COMMERCIO. OK A MOZIONE SU AIUTI A IMPRESE PER PAGAMENTI ELETTRONICI
(ACON) Trieste, 21 giu - Prevedere contributi a favore delle
imprese per abbattere i costi degli strumenti tecnologici e
digitali necessari per i pagamenti elettronici. È questo
l'impegno dettato dalla mozione presentata dal capogruppo Mauro
Di Bert e dagli altri consiglieri di Progetto Fvg/Ar, approvata
oggi a maggioranza dal Consiglio regionale.
Il testo impegna la Giunta a venire incontro in particolare alle
piccole aziende del settore terziario e dell'artigianato
regionale, che soffrono la difficile congiuntura economica e
rischiano di trovarsi di fronte "a nuovi costi, connessi per
esempio alle spese per l'attivazione e la gestione dei sistemi
atti a ricevere pagamenti elettronici", con il rischio che questi
costi vengano "riversati su acquirenti e fruitori, aggravando
l'effetto inflazionistico".
La mozione prende le mosse - come ha spiegato sempre Di Bert -
dall'imminente entrata in vigore delle sanzioni a carico degli
esercenti che dovessero rifiutare il pagamento elettronico di
spese anche modestissime, in quanto è stato azzerato lo scudo
dell'importo minimo.
Un tema particolarmente caro ad Alberto Budai (Lega), che ha
proposto un'integrazione della mozione - accolta dai promotori e
poi approvata anch'essa a maggioranza dall'Aula - nella quale si
invita la Giunta regionale a "spingere" sul Governo per la
reintroduzione di un importo minimo, al di sotto del quale non
sia necessario il pagamento con il Pos. "Ci sono grandi aziende
on line che hanno sconti di miliardi sulla tassazione - ha
osservato Budai - mentre al malgaro si chiede di usare il Pos
anche per vendere una ricotta da 1 euro senza pensare che a quel
punto gli converrebbe regalare il prodotto. Qui si tratta di
capire se si vuole mantenere in vita o meno il commercio
locale...".
"Capisco emotivamente la posizione di Budai - gli ha replicato
Sergio Bolzonello del Pd - ma io sono a favore del pagamento
digitale per qualsiasi importo. Il tema è un altro, e cioè che
tutti i commercianti dovrebbero poter utilizzare il Pos senza
essere gravati dalle commissioni. E questa mozione è inutile in
quanto basterebbe collocare i contributi alle microimprese su una
linea contributiva che già esiste: sarebbe sufficiente un
emendamento nella legge di assestamento di bilancio".
Sulla stessa linea il collega dem Franco Iacop: "Oggi in
tutt'Europa si paga anche il caffè con il Pos, la questione vera
sono le commissioni e, più in generale, il divario sproporzionato
tra grande e piccolo commercio". Il tema del costo delle
commissioni è stato sollevato anche da Cristian Sergo (M5S), che
ha poi ricordato come il suo partito abbia in passato proposto
contributi alle micro imprese proprio per fronteggiare questo
problema, "ma allora la Giunta rispose negativamente, e dunque
per coerenza dovrebbe bocciare il testo proposto oggi".
Favorevole alla mozione invece Franco Mattiussi (Forza Italia),
che ha chiesto di aggiungere la sua firma apprezzando, da
imprenditore, la proposta di Budai sul tetto minimo e mettendo in
rilievo il problema del costo del noleggio delle macchinette Pos,
circa 15-20 euro al mese che per un piccolo commerciante non sono
pochi. Prima Edy Morandini (Progetto Fvg/Ar), poi Di Bert hanno
aderito all'integrazione proposta da Budai.
In linea con la mozione anche la Giunta, che per voce
dell'assessore alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, ha
"condiviso le preoccupazioni per l'aggravio di spese a carico
delle micro imprese. La Regione non può contribuire in via
diretta ma può ovviare alle conseguenze negative, con appositi
interventi per le imprese, in regime di de minimis, allo scopo di
sostenere digitalizzazione e sviluppo di sistemi digitali".
ACON/FA