme sugli aiuti di Stato - e alla pronta richiesta della
Giunta regionale di accedere ai benefici.
Concretamente, sarà il Fondo di rotazione regionale per
interventi nel settore agricolo a erogare i finanziamenti, anche
a titolo di anticipazione delle spese di conduzione aziendale e
del fabbisogno di liquidità relativo agli investimenti. Sarà
anche possibile la conversione in sovvenzione dei finanziamenti
concessi dal Fondo di rotazione, nel limite massimo complessivo
di 20 milioni di euro. I finanziamenti potranno essere erogati ad
aziende che si occupano di produzione di prodotti agricoli;
trasformazione, commercializzazione e certificazione di prodotti
agricoli; trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non
agricoli; gestione forestale; pesca e acquacoltura. Il Quadro
temporaneo, ha spiegato la Giunta, ha un massimale di 40mila euro
per le aziende di produzione e di 35mila per le aziende agricole.
La norma, composta da 4 articoli, è stata approvata con un iter
particolare, ovvero la procedura di urgenza che era stata
richiesta da alcuni consiglieri di Opposizione per accelerare i
tempi: c'è stato dunque inizialmente un voto a maggioranza
assoluta da parte dell'Aula sulla procedura speciale prima che la
II Commissione, competente per le materie legate all'agricoltura,
esaminasse il testo del provvedimento, approvato all'unanimità da
tutti i gruppi politici.
La Giunta ha spiegato, sia in Aula sia in Commissione, che il ddl
ha per oggetto principale un settore specifico grazie alla
competenza primaria in Agricoltura esercitata dal Friuli Venezia
Giulia, che ha permesso di procedere autonomamente alla richiesta
di accesso al Quadro temporaneo di crisi deciso dall'Ue, senza
dover aspettare una notifica da parte dello Stato.
Alcuni consiglieri di Opposizione, del Pd e del Gruppo misto,
avevano infatti posto il problema della risposta da dare agli
altri comparti produttivi, al di fuori del settore agricolo e
agro-alimentare, che pure patiscono l'effetto della crisi ucraina
a causa dell'impennata dei prezzi dell'energia.
In aula si è parlato di gare pubbliche che vanno deserte e della
necessità di non fermare il sistema delle opere, ma è stata anche
raccomandata - sempre da parte del gruppo dem - la massima
vigilanza sull'utilizzo dei contributi, per assicurarsi che gli
aiuti vadano a chi ne ha davvero bisogno.
Il gruppo del Pd ha voluto sottolineare anche un problema di
tempistica, mettendo in luce che la risposta positiva alla
richiesta della Giunta sul Quadro temporaneo era arrivata già il
22 aprile ma si è rischiato che venisse esaminata solo nel
Consiglio di fine maggio, e ringraziando la Presidenza dell'Aula
per avere accolto la richiesta di procedura d'urgenza che ha
consentito di anticipare i tempi. Il relatore di maggioranza
scelto dal Pd ha caldeggiato anche la tempestiva comunicazione
agli operatori delle misure di aiuto che l'Esecutivo vorrà varare.
Il gruppo della Lega, che ha affidato la relazione di maggioranza
alla presidenza della II Commissione, ha sottolineato come le
misure possibili da oggi siano necessarie e urgenti, ma il loro
carattere temporaneo rischia di vanificarle nel caso la crisi
bellica dovesse perdurare per anni.
Sia nell'illustrazione del provvedimento, sia rispondendo alle
sollecitazioni dei consiglieri, la Giunta ha chiarito che per gli
altri settori economici colpiti dalla crisi la strada ordinaria
sarebbe una notifica dello Stato con la richiesta all'Ue di
accedere al Quadro temporaneo, provvedimento che ad oggi ancora
non c'è. Per accelerare i tempi, l'Esecutivo regionale ha
presentato autonomamente una notifica, ma ad oggi non è ancora
arrivato un parere positivo. Solo una volta concluso quest'iter
sarà possibile aiutare anche gli altri settori alle stesse
condizioni favorevoli del Quadro temporaneo, come previsto
dall'articolo 3 del ddl approvato oggi.
ACON/FA-fc