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SALUTE. PATTO: CONFLITTO DI INTERESSI PER COMMISSARIO DELLA ASP MORO

25.05.2022
17:18
(ACON) Trieste, 25 mag - Per i consiglieri regionali del Patto per l'Autonomia, le dichiarazioni della Giunta date in Aula in risposta alla loro interrogazione su quanto sta succedendo all'Azienda pubblica di servizi alla persona (Asp) Daniele Moro hanno dell'incredibile e parlano di situazione disastrosa, che ha portato, dopo oltre dieci anni di gestione totalmente in capo al Centrodestra, con presidenti e Consigli di amministrazione scelti direttamente dai vertici comunali, al commissariamento dell'ente che gestisce un settore fondamentale dei servizi socio-assistenziali del Medio Friuli da parte della Regione.

L'assessore referente, riportano i rappresentanti del Patto, ha affermato che la responsabilità è della cooperativa sociale che ha ricevuto l'affidamento del servizio e ha rincarato la dose sostenendo che il consorzio Vives, titolare dell'appalto, non rappresenta neanche vera cooperazione sociale perché questa non può sostenere un'esposizione finanziaria come quella cui è costretta nel rapporto con l'Asp Moro. Quindi, oltre al danno di essere pagati con ritardi scandalosi e vantare un credito verso l'Asp che supera i due milioni di euro, le cooperative sociali vengono anche accusate di essere la causa del commissariamento dell'ente, mentre qiueste, per il Patto, si sono limitate a svolgere un incarico stabilito da una regolare gara d'appalto.

Ancora più incredibile, per i consiglieri di Opposizione, è la situazione che si sta verificando in seno all'Asp Moro dopo le prime azioni del commissario nominato dalla Giunta regionale, che il 4 maggio scorso ha affidato alla società SocialTeam la gestione del servizio infermieristico della casa di riposo e pare intenda affidare anche il resto dei servizi in capo all'Asp alla stessa società. La cosa che risulta totalmente inopportuna, per il Patto, è che l'amministratore unico di SocialTeam è lo stesso commissario, che quini potrebbe affidare a sé stesso un servizio che potrebbe arrivare a valere svariati milioni di euro.

La Giunta in questo non trova niente di strano, denunciano ancora i consiglieri; anzi, attribuisce la causa di questa situazione al fatto che la cooperativa sociale che gestiva in precedenza il servizio, in seguito ad un regolare bando a evidenza pubblica, non ha fatto valere i suoi diritti a fronte del ritardo con cui veniva pagata. Il loro augurio è che si sia trattato di uno svarione e che il commissario venga richiamato dall'Esecutivo regionale a svolgere il suo compito con la dovuta trasparenza, a partire dai chiarimenti necessari sul conflitto di interessi in cui è coinvolto. ACON/COM/rcm



I consiglieri regionali del Patto per l'Autonomia