SALUTE. PATTO: CONFLITTO DI INTERESSI PER COMMISSARIO DELLA ASP MORO
(ACON) Trieste, 25 mag - Per i consiglieri regionali del Patto
per l'Autonomia, le dichiarazioni della Giunta date in Aula in
risposta alla loro interrogazione su quanto sta succedendo
all'Azienda pubblica di servizi alla persona (Asp) Daniele Moro
hanno dell'incredibile e parlano di situazione disastrosa, che ha
portato, dopo oltre dieci anni di gestione totalmente in capo al
Centrodestra, con presidenti e Consigli di amministrazione scelti
direttamente dai vertici comunali, al commissariamento dell'ente
che gestisce un settore fondamentale dei servizi
socio-assistenziali del Medio Friuli da parte della Regione.
L'assessore referente, riportano i rappresentanti del Patto, ha
affermato che la responsabilità è della cooperativa sociale che
ha ricevuto l'affidamento del servizio e ha rincarato la dose
sostenendo che il consorzio Vives, titolare dell'appalto, non
rappresenta neanche vera cooperazione sociale perché questa non
può sostenere un'esposizione finanziaria come quella cui è
costretta nel rapporto con l'Asp Moro. Quindi, oltre al danno di
essere pagati con ritardi scandalosi e vantare un credito verso
l'Asp che supera i due milioni di euro, le cooperative sociali
vengono anche accusate di essere la causa del commissariamento
dell'ente, mentre qiueste, per il Patto, si sono limitate a svolgere
un incarico stabilito da una regolare gara d'appalto.
Ancora più incredibile, per i consiglieri di Opposizione, è la
situazione che si sta verificando in seno all'Asp Moro dopo le
prime azioni del commissario nominato dalla Giunta regionale, che
il 4 maggio scorso ha affidato alla società SocialTeam la
gestione del servizio infermieristico della casa di riposo e pare
intenda affidare anche il resto dei servizi in capo all'Asp alla
stessa società. La cosa che risulta totalmente inopportuna, per
il Patto, è che l'amministratore unico di SocialTeam è lo stesso
commissario, che quini potrebbe affidare a sé stesso un servizio
che potrebbe arrivare a valere svariati milioni di euro.
La Giunta in questo non trova niente di strano, denunciano ancora
i consiglieri; anzi, attribuisce la causa di questa situazione al
fatto che la cooperativa sociale che gestiva in precedenza il
servizio, in seguito ad un regolare bando a evidenza pubblica,
non ha fatto valere i suoi diritti a fronte del ritardo con cui
veniva pagata. Il loro augurio è che si sia trattato di uno
svarione e che il commissario venga richiamato dall'Esecutivo
regionale a svolgere il suo compito con la dovuta trasparenza, a
partire dai chiarimenti necessari sul conflitto di interessi in
cui è coinvolto.
ACON/COM/rcm