SALUTE. M5S: MOZIONE CENSURA, IL PRESIDENTE NON SMENTISCE LE CRITICITÀ
(ACON) Trieste, 24 mag - Per i consiglieri regionali del M5S,
il presidente della Regione non ha smentito una sola delle
criticità che hanno sollevato in Aula attraverso una mozione di
censura nei confronti dell'assessore alla Salute. Dopo una tale
presa di coscienza, si aspettano un'assunzione di responsabilità
da parte sua, anche alla luce della sua annunciata ricandidatura.
Nulla è stato detto, secondo loro, in merito alle omissioni e
falsità dell'assessore rispetto al report del ministero, dopo le
ispezioni negli ospedali di Palmanova e Gorizia: mentre
l'assessore affermava come non emergessero criticità, il
documento ministeriale sottolineava l'errato conteggio delle
terapie intensive, la sovrapposizione dei percorsi Covid/non
Covid con l'aumento del rischio di contagio e il disallineamento
dei flussi informativi.
Tutti aspetti su cui il presidente non ha in alcun modo
ribattuto, mentre ha confermato e preso atto di come il Friuli
Venezia Giulia sia stato la peggiore Regione in Italia per
mortalità da Covid 19 nel 2021, cercando maldestramente di
fornire una giustificazione. È da un anno e mezzo, afferma il
Gruppo pentastellato, che chiedono un approfondimento su questo
tema, considerato che anche ricercatori dell'università di Udine
sottolineano come questo dato preoccupante non possa essere
spiegata solamente con l'anzianità della nostra popolazione.
Quella che hanno ascoltato in Aula, è stata una difesa d'ufficio
della gestione della sanità e dei manager nominati dallo stesso
numero uno della Regione. Da parte loro, non c'è mai stato un
attacco ai professionisti e ai tecnici, che ringraziano, ma
sottolineano come l'errore più grave sia stato probabilmente
preporre alla guida dei nuovi enti dirigenti i cui curricula, in
molti casi, non sono all'altezza della complessità. Scelta di
competenza del presidente, dovuta - secondo i pentastellati -
alla maggiore manovrabilità dei manager. La gestione autoritaria
dell'assessore alla Salute, caratterizzata da provvedimenti
calati dall'alto e dalla mancanza di ascolto dei professionisti,
delegittimati quando hanno osato sollevare alcune criticità, ha
causato un clima di sfiducia per chi lavora in prima linea.
ACON/COM/rcm