SALUTE. PD: MOZIONE CENSURA, LA GESTIONE DELL'ASSESSORE È FALLIMENTARE
(ACON) Trieste, 24 mag - Per i consiglieri regionali del Pd,
firmatari della mozione discussa in Aula di censura nei confronti
dell'operato dell'assessore alla Salute, la gestione della sanità
da parte sua è manifestamente fallimentare e il tentativo del
presidente del Friuli Venezia Giulia di girare la frittata
facendo passare le Opposizioni (che evidentemente si vorrebbero
silenti, così come medici e cittadini) come delle bugiarde e
ingrate rispetto a chi lavora nel sistema salute, è vergognoso.
Il problema, per loro, è la guida politica, non certo il lavoro
di chi si trova in prima linea e il fatto che presidente e
Centrodestra si rifiutino di prenderne atto è un danno agli
operatori, ai cittadini e al loro diritto alla salute.
A loro dire, il presidente della Regione ha evitato i passaggi
più critici della mozione, parlando solo di gestione della
pandemia da Coronavirus, tema che non hanno nemmeno toccato,
tentando di sviare ulteriormente l'attenzione dai temi della
mozione, inventando l'accusa di voler denigrare gli operatori
sanitari. Non c'è traccia di una sola parola del genere nel
documento nei confronti degli operatori e dei medici, ai quali va
tutta la loro gratitudine. Non sono stati loro ad aver fatto
passerelle sui territori per promettere riaperture impossibili, o
sbandierare milioni di euro di investimenti fatti in gran parte
grazie all'intervento dello Stato, ma altri.
Oggi hanno posto tutti i problemi di un sistema salute gestito in
maniera fallimentare, a partire dalla pesante e grave carenza di
personale in molti reparti e le continue dimissioni dal comparto
sanitario pubblico regionale, che mettono in evidenza le
difficoltà organizzative in cui sono costretti a operare medici e
infermieri. Questo, fanno presente ancora i dem, a fronte delle
15mila firme di cittadini depositate qualche settimana fa a
sostegno della petizione a tutela della sanità pubblica,
petizione che evidenzia gravi disagi e mancanze sui servizi
sociosanitari, denuncia gravi problematiche di accesso alle
prestazioni e alle cure, formula una pressante richiesta di
revisione delle politiche sociosanitarie regionali.
E ancora: le dimissioni del primo direttore dell'agenzia di
coordinamento Arcs; i due cambi, in 18 mesi, del direttore
centrale Salute; la vicenda legata al concorso per la direzione
della Sores; le ispezioni ministeriali legate ai posti letto
Covid; gli atti aziendali delle Aziende sanitarie, prima bocciati
e poi approvati, come l'ultima di una delle molte criticità che
ha minato un sistema in passato considerato un'eccellenza a
livello nazionale, ora di fatto non governato.
ACON/COM/rcm