News


VIABILITÀ. AUDIZIONE IV COMM: GIUNTA, SI FARÀ STRADA S. VITO-NOGAREDO

15.06.2022
18:04
(ACON) Trieste, 15 giu - "Pensiamo di continuare lungo la direzione già individuata, perché l'idea iniziale prevedeva 17 km di strada nuova mentre ora, a progetto rivisitato e rimodellato in base al flusso del traffico attuale, ne rimangono solo 3 con gli altri 14 da attivarsi su sedimi preesistenti. Tutto è stato perciò ridimensionato e, pur comprendendo le istanze dei cittadini, è necessario soddisfare alcuni parametri e quei 3 chilometri serviranno per bypassare il centro storico di Nogaredo".

Lo ha chiarito l'assessore regionale a Infrastrutture e Territorio, Graziano Pizzimenti, nel corso dei lavori della IV Commissione, presieduta da Mara Piccin (FI) e riunita nell'emiciclo di piazza Oberdan, durante un'audizione riservata ai rappresentanti del Comitato No strada San Vito-Nogaredo.

"Non parliamo solo sicurezza, ma anche di gestione dei flussi con funzioni di drenaggio. Si tratta di un progetto che arriva da molto prima del nostro insediamento - ha aggiunto l'esponente della Giunta regionale - e mi pare che, in questi termini aggiornati, stia perfettamente in piedi sotto il profilo tecnico".

Utilizzando un video esplicativo, dal canto loro, gli auditi si sono concentrati sulle problematiche legate alla viabilità lungo il collegamento tra il casello autostradale di Palmanova e Manzano, auspicando "di non veder realizzate strade inutili e by-pass in fase di progettazione come quello tra San Vito e Nogaredo al Torre", ma sostenendo piuttosto l'adeguamento di arterie già esistenti come la Sp50, la Sp2 e la Sr252.

L'audizione ha aperto la seduta pomeridiana della IV Commissione, moderata dal vicepresidente Lorenzo Tosolini (Lega), facendo esplicito riferimento agli "800 ettari di campi e boschetti che si estendono tra San Vito, Nogaredo, Ialmicco e Visco dove, nel bel mezzo di una zona agreste, si vuole costruire un'inutile e costosa strada. Un vero ecomostro che, a partire da una rotonda sulla Sr252, promette di deturpare i paesaggi".

Lo scenario dipinto dagli ospiti prende il via da una serie di scelte prese "oltre 20 anni or sono, nel pieno dello sviluppo dell'industria della sedia, per snellire il traffico tra Manzano e il casello autostradale di Palmanova. Oggi - è stato tuttavia rimarcato - il flusso si è drasticamente ridotto e perciò nuove arterie non servono più neppure alle industrie del Manzanese".

I portatori di interesse hanno anche evidenziato come "il percorso sia stato più volte modificato, anche in seguito alle vibranti proteste delle comunità coinvolte. Nel 2016 si è deciso di riqualificare solo le strade esistenti, eccetto il tratto San Vito-Nogaredo che va migliorato e messo in sicurezza. La via corretta è quindi il miglioramento dell'esistente, senza distruggere ulteriori terreni, spendere inutilmente denaro pubblico e danneggiare l'agricoltura e l'ambiente".

"Sarebbe un disastro, perché la strada corre da 3 a 7 metri sul piano di campagna - hanno spiegato Edo Billa, Monica Govetti ed Eric Nardin - e costituisce quasi un argine attraverso 800 ettari di campagna, spaccando quasi a metà l'area e sconvolgendo la viabilità rurale. Non a caso abbiamo raccolto oltre 70 firme contrarie di agricoltori locali. Il traffico si è comunque ridotto del 90% su una strada che ha sempre retto, senza problemi di incidenti. Tra le cause del declino del Manzanese, del resto, non viene mai rilevato il problema della viabilità".

La richiesta del Comitato è infine quella di "procedere a una nuova analisi del traffico che - si sono detti certi i suoi rappresentanti - dimostrerà come il by-pass sia del tutto inutile. Piuttosto, vanno messe in sicurezza e riqualificate le strade esistenti, evitando una scelta devastante".

L'appuntamento, richiesto dal consigliere Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) con le firme aggiuntive in calce degli altri componenti dei gruppi di Opposizione, è stato introdotto dallo stesso proponente che ha parlato di "situazione paradossale a causa di un'esigenza urbanistica originata da un contesto socio-economico di 20-25 anni fa che, ormai, rischia di dare una risposta sovradimensionata rispetto alle odierne e reali esigenze di mobilità con un inutile consumo di suolo".

La discussione generale è stata aperta da Cristian Sergo (M5S) che ha ricordato come si tratti "di idee di 40 anni fa, approvate decine di anni or sono, riviste e poi ribadite in maniera definitiva. Se c'erano tanta urgenza e gravi pericoli, allora, perché non è stata ancora realizzata la strada? Noto anche una similitudine con la tangenziale Sud di Udine mentre, oltre allo spostamento del traffico pesante dalla strada alla rotaia, la migliore risposta sarebbe quella di tornare sul territorio insieme al Comitato per verificare se quello che sostiene è vero o no".

La dem Mariagrazia Santoro, ritenendosi toccata dalla vicenda anche in prima persona, ne ha ripercorso alcune tappe partendo dalla precedente Amministrazione regionale e chiudendo il suo intervento con la considerazione secondo la quale "fino all'appalto definitivo, ogni ripensamento è sempre possibile. Come detto da Sergo, il progetto iniziale non prevedeva la bretella: se l'esigenza non c'è più, è quindi dovere della Regione ripensare il tutto".

Tra gli altri consiglieri attivi nel corso del dibattito, Elia Miani (Lega) ha portato la sua esperienza di amministratore locale e di conoscitore del territorio. Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia) ha inoltre suggerito due riflessioni: "Comprendere se l'opera serva o meno utilizzando dati sul traffico attuali, ma anche fare attenzione al consumo del suolo, dove la nostra regione si colloca a livelli superiori rispetto la media nazionale. Gli indicatori dicono inoltre che non è necessario spendere decine di milioni di euro per un'esigenza non più richiesta dal territorio". ACON/DB-fa



Il promotore Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), insieme al civico Tiziano Centis e agli auditi
Cristian Sergo (M5S) e Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia)
L'audizione del Comitato No strada San Vito-Nogaredo davanti alla IV Commissione
L'assessore regionale Graziano Pizzimenti e Lorenzo Tosolini (Lega), vicepresidente della IV Commissione