FOTOVOLTAICO. PETIZIONE A PRESIDENZA CR: NO IMPIANTI A TERZO AQUILEIA
(ACON) Trieste, 24 mag - Terzo di Aquileia dice sì all'energia
pulita e verde, che nasce dalle fonti rinnovabili, ma altrettanto
si oppone sia ai parchi fotovoltaici a terra che si vorrebbero
costruire nelle sue aree boscate e rurali per una cinquantina di
ettari, sia al consumo indiscriminato di suolo. Se parco deve
essere, che sia sfruttando aree non produttive come ex cave, ex
caserme, terreni inquinati, oppure che si sfruttino i tetti del
municipio, delle strutture sportive, dei capannoni e delle
scuole, ma si lascino stare i campi agricoli.
Lo hanno sottoscritto 300 dei 2.800 abitanti del Comune il cui
territorio si affaccia su quello di Aquileia, sito Unesco, e lo
hanno messo nero su bianco in una petizione che l'Amministrazione
comunale, accompagnata da una rappresentanza del Gruppo Pd, ha
portato all'attenzione della presidenza del Consiglio regionale.
Lo chiamano parco agrivoltaico - è stato spiegato - ma in realtà
è una definizione che non esiste in nessuna legge. Immaginatevi
cosa vogliano dire il corrispettivo di 50 campi di calcio
trasformati in una distesa di specchi, oltretutto fissati con
pali e travature a 2,5 metri d'altezza. Economicamente ci si
rende conto che, per la proprietà agricola che mette a
disposizione quei terreni, significa ottenere un guadagno pari a
3.000 euro all'ettaro contro i 700/800 se lavorati, ma sono aree
che non produrranno più e soprattutto è un progetto che non è
stato sottoposto al gradimento della comunità terzina.
L'agricoltura ha sicuramente bisogno di essere sostenuta e andare
verso l'energia da fonti rinnovabili è doveroso, ma non a scapito
della fertilità del suolo e di attività già a rischio come
l'apicoltura.
Si tratta di un primo caso, ma ce ne saranno molti altri - è
stato vaticinato -, se la Regione non interviene con una legge
sul tema. Infatti, 5 milioni di euro del Piano nazionale di
ripresa e resilienza (Pnrr) sono destinati al Consorzio di
bonifica pianura friulana per ristrutturare sistemi agricoli di
terreni sui quali in seguito andranno, però, installati parchi
fotovoltaici. Ciò significa doppio spreco: da un lato terreno
irrigato e ritenuto importante per la sua funzione agricola, ma
al contempo oggetto di valutazione della Regione per installare
impianti fotovoltaici.
La presidenza consiliare, che ha dovuto far presente che le
possibilità di opporsi al progetto sono molto limitate ma si è
anche trovata d'accordo sul fatto che agrivoltaico dovrebbe voler
dire che sotto si può continua a coltivare, assegnerà la
petizione alla IV Commissione, competente per materia, per
l'opportuno approfondimento.
ACON/RCM-fc
Consegna della petizione alla presidenza del Consiglio regionale
Consegna della petizione alla presidenza del Consiglio regionale
Consegna della petizione alla presidenza del Consiglio regionale
Consegna della petizione alla presidenza del Consiglio regionale