STRAGE CAPACI. PRESIDENZA CR: TRENT'ANNI DOPO LA STESSA BATTAGLIA
(ACON) Trieste, 20 mag - Una bomba della potenza di cinquecento
chili di tritolo uccise il magistrato Giovanni Falcone, sua
moglie e tre agenti della scorta, ma non è riuscita a spegnere il
desiderio di giustizia e la volontà di affrancarsi dalla mafia e
da ogni altra forma di criminalità organizzata. Una battaglia che
sta a cuore a tutti gli italiani che credono nella legalità, un
impegno che vede anche il Friuli Venezia Giulia in prima linea,
grazie al lavoro dell'Osservatorio regionale antimafia e alla
vigilanza di forze dell'ordine e istituzioni.
È questa la riflessione sviluppata dalla Presidenza del Consiglio
regionale alla vigilia del trentesimo anniversario di una strage
che tocca ancora le nostre corde emotive più profonde. Il 23
maggio del 1992 Cosa Nostra eliminò fisicamente uno dei suoi
principali nemici, un giudice coraggioso che aveva compreso a
fondo la struttura e le ramificazioni dell'organizzazione
criminale e stava conseguendo importanti risultati investigativi.
E si trattava purtroppo solo del primo atto di una terribile
stagione di sangue che avrebbe trovato il suo culmine due mesi
dopo con l'assassinio di Paolo Borsellino, collega, amico e in
qualche modo erede di Falcone.
Parlando a nome dell'intera Assemblea legislativa, la massima
carica consiliare sottolinea inoltre quanto sia importante
ricordare tutte le vittime della strage di Capaci: la moglie di
Falcone, Francesca Morvillo, magistrato pure lei, e gli agenti
della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Ricordare nomi e persone, come fa ogni anno l'associazione Libera
con un'iniziativa simbolica importante, aiuta infatti a
identificarsi con il dolore delle tantissime famiglie che hanno
patito la violenza delle mafie.
Anche se episodi cruenti come quello di Capaci e di via D'Amelio
non si sono ripetuti negli ultimi anni - conclude la Presidenza -
la battaglia contro la criminalità organizzata non è certo
finita. Le mafie oggi agiscono il più delle volte sottotraccia,
infiltrandosi nell'economia legale, ed è importante continuare a
vigilare, alimentando gli anticorpi della società civile.
Per ricordare la strage di Capaci, un drappo bianco verrà esposto
nel palazzo del Consiglio regionale.
ACON/COM/fa