IMPRESE. SÌ UNANIME A MOZIONE NUOVA FILIERA LEGNO: INVESTIRE SU FUTURO
(ACON) Trieste, 21 giu - L'ultimo atto della seduta odierna del
Consiglio regionale, presieduto da Piero Mauro Zanin, è stato
costituito dall'approvazione unanime della mozione 280, mirata
alla definizione di un provvedimento per la creazione di una
filiera del legno Fvg.
L'istanza, presentata dai consiglieri del Partito democratico con
Sergio Bolzonello primo firmatario, è stata oggetto in aula della
richiesta di aggiungere le rispettive sigle anche da parte dei
componenti del Patto per l'Autonomia.
Illustrato all'Assemblea legislativa dallo stesso Bolzonello e
giunto all'espressione di voto con parere positivo della Giunta
regionale, il provvedimento impegna l'Esecutivo "a promuovere la
predisposizione di provvedimenti, anche alla luce della futura
programmazione europea 2021-27, atti alla costruzione di una
filiera del legno regionale".
Una decisione legata anche al fatto che la superficie del Fvg, in
quanto a zone altimetriche riconducibili alla montagna, è pari a
31414,4 kmq (il 43,1 per cento dell'estensione territoriale
complessiva regionale) e che la superficie boscata di circa
316mila ettari (93% in montagna e 7% in pianura) negli ultimi
decenni ha registrato una significativa espansione.
Secondo i dati dell'Inventario nazionale delle foreste e dei
serbatori forestali di Carbonio (Infc), hanno anche ricordato i
proponenti dem, la proprietà dei boschi è pubblica per il 40%
della superficie e l'ampliamento della superficie boscata ha
interessato soprattutto aree private già agricole, colonizzate
dal bosco. In tal senso, i boschi destinati alla produzione
legnosa sono il 60% e gli ettari di foresta certificata Pefc
(rispondente, cioè, ai principi della gestione forestale
sostenibile) sono 80.800. Inoltre, le foreste rappresentano un
patrimonio di circa 45 milioni di metri cubi di legname e la
crescita annua di questo capitale è pari a circa 1 milione di
metri cubi.
Sono oltre 300, è stato anche evidenziato, le imprese forestali
(prevalentemente di piccole dimensioni) in possesso delle
capacità tecnico-professionali per l'esecuzione delle attività
selvicolturali e di utilizzazione boschiva, nonché per le opere e
i servizi di interesse forestale. Tuttavia, a fronte di una
produzione legnosa in gran parte destinata all'export con
un'importante crescita dei prezzi di tutti i prodotti della
filiera con gravi ripercussioni sui comparti produttivi di
riferimento, non esiste in regione un sistema elastico che
consenta di sfruttare appieno l'attuale aumento internazionale
della domanda.
"Avevo scritto la mozione - ha ricordato Bolzonello - il 7
settembre 2021, proprio nel momento in cui ero maggiormente
pressante verso la Giunta, affinché facesse partecipe il
Consiglio riguardo la partita dei Programmi europei. Da almeno
15, se non 20 anni, si cerca infatti di creare una filiera del
legno che abbia forza competitiva rispetto il sistema europeo:
dalla raccolta alla produzione finale, passando attraverso le
segherie che in regione sono assai limitate. Da allora, però,
sono accadute molte cose - esplicito il riferimento alla scelta
della Russia di porre un divieto all'esportazione di tronchi,
innescando un aumento della scarsità di legno nel mercato - e
questo rimane uno dei temi su cui ci giochiamo buona parte del
futuro economico regionale".
Una prospettiva pienamente condivisa anche da Massimo Moretuzzo
(Patto), mentre l'assessore regionale alle Attività produttive,
Sergio Emidio Bini, ha garantito l'impegno a proseguire secondo
le premesse, pur ricordando che la materia non rientra in via
esclusiva nella sua direzione, toccando altresì segmenti
produttivi che coinvolgono anche altri due colleghi assessori. Lo
stesso Bini si è anche detto concorde sul fatto che il testo
normativo regionale di riferimento per il settore, la Lr 9/2007
(Norme in materia di risorse forestali), necessiti di una
profonda rivisitazione.
ACON/DB-fa