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FOTOVOLTAICO. PETIZIONE A PRESIDENZA CR: NO IMPIANTI A TERZO AQUILEIA

24.05.2022
15:40
(ACON) Trieste, 24 mag - Terzo di Aquileia dice sì all'energia pulita e verde, che nasce dalle fonti rinnovabili, ma altrettanto si oppone sia ai parchi fotovoltaici a terra che si vorrebbero costruire nelle sue aree boscate e rurali per una cinquantina di ettari, sia al consumo indiscriminato di suolo. Se parco deve essere, che sia sfruttando aree non produttive come ex cave, ex caserme, terreni inquinati, oppure che si sfruttino i tetti del municipio, delle strutture sportive, dei capannoni e delle scuole, ma si lascino stare i campi agricoli.

Lo hanno sottoscritto 300 dei 2.800 abitanti del Comune il cui territorio si affaccia su quello di Aquileia, sito Unesco, e lo hanno messo nero su bianco in una petizione che l'Amministrazione comunale, accompagnata da una rappresentanza del Gruppo Pd, ha portato all'attenzione della presidenza del Consiglio regionale.

Lo chiamano parco agrivoltaico - è stato spiegato - ma in realtà è una definizione che non esiste in nessuna legge. Immaginatevi cosa vogliano dire il corrispettivo di 50 campi di calcio trasformati in una distesa di specchi, oltretutto fissati con pali e travature a 2,5 metri d'altezza. Economicamente ci si rende conto che, per la proprietà agricola che mette a disposizione quei terreni, significa ottenere un guadagno pari a 3.000 euro all'ettaro contro i 700/800 se lavorati, ma sono aree che non produrranno più e soprattutto è un progetto che non è stato sottoposto al gradimento della comunità terzina. L'agricoltura ha sicuramente bisogno di essere sostenuta e andare verso l'energia da fonti rinnovabili è doveroso, ma non a scapito della fertilità del suolo e di attività già a rischio come l'apicoltura.

Si tratta di un primo caso, ma ce ne saranno molti altri - è stato vaticinato -, se la Regione non interviene con una legge sul tema. Infatti, 5 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sono destinati al Consorzio di bonifica pianura friulana per ristrutturare sistemi agricoli di terreni sui quali in seguito andranno, però, installati parchi fotovoltaici. Ciò significa doppio spreco: da un lato terreno irrigato e ritenuto importante per la sua funzione agricola, ma al contempo oggetto di valutazione della Regione per installare impianti fotovoltaici.

La presidenza consiliare, che ha dovuto far presente che le possibilità di opporsi al progetto sono molto limitate ma si è anche trovata d'accordo sul fatto che agrivoltaico dovrebbe voler dire che sotto si può continua a coltivare, assegnerà la petizione alla IV Commissione, competente per materia, per l'opportuno approfondimento. ACON/RCM-fc



Consegna della petizione alla presidenza del Consiglio regionale
Consegna della petizione alla presidenza del Consiglio regionale
Consegna della petizione alla presidenza del Consiglio regionale
Consegna della petizione alla presidenza del Consiglio regionale