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FLORA E FAUNA. PARERE POSITIVO IV COMM A MODIFICHE REGOLAMENTO

15.06.2022
14:19
(ACON) Trieste, 15 giu - Il regolamento per la tutela della flora e della fauna di importanza comunitaria e di interesse regionale, emanato nel 2009 in esecuzione di una legge regionale di due anni prima, la 9/2007 in materia di risorse forestali, ha bisogno di essere adeguato ai cambiamenti (vi sono ancora riferimenti alle Province, la Lr 6/2021 multisettoriale ha previsto lo scopo commerciale, tra le finalità per le quali può essere consentita la raccolta della flora di interesse regionale e ci si deve adeguare agli elenchi comunitari) e presenta alcune carenze e inesattezze. L'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e alla Montagna, Stefano Zannier, ha così deciso di mettervi mano.

Le modifiche, con le quali tra l'altro ora ci saranno 24 specie floreali di interesse regionale in più, sono state portate all'attenzione della IV Commissione consiliare, presieduta da Mara Piccin (FI) e che le ha accolte all'unanimità dopo alcune spiegazioni e richieste dei consiglieri Mariagrazia Santoro (Pd), Ilaria Dal Zovo e Cristian Sergo (M5S), Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), ma anche Emanuele Zanon (Regione Futura).

Come prima cosa, è stato inserito un riferimento alla normativa nazionale in materia di piante officinali per quanto attiene l'abilitazione per i raccoglitori di tali piante. Inoltre si specifica che la raccolta delle specie erbacee e arbustive alloctone (ovvero diverse da quelle di importanza comunitaria e di interesse regionale) può avvenire anche con l'estirpazione di radici e tuberi (attività auspicata per limitare la loro diffusione) e si toglie la limitazione a 30 grammi di raccolta del seme delle erbacee alloctone.

Si disciplina la raccolta di parti (gemme, fiori, frutti e foglie) di specie arbustive e arboree non di interesse comunitario o regionale in maniera chiaramente distinta da quella relativa alle specie erbacee e, per le prime due specie, si consente ai proprietari dei fondi di superare il limite di un chilogrammo al giorno a persona, eccezion fatta per olivello spinoso, mirtilli rosso e nero. Su questo punto, la Santoro ha trovato l'attenzione dell'assessore a specificare che comunque anche i proprietari dei fondi devono rispettare la raccolta selettiva a salvaguardia delle specie di maggiore interesse. È poi introdotto il divieto di utilizzare rastrelli, uncini o altri mezzi per la raccolta.

Come accennato, è stata aggiunta la finalità commerciale anche di specie di interesse regionale, con tanto di specifiche sui quantitativi e rilascio di documentazione ai clienti, oltre alle deroghe con relativa spiegazione del procedimento per ottenerle. E anche le stesse deroghe hanno uno spazio tutto loro, con i termini di rilascio e di durata. Mentre si evidenzia che si deve portare sempre con sé la copia dell'autorizzazione alla raccolta della flora/cattura della fauna, con allegato registro delle annotazioni sulle attività svolte, per agevolare i controlli da parte del Corpo forestale regionale (Cfr).

Tolte le Province, la gestione del tutto è passata al servizio regionale Biodiversità. Ed è stata eliminata la previsione che le attività di monitoraggio della fauna morta o ferita per cause accidentali possano essere svolte da soggetti incaricati solo se accompagnati dal personale del Cfr: di fatto, la limitazione ha reso inattuabili i monitoraggi per mancanza di personale dedicato.

Infine, gli allegati al regolamento presentano alcune esclusioni e alcune aggiunte di specie floreali, con attenzione a quelle di particolare bellezza, di interesse per scopi ornamentali o di limitato utilizzo in alcune aree geografiche e ad usi tradizionali, ma anche l'inserimento di alcune specie animali di recente rinvenimento sul territorio regionale e l'eliminazione, invece, del genere Astacus, la cui presenza in regione non è da considerarsi autoctona, e del granchio di fiume.

Prima del parere al documento, Dal Zovo e Sergo si sono mostrati particolarmente attenti a quanto previsto per la quantità raccoglibile di specie floreali (sarebbe preferibile lasciare quella della Cicerbita alpina, nota come lattuga delle Alpi o radicchio di monte, solo a chi ha un'attività commerciale) e per le sanzioni ("A oggi, non sono mai state comminate", è stata la risposta ricevuta).

Zanon, invece, si è soffermato sull'importanza di organizzare in maniera diffusa corsi di formazione sulle erbe spontanee, sulla loro raccolta ma soprattutto conservazione e consumo. Ciò permetterebbe, ha spiegato, sia di aumentare una cultura alla raccolta moderata, sia di cercare di tenere lontane le persone dalle specie velenose. In questa direzione, ha fatto sapere Zannier che si è detto d'accordo con il consigliere, si sta già muovendo anche la Regione approfittando dei corsi in programma sulle erbe officinali, che potrebbero essere aperti non solo a chi desidera ottenere l'abilitazione alla loro raccolta. ACON/RCM



La IV Commissione consiliare
L'assessore Stefano Zannier e la presidente Mara Piccin (FI)
Mariagrazia Santoro (Pd)
Ilaria Dal Zovo e Cristian Sergo (M5S)
Emanuele Zanon (Regione Futura)