SALUTE. GRUPPI OPPOSIZIONE: STUDIO PISA FA EMERGERE PESANTI CRITICITÀ
(ACON) Trieste, 14 giu - Una fotografia impietosa della sanità
regionale. Così i gruppi di Opposizione in Consiglio regionale
hanno definito in una conferenza stampa i risultati della
valutazione preliminare della Scuola Universitaria Superiore
Sant'Anna di Pisa sulla performance del Servizio sanitario del
Friuli Venezia Giulia per il 2021. Secondo le Opposizioni - come
si legge in una nota congiunta diffusa dal Movimento 5 Stelle -
gli indicatori e i cosiddetti "bersagli" evidenziano numerose
criticità, con il Fvg che risulta fanalino di coda, insieme alla
Basilicata, tra le regioni considerate nel report.
Lo studio, spiegano i consiglieri M5S, ha analizzato la capacità
di resistere alla pandemia continuando a erogare le attività e di
riprendere le prestazioni: in molti casi, quali ad esempio il
volume degli interventi chirurgici oncologici, "non solo non si è
recuperato il terreno perso nel 2020 a causa della pandemia, ma
il Friuli Venezia Giulia è stata l'unica regione a peggiorare,
mentre altri hanno recuperato e, in alcuni casi fatto meglio
rispetto al periodo pre-Covid".
Ma la nostra regione, sempre secondo i pentastellati, presenta
criticità anche per quanto riguarda il costo sanitario pro
capite, le vaccinazioni anti Covid, l'appropriatezza operativa e
prescrittiva, con un elevato tasso di risonanze magnetiche
muscolo scheletriche. Siamo i peggiori - si legge ancora nella
nota - per il rispetto dei tempi massimi negli interventi
chirurgici per tumore e per i controlli oncologici,
l'obsolescenza tecnologica e per tasso di ospedalizzazione dei
ricoveri oltre i trenta giorni. Non è una pagella, ma la
dimostrazione che le scelte dei manager e dei decisori politici
che governano questa regione non vanno nella giusta direzione.
"L'assessore Riccardi - continuano i consiglieri M5S - ci spieghi
perché siamo i fanalini di coda, ben distanti da Veneto e
Toscana, le regioni più virtuose".
"Dietro questi eclatanti dati negativi, che preoccupano molto ma
ormai non sorprendono più, c'è la sofferenza di migliaia di
cittadini del Friuli Venezia Giulia che attendono di essere
curati", hanno aggiunto i consiglieri dei Cittadini, per i quali
"il dolore della gente non può più essere coperto dalla
propaganda di Riccardi e Fedriga che si ostinano a negare
l'evidenza dei fatti".
Assieme ai cittadini che ogni giorno combattono per la loro
salute, il Gruppo civico ha dichiarato di voler continuare a
denunciare tutte le lacune di un sistema sanitario regionale che,
nonostante i grandi investimenti, continua a peggiorare sulle
liste di attesa e sulla fuga del personale sanitario dai nostri
ospedali. "Se l'assessore alla Salute venderà gli atti aziendali
come la soluzione a questi problemi, sarà un grosso tranello"
secondo i Cittadini, fermamente convinti che con gli atti
aziendali, per come sono nati con dinamiche non basate su criteri
di efficienza e produttività, la situazione non potrà che
peggiorare: "La cosa più grave è che la Giunta se ne sta
accorgendo in ritardo e a posteriori, quando i danni sono ormai
irreparabili".
"Basta propaganda sulla sanità, i dati dell'indagine Bersaglio
sono drammatici e mostrano un Fvg peggiorato più di tutti e con i
più bassi margini di miglioramento", sostengono i consiglieri del
Partito Democratico. "Pesa in maniera determinante l'assenza di
organizzazione e gli atti aziendali dimostrano come il
Centrodestra stia mettendo in atto un piano che sta spogliando e
svilendo la rete di ospedali del territorio. Le forti
problematiche delle liste d'attesa continuano a pesare sui
cittadini: uno su due si paga le visite di tasca propria, un
fatto grave che aumenta le disuguaglianze e che dimostra che chi
se lo può permettere velocizza visite e diagnosi, gli altri
restano intrappolati in inesorabili liste d'attesa".
Ora, per il Pd, è necessaria un'operazione verità che chiarisca
le reali difficoltà e permetta di approntare risposte: "Chi
governa ci dica cosa intende fare alla luce di questi dati, senza
usare scuse, perché non si può continuare a pensare di usare la
pandemia come un tappeto sotto cui nascondere i problemi del
sistema e le mancanze della riforma voluta dal Centrodestra".
Secondo il Gruppo Misto, una regione una volta eccellente per la
sua sanità oggi è una realtà meno che mediocre, ma si tratterebbe
di "un disastro annunciato. La chirurgia oncologica non rispetta
i tempi massimi ed è valutata "pessima" dalla Scuola Sant'Anna,
le decine di milioni spese per diminuire le liste di attesa
servono a ben poco senza un controllo sull'appropriatezza
diagnostica. Aumentano le degenze sul fronte medico e chirurgico,
mentre l'alto tasso di amputazioni legate al diabete dimostra
come l'assistenza territoriale sia in crisi". Secondo il Misto
manca progettualità, assistiamo soltanto ad annunci e a una fuga
dalle responsabilità, quando la politica dovrebbe fornire ai
tecnici gli elementi per pianificare.
"Cos'altro deve succedere?", si chiede il Patto per l'Autonomia,
che ha denunciato più volte le tante criticità della sanità
regionale, gli errori a ripetizione nell'impostazione della
governance, "le scelte fallimentari della Giunta Fedriga che
hanno minato un sistema già in crisi, oggi in cortocircuito. Lo
ha confermato, se ancora ce ne fosse stato bisogno, l'Istituto
Sant'Anna di Pisa che ha fornito una fotografia impietosa della
sanità del Friuli-Venezia Giulia. Serve altro all'Esecutivo per
prendere atto della situazione e cambiare immediatamente rotta?".
I consiglieri del Patto confermano la disponibilità a collaborare
nelle sedi opportune per individuare soluzioni che permettano di
affrontare i problemi della sanità regionale, le cui
ripercussioni sul diritto alla salute sarebbero ben evidenti.
Secondo Open Sinistra Fvg, infine, lo studio mette in chiaro la
responsabilità dei manager e della politica: "Essere i peggiori
per obsolescenza tecnologica significa non avere capacità di
attrazione nei confronti delle migliori professionalità". Il dato
sulle amputazioni relative al diabete confermerebbe come la
sanità territoriale non abbia la forza per evitare queste
soluzioni estreme. "Con il prossimo assestamento di bilancio
arriveranno altre ingenti risorse per la sanità, ma non è un
problema di quantità di fondi, bensì di efficacia della spesa:
l'auspicio di Open è che si tenga conto di questi indicatori per
intervenire dove c'è bisogno, altrimenti la situazione peggiorerà
ancora".
ACON/COM/fa