MONTAGNA. BOLZONELLO-DA GIAU (PD): LINEE INDIRIZZO BIPARTISAN SUI GAL
(ACON) Trieste, 20 giu - "La gestione dei Gal, per lo sviluppo
dell'economia rurale, presenta delle oggettive criticità dovute
principalmente alla mancanza di una visione complessiva degli
interventi, che possono essere superate a partire da un documento
guida, condiviso in maniera bipartisan, che fissi regole certe e
tracci un percorso da seguire per i futuri legislatori".
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Sergio
Bolzonello (Pd) a margine della seduta odierna della II
Commissione riunita per l'esame della deliberazione della Corte
dei conti relativa al controllo sull'utilizzo dei fondi
comunitari da parte dei Gruppi di azione locale (Gal) nel quadro
della programmazione 2014-2020.
"Nella gestione dei Gal, come ha confermato anche lo stesso
assessore, si è ondeggiato, cercando di dare soddisfazioni a
singole e piccole realtà o a esigenze dei territori, a volte
esulando da ragionamenti più ampi e di sistema. Questo Consiglio
non affronterà il tema Gal che spetterà invece alla prossima
legislatura, ma qualora riuscissimo a trovare fin da ora una
visione bipartisan rispetto a questo tema - continua Bolzonello -
allora potremmo consegnare ai futuri legislatori del Fvg delle
linee di indirizzo capaci di rilanciare l'attività del Gal,
evitando di reiterare le criticità che oggi fortemente
penalizzano l'incisività del loro operato".
"L'esame odierno - commenta Da Giau - ci ha permesso di
riflettere sul fatto che l'approccio Leader (la metodologia di
sostegno finanziario rivolto alle comunità rurali, fondato sulla
partecipazione dal basso di enti pubblici e privati per lo
sviluppo dei territori), non è ancora un patrimonio consolidato.
Per questo diventa difficile pensare che possano avere successo
anche altre iniziative che mirano allo sviluppo del territorio in
forma condivisa".
Secondo Da Giau "le criticità burocratiche e le situazioni di
difficoltà esterna hanno probabilmente inciso nel determinare dei
punti deboli sui quali si è soffermato il giudizio della Corte
dei conti. Ma accanto a questo ha pesato il continuo modificarsi
delle strategie e la frammentazione degli interventi, frutto
della scarsa propensione a lavorare insieme, oltre i singoli
interessi e tornaconti sia pubblici, sia privati. Questa scarsa
propensione è del resto alla base del fallimento di altre
esperienze in cui si è tentato di innescare una collaborazione
per lo sviluppo dei territorio, come si è fatto con le Uti prima
e con le Comunità ora".
"Se non si traggono queste conseguenze - conclude la consigliera
dem - non sarà solo l'esperienza del metodo Leader a mancare gli
obiettivi, ma verranno meno anche le premesse perché altri
strumenti di sviluppo territoriali, come i recenti distretti del
commercio (che pure prevedono partenariati tra pubblico e
privato), saranno destinati a soddisfare solo interessi parziali
e contingenti".
ACON/COM/fa