SALUTE. PROGETTO CATTINARA E BURLO IN III COMM: FONDI DA 140 A 208 MLN
(ACON) Trieste, 19 mag - L'Esecutivo del Friuli Venezia Giulia
ha approvato una revisione dell'accordo di programma con lo Stato
che interessa le tre grandi strutture ospedaliere del territorio
(Trieste, Udine e Pordenone) per aumentare le risorse a loro
dedicate da 437 a 505 milioni di euro complessivi. Nello
specifico, sono stati allocati a vantaggio del comprensorio
giuliano di Cattinara, che passa così dai 140 milioni di euro
inziali a 208 milioni, i quasi 30 milioni già stanziati con
l'approvazione del progetto esecutivo di riqualificazione
(necessari per ottenere l'autorizzazione della Commissione
sismica e avviare i lavori) e ulteriori 40, quale previsione di
spesa per la realizzazione nel suo ambito anche di un moderno
Covid hospital
Lo ha reso noto la stessa Giunta regionale nel corso dei lavori
della III Commissione permamente, riunita nell'aula consiliare
per procedere alle audizioni dei direttori generali dell'Azienda
sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi), Antonio
Poggiana, e dell'Irccs Burlo Garofolo di Trieste, Stefano
Dorbolò, in merito al progetto di riqualificazione di Cattinara e
alla realizzazione della nuova sede del nosocomio infantile.
Un'anticipazione giunta quasi alla fine di una seduta
(espressamente richiesta dai rappresentanti di Gruppi di
Opposizione e sottoscritta con 12 sigle) che aveva già avuto modo
di portare una lunga serie di contributi tecnici, storici e
operativi invocati dai promotori dell'istanza, desiderosi di
conoscere costi, tempistiche, volumetrie, posti letto, standard,
migliorie, criticità e impatti ambientali dell'opera, come quello
legato alla pineta di Cattinara.
Indispensabile, in tal senso, l'utilizzo di slide esplicative
che, per quanto riguarda Asugi e Cattinara, hanno supportato
l'intervento tecnico del Responsabile unico del procedimento
(Rup), Massimiliano Liberale, che ha ricordato una cronistoria
piuttosto complessa contraddistinata, a partire dal 2013, da
concorsi, progetti preliminari, gare di appalto, ricorsi,
ridefinizioni di graduatorie, contratti firmati, una risoluzione
per grave inadempimento (2019) e, infine, da un nuovo affidamento
dopo iter di subentro e ovvie complicazioni intermedie provocate
dalla pandemia (72 nuovi posti letto di Terapia intensiva e
semintensiva).
I primi lavori a Cattinara sono dunque iniziati il 4 febbraio
2022, legati al parcheggio sud-ovest da 350 posti, all'edificio
servizi e alle opere stradali collegate. Il progetto iniziale
prevedeva la ristrutturazione delle due torri di degenza, la
realizzazione di un collegamento con una terza torre, la nuova
sede del Burlo Garofolo e una serie di elementi complementari:
area organizzativa, parcheggi e palazzina di servizio (logistica,
spogliatoi e laboratori), aree sosta autobus e altri ambiti di
intervento con riqualificazione aree verdi.
Il quadro economico di partenza parlava di 140 milioni di euro e
di tre fasi di intervento in 6 anni, ma la rivoluzione anche
strutturale e operativa seguita al Covid-19 ha reso necessarie
alcune variazioni e la progettazione ex novo di uno specifico
cube hospital con conseguente dilatazione dei tempi fino a 8 anni
(quindi, due in più), anche per ridurre le interferenze,
intervenendo su una torre alla volta per non intralciare
l'attività sanitaria e per una minore durata dei lavori. Le
stanze sono state previste da uno o massimo due degenti con
un'area dipartimentale per studi medici e aree riunioni, nonché
spazi di supporto e attesa. Infine, per quanto concerne gli spazi
verdi e la viabilità, è previsto il ripristino dell'area con
forme arboree diverse dalle attuali: al taglio di 536 alberi
seguirà infatti la piantumazione di 3.365 alberi, tutti autoctoni
e cinque volte gli originari (2.829 più degli attuali).
La questione Burlo Garofolo, pur indipendente, si muove a sua
volta a cavallo di questo progetto e, come evidenziato dal dg
Dorbolò, è condizionata da una scelta compiuta quasi 20 anni or
sono (il dgr sul riordino della rete ospedaliera triestina con
trasferimento a Cattinara dell'Irccs risale infatti a fine 2004),
dall'età degli immobili disponibili (sede principale e ambulatori
sono del 1938 con ampliamenti seguiti nel 1946 e nel 1988, mentre
la palazzina laboratori è più recente, ma caratterizzata da
svariate problematiche) e da notevoli finanziamenti persi per
strada in vista di un trasloco che sembrava imminente.
"Un pesante fardello - così lo ha definito Dorbolò - che,
nonostante il trasferimento a Cattinara rimanga la scelta più
funzionale, ci pone comunque davanti a una situazione solo
temporanea e transitoria, in vista di quella definitiva,
condizionata da una ristrutturazione quasi impossibile e dalla
necessità di spazi ulteriori, come quelli acquisiti grazie al dgr
1734/2020 che ha messo a disposizione 7.235.000 euro. La volontà
nostra e della Regione è quella di difendere la specificità del
Burlo e il suo ruolo di riferimento anche nazionale nell'area
infantile, compresa la ricerca. Rimane anche da valutare cosa
sarà della sede attuale dopo il trasferimento, tra ipotesi di
vendita o la realizzazione di un hospice per cure palliative e di
una Cittadella della salute del bambino e dell'adolescente".
La discussione generale, per ottenere chiarimenti e dettagli, ha
coinvolto esclusivamente i sottoscrittori della richiesta di
audizione. Dal fronte Pd è stato auspicato un confronto con il
coinvolgimento dei professionisti per approfondire le criticità,
mentre da quello pentastellato è stato chiesto un focus su
volumi, posti letto e spazi (insieme a eventuali alternative per
salvare la pineta) per evitare ridimensionamenti e potenziare il
ruolo delle due strutture.
Gli esponenti del Gruppo Misto hanno invece rimarcato che,
secondo loro, si tratta di un ospedale già vecchio e che risale a
un'epoca caratterizzata da accorpamenti e concentrazioni: il
progetto ha 10 anni, ma la soluzione è attesa da oltre 20.
Preoccupano anche le caratteristiche delle stanze e le
prospettive di un reale ammodernamento.
In sede di replica, il dg Poggiana ha anticipato che "sono
previste solo stanze da uno o due degenti con servizi dedicati,
mentre i posti letto previsti tra Cattinara e Ospedale Maggiore,
secondo la programmazione sanitaria regionale, sono 624 ordinari
(tra i quali 328 di area internistica, 248 di area chirurgica e
24 di area riabilitativa), 50 di day hospital e ulteriori 80
attivabili in caso di future pandemie che non intaccherebbero le
torri di Cattinara, ma solo la nuova sede di Covid hospital".
Chiusura di seduta dedicata al commento del rappresentante della
Giunta regionale che ha assicurato che tutti gli standard
verranno rispettati e che le scelte sono state prese tenendo
conto di due obiettivi di fondo: poter contare su un Cattinara
moderno e funzionale e la conferma delle prospettive strategiche
del Burlo, salvaguardandone il patrimonio, insieme alla precisa
volontà di non ripartire da zero, allungando a dismisura i tempi
realizzativi con il rischio di arrivare a 20-30 anni.
ACON/DB-fc