SISMA. ORCOLAT 45, PRESIDENZA CR: GRAZIE MILITARI, REINTRODURRE LEVA
(ACON) Udine, 28 mag - "Io quando viene il terremoto vado nella
tenda dei soldati, così non ho più paura". È tutto in questa
frase di un ragazzo friulano, nei tragici giorni del maggio 1976,
il significato del libro "Orcolat 45", un omaggio ai tanti
reparti dell'Esercito - ma anche a enti e associazioni - che
intervennero con grande tempestività per fronteggiare la
drammatica emergenza.
Il volume, curato da Carlo Dorigo e Donatello Brugiolo e
patrocinato dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, è
stato presentato oggi nel salone del Parlamento della Patria del
Friuli, a Udine, accompagnato dall'intensa proiezione di un
filmato dell'Esercito che documenta la lunga e complessa attività
nell'immediato dopo-sisma, come hanno spiegato i rappresentanti
dell'Associazione nazionale del Fante di Cividale, che ha portato
avanti l'iniziativa della pubblicazione.
Presente alla cerimonia, la Presidenza del Consiglio regionale ha
parlato di un libro che in qualche modo chiude la vicenda del
terremoto dal punto di vista storico e ha voluto rendere omaggio
ai tantissimi militari di leva che erano presenti in Friuli e,
poco più che diciottenni, spesso provenienti da regioni lontane,
prestarono aiuto alle popolazioni, confrontandosi con una
comunità diversa dalla propria. E tutto questo è stato reso
possibile - è stato ancora detto nel corso dell'intervento - dal
servizio di leva obbligatorio che ha formato decine di migliaia
di giovani, non solo sul piano militare ma anche su quello della
solidarietà e dei valori.
La Presidenza ha osservato che se in Italia il senso civico oggi
risulta scolorito, lo si deve anche alla cancellazione della
leva, che consentì l'emancipazione di tanti giovani e anche
l'attivazione del cosiddetto ascensore sociale, con il
progressivo emergere della classe media, vera ricchezza del
Paese. L'auspicio è dunque quello della reintroduzione della leva
in qualche nuova forma, adattandola ai tempi, anche per
ingrossare le fila di quelle associazioni, come gli alpini, che
rischiano di trovarsi senza più giovani e dunque senza ricambio.
L'obiettivo sarebbe anche quello di contrastare la democrazia
recitativa, così definita dalla Presidenza, che pensa di
assolvere i suoi doveri solo al momento delle elezioni, senza poi
bisogno di confrontarsi con i corpi sociali. La Presidenza ha poi
osservato che il post terremoto ha consentito al Friuli di
cambiare faccia, grazie alla ricostruzione.
Nel corso della cerimonia, preceduta stamattina dalla deposizione
di una corona d'alloro al Monumento ai Caduti di piazza Libertà
in occasione della Festa della Fanteria, è stata ricostruita la
complessa struttura organizzativa alla base del lavoro
dell'Esercito nel 1976, tanto più preziosa in quanto la
Protezione civile - istituita nel 1992 - non era ancora nata.
All'evento hanno partecipato anche il Comune di Udine, padrone di
casa, rappresentato dal vicesindaco, e il presidente nazionale
dell'Associazione del fante. Agli autori di Orcolat 45 e all'Anf
di Cividale è stato donato il sigillo del Consiglio regionale.
ACON/FA