SALUTE. RESPINTA MOZIONE CENSURA ASSESSORE. GOVERNATORE: MI RICANDIDO
(ACON) Trieste, 24 mag - Attacco e contrattacco. La mozione di
censura nei confronti del vicegovernatore con delega alla Salute,
sottoscritta da tutti i gruppi di Opposizione e ampiamente
argomentata da 12 diversi consiglieri intervenuti in Aula, è
stata respinta dal voto compatto della Maggioranza di
centrodestra. Con un'ulteriore conseguenza politica: proprio
sulla base di queste aspre critiche, il governatore del Friuli
Venezia Giulia ha spiegato di essere ancor più motivato a
presentarsi alle prossime elezioni regionali, ufficializzando la
sua ricandidatura, con l'obiettivo di portare avanti il lavoro
svolto negli ultimi quattro anni.
È dunque un clima di radicale contrapposizione politica quello
che si è respirato nel corso del lungo dibattito che si è
concluso con 26 voti contrari alla mozione e 20 favorevoli,
quelli dei consiglieri di Opposizione e dell'intero gruppo Misto.
Le tesi dell'accusa sono state sostenute innanzitutto dal gruppo
del Pd, attraverso il primo firmatario della mozione. Alla base
della richiesta di sfiducia - è stato detto - ci sono una serie
di casi, a partire dalla recente vicenda degli Atti aziendali,
per proseguire con la gestione del concorso Sores, lo scambio tra
direttore generale dell'Asfo e direttore Arcs, i cambi di guida
alla direzione centrale, la petizione per la sanità pubblica che
ha raggiunto in breve tempo le 16mila firme, il troppo ampio
turnover del personale.
Il gruppo del Movimento Cinque Stelle ha invece parlato di palesi
omissioni e falsità nel rievocare le argomentazioni della Giunta
dopo la diffusione del report ministeriale sugli ospedali di
Palmanova e Gorizia, a proposito del numero di posti letto e
della situazione dei Pronto soccorso. Al vicegovernatore viene
rivolta l'accusa di non aver lavorato con la necessaria
trasparenza.
Dal Gruppo misto sono arrivati rilievi anche sulla politica del
personale, in quanto è stato sottolineato l'aumento delle fughe
quando invece ci sarebbe la necessità di attrarre
professionalità. Nel mirino anche la gestione del Covid da parte
dell'assessorato, che avrebbe messo in luce incongruenze nei
piani, indicazioni tardive alle strutture per anziani,
inefficienze in fatto di mascherine e sistemi di controllo.
Ribadite anche le critiche per la mancata riforma della Rete di
emergenza.
Il Patto per l'Autonomia ha precisato che la mozione di censura
non mette in discussione il rispetto per l'impegno del
vicegovernatore, ma ha puntato il dito contro quelli che ritiene
errori di impostazione della governance e difficoltà di rapporto
con le sigle sindacali. Il gruppo è perplesso per le recenti
nomine che toccano il Friuli occidentale e l'Arcs. Da parte dei
Cittadini è stato sottolineato il malcontento degli utenti,
sempre più diffuso: il senso della mozione sarebbe proprio quello
di fermarsi a riflettere per comprendere come migliorare la
situazione nell'ultimo anno di legislatura, guardando
innanzitutto alla sofferenza degli ospedali, ai servizi che si
stanno sguarnendo e alla fuga dei professionisti della sanità.
Ancora dal Pd è stata espressa la preoccupazione per il 50 per
cento di visite ed esami sostenuti a pagamento - una scelta
obbligata per tanti cittadini che non vogliono attendere i tempi
lunghi del sistema pubblico - e il problema del nomadismo
sanitario che riguarda le prestazioni e gli stessi professionisti.
Di tutt'altro tenore ovviamente le considerazioni dei gruppi di
Maggioranza. Secondo Progetto Fvg/Ar è la pandemia che ha
pregiudicato il decollo della riforma sanitaria, costringendo
l'assessore a un impegno straordinario. Non si può e non si deve
dunque intentare alcun processo. Della stessa opinione il gruppo
di Fratelli d'Italia, che ha ricordato come il problema del
personale medico tocchi tutte le regioni e tutti Paesi europei.
Da parte di FdI dunque massimo sostegno alla Giunta e al
vicegovernatore, con il quale c'è da sempre - è stato spiegato -
una normale dialettica politica.
La Lega ha parlato di due anni Covid incredibili, che hanno
costretto l'assessore a barricarsi a Palmanova con impegni e
incontri anche sabato e domenica. Il Carroccio respinge quella
che considera una denigrazione personale senza, alle spalle, una
visione generale della sanità. E ha risposto alle critiche sulla
gestione della III Commissione permanente, ricordando che le
riunioni sono state ben 128. Forza Italia ha parlato poi di atto
inutile, assurdo e scorretto, presentato senza la minima volontà
di raggiungere obiettivi costruttivi per i cittadini, rispondendo
punto su punto alle critiche in tema di investimenti, atti
aziendali, personale e petizioni.
L'intervento più lungo e articolato è arrivato infine dal
governatore, che ha innanzitutto risposto a quanti avevano
parlato di management sanitario non all'altezza, con poca
esperienza, scelto perché più facile da controllare. Il
presidente della Giunta ritiene profondamente sbagliato offendere
e umiliare professionisti della sanità che hanno tutti i titoli
per ricoprire i loro incarichi e che sono stati in prima linea a
combattere la pandemia. Nel ricordare il precedente relativo
all'assessore alla Cultura e dunque nel prendere atto che le
mozioni di censura sono diventate un'abitudine per l'Opposizione,
il governatore ha poi espresso solidarietà al suo vice,
ringraziandolo per il lavoro svolto in questi anni e per il
percorso di riforma avviato.
Il presidente della Regione è convinto poi che la politica non
debba prendere in giro i cittadini promettendo soluzioni
miracolistiche, quando anche l'aumento delle specializzazioni,
già deciso, richiederà qualche anno per vedere all'opera nuovi
professionisti. E ha ricordato che la sua Giunta ha aumentato e
non sottratto risorse alla Sanità. Secondo il governatore è
ideologica anche la battaglia contro il privato convenzionato,
che fa parte delle risposte pubbliche di sanità. Ha ricordato
infatti che in molte altre Regioni, alcune delle quali governate
dal Centrosinistra, la spesa pro capite per il privato
accreditato è più alta che in Fvg. Difeso anche il lavoro
dell'assessore in Aula e in Commissione, dove sono state evase
326 interrogazioni a risposta immediata, e 109 tra interrogazioni
e interpellanze.
Le repliche hanno approfondito il solco politico tra Maggioranza
e Opposizioni. Il primo firmatario della mozione ha respinto
l'accusa di voler denigrare i professionisti della sanità,
supportato da due altri consiglieri del Pd. Il gruppo dem ha
ricordato che le figure apicali delle aziende sanitarie sono di
nomina politica e come tali devono essere soggette a giudizio
politico, e ha ripreso il tema della commissione d'inchiesta sul
Covid, decisa anche in Regioni governate dal Centrodestra. Sempre
dal Pd è arrivato anche un duro attacco alla gestione della
Sanità nel Pordenonese, e il rammarico per non aver sentito alcun
mea culpa da parte della Maggioranza, nemmeno sull'idea di una
nave-lazzaretto ai tempi dell'emergenza Covid. Nel commentare
l'ufficializzazione della ricandidatura del governatore, il M5S
si è detto convinto che questo presupponga la conferma
dell'attuale vicepresidente nella gestione della Sanità.
Tutte considerazioni rispedite al mittente da esponenti di FdI,
FI e Lega, che hanno ribadito a voce la fiducia al
vicegovernatore prima di esprimerla nel voto finale, esercitato
con la formula dell'appello nominale.
ACON/FA-fc