OMNIBUS. AULA CONFERMA CRITERI E REQUISITI PER INCENTIVI CASA
(ACON) Trieste, 26 mag - I primi capitoli del disegno di legge
Omnibus 2022 approvati dall'Aula in apertura di terza e ultima
giornata di lavori hanno riguardato patrimonio (Capo VI),
infrastrutture, territorio e viabilità (Capo VII).
Poche le modifiche al testo base. Ad essere stati accolti, pur
con le astensioni e le contrarietà delle Opposizioni, sono stati
solo gli emendamenti aggiuntivi della Lega, a cominciare da
quello che prevede, in ambito di concessioni e conferimento di
funzioni in materia di demanio idrico regionale, l'adeguamento
della normativa regionale a quella nazionale per le procedure di
evidenza pubblica, con l'assegnazione diretta al canone base
indicato nell'avviso di presentazione della domanda a coloro che
possiedono il requisito di giovane imprenditore agricolo, con
delle specifiche sulle modalità in caso di più domande.
Altra richiesta approvata, riguarda un contributo di 140mila euro
al Comune di Ravascletto non più per ammodernare la scuola
materna, ma l'edificio comunale polifunzionale adibito a ufficio
turistico, scuola sci e bar con l'efficientamento energetico e il
superamento delle barriere architettoniche dell'edificio.
Se questa modifica si è presentata molto circostanziata, quella
seguente è stata bollata dalle Opposizioni come fin troppo
generica, in quanto si aggancia alla norma regionale 2/2000
(legge finanziaria 2000) e prevede una deroga generale
all'utilizzo di contributi già concessi a tutti i Comuni per la
realizzazione di opere pubbliche, giustificando lo slittamento
dei tempi per l'aggiudicazione definitiva dei lavori con le
difficoltà operative causate dalla pandemia da Covid 19. A nulla
sono servite le richieste del Pd a conoscere i nomi dei Comuni
realmente interessati (sono solo alcuni, non tanti, ha risposto
la Giunta) e perché ci si rifaccia solo ai casi della Lr 2/2000.
Ad essere ritoccata è stata, poi, la Lr 19/2009 (Codice
dell'urbanistica) quanto al regolamento edilizio comunale e
strumenti urbanistici: si dà la possibilità, ai Comuni, di
adottare protocolli di sostenibilità energetica e ambientale
ulteriori rispetto a quello assunto a livello nazionale, con la
specifica che solo il protocollo nazionale è il riferimento per
l'assolvimento degli standard minimi in sede di rilascio del
titolo abitativo, mentre gli ulteriori protocolli comunali
possono essere utilizzati per bonus o di deroghe adottate a
livello comunale. Anche in questo caso, a nulla sono valse le
rimostranze e gli avvisi di errore da parte delle Opposizioni,
che hanno chiesto anche specifiche sul significato delle deroghe
previste.
Infine, sono stati convenuti lo stralcio e l'invio alla
Commissione competente per materia, richiesti dal Pd e dalla
Giunta, della richiesta di Forza Italia di intervenire sulla Lr
5/2007 di riforma dell'urbanistica e disciplina dell'attività
edilizia e del paesaggio, in particolare per quanto riguarda le
disposizioni per le varianti di livello comunale agli strumenti
urbanistici, per verificare presso il ministero della Cultura
come agire affinché non si sollevino contenziosi che
bloccherebbero i procedimenti.
Quanto agli emendamenti respinti delle Opposizioni, l'Aula si è
soffermata soprattutto sulle disposizioni similari contenute in
due del Pd e uno del M5S, volte a modificare le norme introdotte
dal Centrodestra nella Lr 1/2016 di riforma organica delle
politiche abitative. L'intento era quello di eliminare le
richieste, rivolte ai soli cittadini extracomunitari, del
requisito di residenza in Friuli Venezia Giulia di almeno 5 anni
negli 8 precedenti la domanda di beneficio regionale e il dover
dimostrare di non possedere beni immobili nel Paese di origine o
di provenienza, specifica su cui è intervenuta anche la Corte
costituzionale che l'ha ritenuta irrilevante e pretestuosa.
Levata di scudi della Maggioranza in difesa delle disposizioni
introdotte nella Lr 1/2016, a cui si è aggregata la Giunta
regionale che ha ribadito la convinzione che, altrimenti, ad
essere penalizzati sarebbero i cittadini italiani, visto che per
loro tale obbligo è previsto. Ma loro non devono dimostrare di
possedere beni immobili fuori dai confini italiani, quindi il
ragionamento non regge, è stata l'inutile replica del Gruppo
Misto. Quanto più riusciremo a colmare le differenze tra le
persone invece che accrescerle, più saremo amministratori e
governatori di successo, ha detto il Pd.
ACON/RCM-fc