FUTURO EUROPA. PRESIDENZA CR A PERUGIA: SERVE STAGIONE COSTITUENTE
+++Dibattito su Ue: rafforzare ruolo Regioni, cambiare i
Trattati, affrancarsi da sudditanza atlantica+++
(ACON) Perugia, 12 mag - C'è una parola di sei lettere che
diventa di mese in mese sempre più importante: è l'Europa che ha
affrontato la pandemia mostrando il suo volto solidale e
riavvicinando molti di quelli che la percepivano come una fredda
dispensatrice di regole burocratiche e finanziarie. Un'Europa che
ora si trova di fronte a una nuova emergenza, la guerra in
Ucraina, potente spinta al cambiamento verso quella che la
Presidenza del Consiglio regionale, invitata a Perugia al
dibattito organizzato dall'assemblea legislativa dell'Umbria,
ritiene debba diventare una stagione costituente.
Nei saloni affrescati di Palazzo Cesaroni, a pochi metri da
piazza Italia da dove si domina una buona fetta dell'Umbria, la
massima carica dell'Assemblea legislativa Fvg - nel ruolo di
vicecoordinatore e referente per le politiche europee della
Conferenza che riunisce tutti i parlamenti regionali - ha voluto
innanzitutto mettere in rilievo le ombre, e non solo le luci,
della Conferenza sul futuro dell'Europa, in primis la scarsa
attenzione riservata alle istituzioni e lo scarso coinvolgimento
dei territori. Sempre secondo la Presidenza, la democrazia
rappresentativa sarebbe stata volutamente sottodimensionata
rispetto alla democrazia partecipativa, con il rischio evidente
dell'uno vale uno e dell'emergere di istanze che mirano a
soddisfare bisogni personali più che il bene comune.
Bisognerebbe invece - è il secondo punto toccato dal
vicecoordinatore della Conferenza - rafforzare il ruolo della
democrazia rappresentativa, capace di intercettare e di filtrare
i bisogni dei cittadini. Servirebbe in questo senso un deciso
rafforzamento del ruolo del Comitato delle Regioni, garantendo
una sua partecipazione effettiva al processo decisionale europeo
con nuove prerogative. In seno a questo Comitato rafforzato
sarebbe importante potenziare i rapporti e le alleanze tra
Regioni di Stati diversi in un'ottica davvero democratica, con
decisioni prese a maggioranza, potente antidoto agli egoismi
degli Stati nazionali.
Ma per arrivare a questo risultato - terzo tassello del progetto
di riforma tratteggiato dalla Presidenza - è necessaria la
modifica dei Trattati europei in modo da arrivare a decisioni a
maggioranza e non necessariamente all'unanimità, nel segno di una
democrazia reale, in quanto viene considerato insensato che Paesi
anche molto piccoli possano bloccare le scelte esercitando il
diritto di veto e alimentando il sovranismo. Del resto molti
grandi Paesi europei, tra i quali l'Italia - è stato ancora detto
a Perugia - desiderano questa riforma invocando un modello di
federalismo pragmatico, come ha spiegato di recente il premier
Mario Draghi.
Questa novità consentirebbe di arrivare al quarto e ultimo
obiettivo fondamentale, sempre secondo l'analisi della
Presidenza. Un obiettivo che discende da pandemia e guerra in
Ucraina, i due macro-avvenimenti che hanno mandato in soffitta
l'Europa burocratica e finanziaria cui si accennava prima.
Bisognerebbe, in sintesi, costruire un'Europa più autonoma e
autorevole rispetto alle grandi potenze geopolitiche come Cina,
India, Russia e rispetto agli stessi Stati Uniti. L'Unione
Europea dovrebbe in altre parole affrancarsi dalla sudditanza
atlantica che oggi, secondo la massima carica consiliare che ha
ribadito su questo tema una valutazione personale già espressa in
altre occasioni, ci starebbe portando a perseguire interessi che
non sono nostri. La Presidenza ha ribadito nel corso del
dibattito la contrarietà all'invio delle armi in Ucraina, dal
momento che l'Ue nasce per finalità di pace. La stessa autonomia
andrebbe esercitata sui tavoli dell'economia, della politica
energetica, della Difesa comune e della politica estera.
Prima dell'intervento della massima carica del Consiglio
regionale Fvg, la vicepresidente dell'Assemblea legislativa
dell'Umbria aveva riassunto i risultati dell'iniziativa
consiliare che ha coinvolto i portatori di interesse e che si può
sintetizzare nell'auspicio di un'Unione Europea reale volano di
sviluppo economico e sociale, elemento facilitatore di
sburocratizzazione e digitalizzazione, più attenta al benessere
dei suoi cittadini.
Nel portare i saluti della Giunta regionale, la Presidenza umbra
ha centrato invece il suo intervento sul gap in termini di
infrastrutture sofferto dalla regione del Centro Italia,
invocando lo sviluppo di corridoi geografici non solo sull'asse
nord-sud ma anche in senso orizzontale, con collegamenti veloci
tra i due mari. Prima dell'inizio dei lavori, la Presidenza del
Cr Fvg aveva scambiato targhe e sigilli con le istituzioni
regionali umbre.
Hanno completato il dibattito gli interventi di Monica Puel,
facilitatrice dei percorsi partecipativi nell'ambito
dell'iniziativa L'Umbria per l'Europa, e dello specialista
Giorgio Repetto, dell'Università di Perugia, che ha tracciato il
quadro delle tante crisi europee, a partire dalla Brexit.
ACON/FA-fc